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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Carovigno

"Pug in alto mare e fondi col contagocce lungo l’asse Bari-Carovigno"

CAROVIGNO - “Dieci milioni di euro trattenuti dalla Regione Puglia stanno rallentando lo sviluppo della città. E per il parere sul Pug attesa allucinante”. Lo sfogo è del sindaco, che sbotta: “Comune allo stremo, per colpa di Vendola”. Un attacco frontale quello che il primo cittadino, Vittorio Zizza, sferra al Governo regionale, responsabile a suo dire di un immobilismo tanto acuto da compromettere i programmi di crescita avviati sul territorio.

CAROVIGNO - “Dieci milioni di euro trattenuti dalla Regione Puglia stanno rallentando lo sviluppo della città. E per il parere sul Pug attesa allucinante”. Lo sfogo è del sindaco, che sbotta: “Comune allo stremo, per colpa di Vendola”. Un attacco frontale quello che il primo cittadino, Vittorio Zizza, sferra al governo regionale, responsabile a suo dire di un immobilismo tanto acuto da compromettere i programmi di crescita avviati sul territorio.

“Negli ultimi anni - spiega il sindaco - il Comune di Carovigno ha lavorato molto per mettere a punto una serie di progetti. Tutti i bandi di finanziamento pubblicati dalla Regione Puglia hanno visto il Comune di Carovigno classificarsi sempre ai primi posti. Purtroppo dal giorno in cui sono state pubblicate le relative graduatorie, che danno la certezza dell’ammissione a finanziamento, la Regione non sblocca questi fondi. Ufficialmente non sono chiari i motivi di questo atteggiamento, anche se è facile immaginare che si tratti di un “artificio contabile” per mitigare i numerosi problemi di bilancio in cui la Regione Puglia è riuscita a cacciarsi dopo i disastri combinati nell’ambito della sanità, ma questo comportamento rischia di portare alla bancarotta molti comuni pugliesi”.

Il jaccuse di Zizza è supportato da un corposo dossier, ricco di “opere e omissioni”. Investimenti che il Comune avrebbe programmato ma che resterebbero sulla carta per colpa della Regione. “Il Comune di Carovigno - attacca il sindaco - ha predisposto ed approvato un progetto relativo alla rigenerazione urbana, arrivando primo fra tutti i Comuni pugliesi al di sotto dei 15.000 abitanti, ed è dal mese di marzo che si attende l’erogazione di questi fondi. Si tratta di un progetto di 4 milioni di euro che prevede importanti opere pubbliche come la riqualificazione definitiva dell’area mercatale, la realizzazione di una ludoteca comunale, un centro servizi, locali commerciali, 24 nuovi appartamenti, e la ristrutturazione di tutte le case popolari esistenti con tecniche di bioedilizia sostenibile. Tutte opere importantissime che riqualificherebbero la zona alle spalle dell’ex macello comunale e che darebbero un’immagine diversa a tutta la Zona 167. Ma da Bari ancora nessuna notizia”.

E gli esempi proseguono: “Altro progetto predisposto ed approvato riguarda la zona Pip, dove il Comune di Carovigno ha partecipato al bando finalizzato al completamento delle opere nella zona artigianale classificandosi al quinto posto ma ancora non si sa nulla circa l’erogazione dei fondi. Si tratta di una grossa opera pubblica in attesa di completamento il cui progetto iniziale per un importo di 3 milioni di euro è stato prima ridotto a 2 milioni e 800 mila euro e successivamente ulteriormente ridotto a 2 milioni e 200 mila euro dalla Regione Puglia, per loro problemi di bilancio. In questo caso il progetto prevede la metanizzazione di tutta l’area, l’illuminazione pubblica lungo la strada per San Vito dei Normanni, oltre a tutta una serie di opere idriche e fognarie lungo la stessa arteria stradale”.

