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Politica

Bilancio commissariato: le reazioni da maggioranza e opposizione

Forza Italia e Movimento 5 Stelle: "Rossi si dimetta". Cannalire (Pd): "L'arrivo del commmissario apra a una seria riflessione"

Pubblichiamo di seguito le reazioni della politica, sia dal fronte del centrosinistra che dal centrodestra, alla mancata approvazione dello schema del bilancio di previsione 2020-2022 da parte della giunta comunale di Brindisi, con conseguente richiesta del sindaco Riccardo Rossi, nei confronti del prefetto, di procedere con la nomina di un commissario ad acta.

Forza Italia

“Sì rimane basiti leggendo le ‘poche righe’- si legge in una nota del coordinamento cittadino di Forza Italia -  espresse da D’Errico (assessore al Bilancio dimissionario, ndr) che anziché celarsi dietro qualche parola confusa, avrebbe dovuto spiegare in maniera approfondita le vere ragioni che lo hanno portato ad abbandonare la città soprattutto in questo momento così difficile. Nel comunicato lo stesso D’Errico fa riferimento unicamente al fatto che ‘il bilancio di previsione è l’atto più importante di una comunità; non è un atto ragionieristico. Il bilancio previsionale dovrebbe portare in se un progetto di sviluppo e di crescita facendo leva sulla storia, sui punti di forza, sulle infrastrutture della città’”.

“Dietro questa motivazione sibillina, è tuttavia evidente che D’Errico voglia denunciare l’incapacità di Rossi nella gestione della cosa pubblica e la totale mancanza di una attitudine politica. Ci piacerebbe sapere, rispetto alla vicenda delle dimissioni, cosa ha da riferire il partito di maggioranza, ossia il Pd, stranamente silente sulla vicenda, che a suo tempo fu promotore del ‘progetto Rossi’ chiamato quale ‘Salvatore della Patria’ a cambiare ‘la storia di Brindisi’”.

“E la storia è tanto cambiata – si legge ancora nel comunicato di Forza Italia - che Rossi e la sua giunta non sono in grado di approvare neanche lo schema di bilancio preventivo. Alle dimissioni dell’assessore al bilancio si aggiunge la possibile nomina prefettizia di un Commissario ad acta che possa occuparsi della vicenda. PD, Rossi & C. compiano un gesto di responsabilità e pongano fine a questa terribile agonia. