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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Provincia, la storia non cambia: con Rossi resta l’intesa Pd-Fi

Confermate le deleghe ad Epifani e a Saracino, espressione del centrodestra. Tanzarella rimane vice e si occuperà della Stp, rimasta orfana della Regione, con Almiento sempre al timone. Il presidente: "Nessun minestrone, dopo il rinnovo del Consiglio, nuovo quadro e nuove deleghe"

BRINDISI- Non sembra, al momento, cambiare la storia politica nel Palazzo de leo Leo, nonostante l’arrivo del sindaco di Brindisi,  Riccardo Rossi, da sempre espressione del civismo di sinistra, come presidente. Perché il nuovo numero uno della Provincia ha confermato le deleghe a due consiglieri di centrodestra, voci di Forza Italia, Cesare Epifani di Ceglie Messapica e Chiara Saracino di Erchie e ha lasciato al socialista Domenico Tanzarella, ostunese, il ruolo di vice, sostituendo la delega per la partecipata Santa Teresa, con quella per la Stp. Vale a dire la società alla cui guida è stato confermato l’avvocato Rosario Almiento e  nella quale sono rimasti il Comune di Brindisi e la Provincia, dopo la fuoriuscita della Regione Puglia.

Ma il coordinatore azzurro declina l'offerta

La situazione

Il Palazzo della Provincia di Brindisi-2Status quo, in altre parole. Situazione identica nella sostanza a quella che Rossi ha ereditato dal suo predecessore, Maurizio Bruno, dopo essere stato sfiduciato come sindaco nella città degli Imperiali. Rimane valida l’intesa a suo tempo cercata a trovata da Bruno con gli oppositori di Fi, convinti a sostenere il Pd con il progetto Uniti per Brindisi. Praticamente un listone nel quale trovarono ospitalità le anime socialiste così come quelle di Ncd, con l’obiettivo di frenare la possibile avanzata dello forze centriste in quel periodo riconducibili al tandem Marcello Rollo-Massimo Ferrarese, molto presente nel Comune di Brindisi, dopo la vittoria di Angela Carluccio sindaco. La prima sindaco donna del capoluogo. Alle provinciali l’altra lista, chiamata Terra di Brindisi, fu costretta a prendere atto della sconfitta.

La polemica

Contenti tutti? Niente affatto. Storce il naso Saverio Congedo (nella foto in basso), commissario provinciale di Fratelli d’Italia, il movimento di Giorgia Meloni. E’ stato il primo, in maniera ufficiale, a esprimere meraviglia di fronte alla continuità scelta da Rossi, da sempre a sinistra. E sempre avversario e avversato da Forza Italia. “Nel pieno rispetto delle scelte di altri partiti e di loro singoli rappresentanti, non può non meravigliare quanto accaduto alla Provincia di Brindisi, con l'affidamento da parte del neo presidente Rossi di deleghe ad esponenti facenti parte di una compagine avversaria nella competizione elettorale appena conclusasi”, dice Congedo.

Saverio Congedo-2“Nella prassi si tratta, infatti, di rapporti di collaborazione affidati in virtù di un legame fiduciario fondato sulla condivisione di un progetto politico”, va avanti. “Sono convinto che il prosieguo dell’attività politico-amministrativa fino all’elezione del nuovo consiglio provinciale fugherà ogni dubbio sulla base di comportamenti concludenti”.

L’anima socialista

A rispedire al mittente i dubbi di Congedo è Vincenzo Guadalupi, già candidato sindaco a Brindisi, consigliere comunale e primo difensore civico nel capoluogo, socialista nel Dna (come ama precisare). “Congedo per me farebbe bene a preoccuparsi della prossime elezioni provinciali, in programma nel 2019”.

Vincenzo GuadalupiSulle deleghe? “Sono contento per la conferma di Tanzarella, socialista come me”, dice. “Per quelle assegnate ai consiglieri di centrodestra, è evidente che il presidente Rossi abbia voluto proseguire lungo il percorso della continuità, non essendoci al momento altro scenario possibile se non quello nel quale l’unico interlocutore leale e trasparente è Forza Italia”, va avanti. “Tra l’altro, Fi, di recente, con il parlamentare brindisino Mauro D’Attis sta svolgendo un ottimo lavoro. E lo dice, un vecchio socialista”.

La destra

Un politico di lungo corso che mai ha tradito i valori della destra, uno che ne ha viste tante durante la navigazione tra consigli comunali, provinciali e Parlamento, è Euprepio Curto, attualmente impegnato con il “suo” movimento politico chiamato Progetto per l’Italia. Non ha alcuna tessera di partito. “Credo che ci siano buone ragioni sia dall’una, sia dall’altra parte”, dice Curto.

Euprepio Curto-2“Congedo pone e si pone interrogativi assolutamente legittimi essendo come il sottoscritto uomo di destra, d’altro canto comprendo che potrebbero esserci motivi politici e di consapevolezza che hanno portato Rossi ad allargare la base politica in Provincia e questo perché, come sappiamo, il prossimo appuntamento elettorale riguarda il Consiglio provinciale. E il Consiglio provinciale a sua volta, come composizione, dipende dalle sorti dei consigli comunali. Rossi, ad ogni modo è persona che per quanto distante da me dal punto di vista politico, merita stima per l’impegno nel campo ambientale”.

Il presidente

Rossi, ovviamente, va dritto lungo il suo percorso, ma tiene a spiegare le ragioni che lo hanno portato a decidere di non cambiare la strada vecchia per quella nuova. Il motivo? “Semplice: non c’è ancora il nuovo consiglio provinciale che sarà eletto il prossimo mese di gennaio, di conseguenza sino ad allora, la maggioranza interna alle Assise resta la stessa dell’ultimo periodo”, dice. “Come faccio, quindi, a cambiare la storia, se non cambia la composizione del consiglio?”, chiede ai contestatori. “Forse dimenticano cosa prevede la legge elettorale. Così come si dimentica che Rossi, da solo, non potrà approvare le variazioni di bilancio, né occuparsi del salvataggio della Santa Teresa, senza i numeri giusti”.

“Il quadro politico potrebbe cambiare da qui a gennaio e solo allora potremo procedere a una nuova assegnazione delle deleghe. Altro che minestrone o inciucio. Al momento l’unico dato politico è che lo schieramento di centrosinistra ha vinto l’elezione legata alla figura del presidente, scegliendo Rossi rispetto a Pasquale Rizzo, espressione del centrodestra”. Punto. Il resto deve ancora venire e sarà quello il tempo del cambiamento.


 

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