Altre somme che la Regione dovrebbe erogare e che restano nel cassetto, sono quelle  che dovrebbero consentire di strappare il centro storico all’attuale degrado. “Dopo tanti anni di lavoro nell’ambito dell’Area Vasta Brindisina il Comune di Carovigno è riuscito a reperire un primo finanziamento di 540 mila euro relativo un progetto stralcio che permetterà una prima serie di interventi di risanamento del centro storico, senza perdere di vista l’obiettivo finale che è quello del recupero totale sulla base di un progetto complessivo di circa 8 milioni di euro. Anche in questo caso si tratta di fondi certi che devono ancora essere sborsati dalla Regione Puglia”.

C’è dell’altro, che a Zizza non va giù. “Altro discorso importantissimo dal punto di vista ambientale - spiega - è quello della realizzazione dell’isola ecologica. E’ già trascorso un anno dalla pubblicazione del bando regionale al quale l’ente ha partecipato con un progetto risultato vincitore, e che prevede un finanziamento per il Comune di Carovigno di 370 mila euro.

Ebbene anche in questo caso da circa 10 mesi tutto è fermo in attesa della determina di assegnazione dei fondi”. In sintesi - sottolinea il sindaco Zizza - milioni e milioni di euro che potrebbero essere messi a disposizione del Comune, e quindi relativi lavori che non partono, "per mera negligenza ed inerzia burocratica da parte della Regione Puglia”.

Tirando le somme, e facendo il totale, il Comune di Carovigno attende circa 10 milioni di euro dalla Regione Puglia: “Fondi che la Regione Puglia non eroga a causa di una burocrazia che va al di là di ogni immaginazione; a causa della pessima gestione degli ultimi anni, il governo Vendola per non sforare il patto di stabilità, blocca i fondi, scaricando le proprie responsabilità sui Comuni pugliesi che, principalmente per sua colpa, si ritrovano spesso a non rispettare il patto di stabilità con tutte le conseguenze del caso”.

Capitolo a parte, quello che riguarda l’impianto di depurazione intercomunale che i Comuni di Carovigno, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino attendono da decenni. E qui l’affondo del sindaco: “La Regione Puglia - lamenta Zizza - da circa 5 anni ha stanziato quasi 10 milioni di euro che non vengono spesi dall’Acquedotto Pugliese. Va ricordato che il presidente in carica della Regione Puglia, maggiore azionista dell’Acquedotto Pugliese, è colui che nomina il Presidente dell’Acquedotto Pugliese. L’impianto di depurazione è in mano all’Acquedotto Pugliese che per legge ha preso in carico tutti i depuratori esistenti e a farsi della Puglia, ma in 5 anni ha appaltato solo 2.500.000 euro di lavori di cui ancora non si vede l’inizio".

Va detto, per dare un senso alla ricostruzione storica della "grande incompiuta", che prima che le opere passassero all'Aqp, sono state gestite per circa 20 anni dal Comune di Carovigno, come Ente capofila dell'intervento. La nuova programmazione prevede, nello specifico,  la realizzazione del collettore San Michele-San Vito e l’impianto di sollevamento a Carovigno (totale 4.407.109 euro), il collegamento di Specchiolla e Santa Sabina al collettore di Bufalaria (1.531.738 euro). Lentezze burocratiche a parte, quella del collettore rappresenta comunque una svolta recente per i comuni di Carovigno, San Michele e San Vito. L’opera venne finanziata dalla Cassa del Mezzogiorno alla fine degli anni Settanta, e la gestione era sempre rimasta nelle mani del Comune di Carovigno. Negli ultimi anni, è stata la Regione ad intervenire definitivamente per far sì che l’opera diventasse finalmente realtà.

Altra nota dolente, e motivo di scontro tra Municipio e Regione, è il Pianourbanistico generale. In questo caso Zizza lamenta le lungaggini burocratiche poste in essere, a suo dire, dalla Regione Puglia:  "L’ente comunale ha predisposto il Pug da anni ma non può vedere la luce solo perché si attende da oltre 5 mesi il parere conclusivo dell’autorità di bacino che, per la cronaca, è presieduto dall’Assessore Regionale Fabiano Amati, pertanto sempre un politico della Regione Puglia”. E’ di questa mattinata l’ultima lettera di sollecitazione inviata a Bari dal Primo cittadino: “Tale stato dell’arte – scrive il sindaco - compromette l’adozione del Pug e lo sviluppo del territorio”.

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