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Quasi pronta la giunta che governerà San Vito, dall'esterno la designazione di una donna

SAN VITO DEI NORMANNI - Entro la mattinata di giovedì 6 maggio il nuovo sindaco di S.Vito dei Normanni, Alberto Magli, scioglierà la riserva su coloro che saranno chiamati a far parte della nuova giunta comunale. E' molto probabile che contestualmente il sindaco comunichi quali deleghe assegnerà a ciascuno. In realtà la rosa dei nomi, una decina, è già stata definita prima del week-end a conclusione degli incontri con i rappresentanti delle liste che hanno sostenuto Magli nella corsa contro il candidato del centrosinistra, il chirurgo Giuseppe Masiello.

SAN VITO DEI NORMANNI - Entro la mattinata di giovedì 6 maggio il nuovo sindaco di S.Vito dei Normanni, Alberto Magli, scioglierà la riserva su coloro che saranno chiamati a far parte della nuova giunta comunale. E' molto probabile che contestualmente il sindaco comunichi quali deleghe assegnerà a ciascuno. In realtà la rosa dei nomi, una decina, è già stata definita prima del week-end a conclusione degli incontri con i rappresentanti delle liste che hanno sostenuto Magli nella corsa contro il candidato del centrosinistra, il chirurgo Giuseppe Masiello.

Dall'elenco delle designazioni effettuate dagli alleati, Magli dovrà selezionare sei nomi per la giunta e uno per la presidenza del consiglio comunale, che a quanto pare non intende affatto lasciare all'opposizione, esattamente come è avvenuto negli anni precedenti con la giunta di Antonello Trizza. E tuttavia la minoranza, pur potendo contare su 8 consiglieri su un totale di 20, secondo molti non si è distinta per combattività. Chi ha votato per il centrosinistra si augura che le cose cambino nel prossimo quinquennio amministrativo.

Secondo varie fonti, tra i dieci nomi ancora in ballo per la composizione della giunta almeno sei hanno un certo vantaggio sugli altri. A questi bisognerà poi aggiungere una donna, scelta all'esterno del consiglio comunale. Chi sono i probabili assessori, dunque? Luigi Boggia certamente: il medico ha sempre fatto parte delle ultime amministrazioni ed è sempre stato fedele a Forza Italia prima, e al Pdl poi. Sempre per il Pdl, la pattuglia degli assessori dovrebbe essere completata da Francesco Cavaliere, ex consigliere delegato allo sport, che è stato rieletto; e da Gianvito Ingletti, presenza costante nella maggioranza di centrodestra dal 2005.

Dovrebbe tornare in giunta Federcio Travaglini. Poi un assessore ciascuno a "La Puglia prima di tutto", e il nome dovrebbe essere quello di Antonio Cavaliere, e uno alla Dc, e la designazione dovrebbe riguardare Vincenzo Nigro. Manca la donna, e in questa selezione ci dovrebbero essere sia gli assessori che il presidente del consiglio comunale. Il sindaco poi assegnerà alcune deleghe a consiglieri comunali di sua fiducia.

Sull'altro versante, c'è il problema dell'azzeramento dell'elezione a consigliere regionale di Lorenzo Caiolo (sindaco negli anni Ottanta e passato prima della campagna elettorale all'Italia dei Valori) da parte della Corte d'Appello di Bari. Proprio questa sera Caiolo, assieme a Gianfelice Zazzera, incontrerà i cittadini e la stampa nell'aula consiliare di S.Vito per affrontare sia questo problema, che quello delle iniziative refendarie di IdV. Ma è indiscutibile che il vero problema del centrosinistra a S.Vito dei Normanni sia il Pd, calato paurosamente nei consensi nelle ultime campagne amministrative, mentre è buono percentualmente il risultato di Sinistra, Ecologia e Libertà e quello di Italia dei Valori.

Insomma, un centrosinistra da rifondare e da collegare strettamente più che alle beghe autoreferenziali che hanno caratterizzato la fase prelettorale regionale, al forte impulso che potrà venire dalla seconda stagione della giunta Vendola. Soprattutto se si finirà -come pare- sotto assedio. Quindi autonomia dalle querelle e molta iniziativa locale. A S.Vito, è il parere di molti, occorre a sinistra un accentuato ricambio del personale politico, per potere gestire nuove alleanze. Un problema che non influisce a quanto pare a destra dove sostanzialmente i volti sono sempre gli stessi.

I temi aperti sono molteplici. Dai bisogni fondamentali, come quello dell'adeguamento urgente delle strutture scolastiche di competenza comunale, alla profonda incertezza che regna nel settore urbanistico e in quello delle opere pubbliche, al problema del progressivo decadimento del tessuto economico: negozi che chiudono, nessuna reale attività produttiva, strutture cooperative del settore agricolo in crisi perenne, attività sportive bisognose di sedi adeguate, e purtroppo segnali sempre più significativi di decadimento del senso civico collettivo. I primi a non scommettere un centesimo sul proprio paese sono proprio i giovani, che appena possono se ne allontanano.

Sia l'avvocato Alberto Magli che i suoi oppositori sono di fronte con uguali responsabilità a questa situazione. L'uno perchè ha governato anche in passato. Mentre l'opposizione dovrebbe chiedersi -ciascun partito o movimento dell'opposizione- se commutando un interruttore e portando all'esterno le discussioni che avvengono all'interno delle sedi politiche, la gente ne sarebbe interessata, coinvolta e presa. Basta darsi una risposta su ciò, per capire cosa fare nei prossimi mesi.

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