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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Provincia, il commissario lascia: "Fatto il possibile con le risorse disponibili"

Sui temi dell'ambiente, della cultura e della viabilità c'è ancora tanto da fare. Il ricorso alla concertazione ha permesso di risolvere numerose problematiche, la maggior parte delle quali di carattere occupazionale. Il commissario prefettizio Cesare Castelli ha tracciato stamani un bilancio del suo biennio alla guida della Provincia di Brindisi

BRINDISI – Sui temi dell’ambiente, della cultura e della viabilità c’è ancora tanto da fare. Il ricorso alla concertazione ha permesso di risolvere numerose problematiche, la maggior parte delle quali di carattere occupazionale. Il commissario prefettizio Cesare Castelli  ha tracciato stamani un bilancio del suo biennio alla guida della Provincia di Brindisi. La settimana prossima, ci sarà infatti il passaggio di testimone con il nuovo presidente dell’ente che domenica 12 ottobre uscirà dalle urne delle elezioni provinciali (lo spoglio delle schede avverrà nella mattinata di lunedì 13 ottobre).

In questi due anni, la mannaia della spending review ha tolto circa 14milioni di euro alla Provincia. Non è stato semplice far quadrare i conti e garantire i servizi (soprattutto nel settore della pubblica istruzione), con le esigue risorse a disposizione. Castelli, supportato in una prima fase da due vicecommissari, poi, a partire dallo scorso aprile, dal vicepresidente Maurizio Marinazzo, ci ha provato. Nel corso di una lunga e articolata conferenza stampa, il commissario straordinario, affiancato dal segretario generale Guido De Magistris, ha snocciolato i risultati prodotti dalla sua gestione, capitolo per capitolo. “Si poteva fare di più, ma a mia scusante – spiega Castelli – c’è il periodo di adattamento che ho dovuto affrontare prima di capire la situazione”. 

La concertazione. “Il coordinamento – dichiara Castelli – non è una cosa semplice”. Ma dei successi, su questo fronte, sono stati conseguiti. Come ad esempio il protocollo di intesa sottoscritto fra le varie associazioni di volontariato del territorio, visto anche come un potenziale volano di sviluppo nel settore del turismo. E’ mancato però un “guizzo”. “Ai tavoli – spiega Castelli – c’è chi ha dato delle soluzioni e chi non ha detto nulla. Purtroppo molti curano il loro orticello, ignorando le esigenze del territorio”. 

Patto di stabilità. Una delle difficoltà principali è stata quella di tenere i conti in ordine, nonostante lo scarso afflusso di denaro dal governo centrale. Il commissario prefettizio Cesare Castelli-2“Nel 2012 – spiega Castelli - Abbiamo dovuto rimboccarci le maniche per non violarlo. Abbiamo rivisto le gabelle e tagliato gli sprechi che andavano tagliati.  Nonostante questo, nel 2012, lo abbiamo violato di poco. Nel 2013,  questo non è accaduto. Per quanto riguarda il 2014 – prosegue il commissario  - al momento il nostro budget sfora di poco, ma con le manovre di ottobre e novembre dovremmo farcela a rientrare nei parametri”.

Polo universitario. Uno dei principali da sciogliere ha riguardato il rinnovo della convenzione con i poli universitari di Lecce e Bari. “Abbiamo trovato una soluzione con Lecce – spiega Castelli – uscendo dai limiti della convenzione. Non eravamo in grado di dare soldi. Ma abbiamo fatto la nostra parte mettendo a disposizione gli immobili e i servizi di portineria e manutenzione. Un paio di mesi fa abbiamo inoltre firmato un altro protocollo in cui abbiamo ricalibrato il dare e avere”. La certezza, ad ogni modo, è che l’università resterà”. 

Cittadella. Le vicende riguardanti l’università si intrecciano inevitabilmente con le vicissitudini della Cittadella della ricerca. “C’erano grossi problemi Cittadella della Ricerca– ammette Castelli – con la vecchia gestione. Abbiamo trovato una situazione terribile. Siamo quindi intervenuti con interventi di struttura. Alcuni contratti sono stati rifatti. Abbiamo cercato di incentivare la conoscenza della Cittadella anche fuori dalla provincia, coinvolgendo Confindustria, che ci ha dato una mano. Abbiamo anche sottoscritto un contratto con Ferrovie dello Stato per realizzare una stazione ferroviaria alla Cittadella”. 

Cultura. Uno dei tasti dolenti è la cultura. “Si può fare ancora tanto – spiega Castelli – per promuovere il nostro patrimonio culturale. Mi ha colpito il fatto che a Brindisi abbiamo delle chiese bellissime, ma quasi sempre chiuse. La cultura è una delle risorse del nostro territorio. Dobbiamo valorizzarla meglio”.

Viabilità. Castelli dichiara di aver riscontrato un basso livello di educazione stradale nella popolazione. “Alcuni automobilisti – dichiara il commissario - corrono come dei pazzi e non rispettano le precedenze. Noi abbiamo incentivato i corsi di educazione stradale nelle scuole e abbiamo sistemato delle strade. Anche su questo fronte avremmo potuto fare di più, con maggiori risorse a disposizione”.

Il rapporto con i sindaci. Una delle difficoltà incontrate nel biennio è stata quella di costruire un tavolo di concertazione con i Comuni su diverse problematiche. Su alcune vertenze occupazionali, ad esempio, “alcuni sindaci – dice ancora Castelli – sono stati un po’ assenti. Non tutte le amministrazioni comunali hanno partecipato agli incontri convocati sull’argomento. Il Comune è poco presente sul territorio”.

Ambiente. Ma la sfida forse più grossa è stata nel campo ambientale. “Ci sono zone – dichiara Castelli – ad alto rischio. Una di queste è Micorosa: L'area Micorosauna vera e propria bomba a orologeria. Abbiamo fatto una lettera di fuoco al ministero e al sindaco. Abbiamo chiesto loro: ‘Volete che scoppi un’altra Ilva?’”. 

Tutte le problematiche appena elencate hanno costretto Castelli a un lavoro “matto e disperatissimo”. “Mi sono messo – dichiara il commissario – al servizio della gente. La storia giudicherà il lavoro svolto in questi due anni”. Mercoledì prossimo, dunque, dopo il passaggio di consegne con il nuovo presidente, Castelli tornerà nella sua Roma, portando “un ricordo bellissimo di Brindisi”. “Quando ne avrò l’opportunità – ammette Castelli con un pizzico di emozione – tornerò a Brindisi, e magari comprerò anche una casa vicino al mare”. 

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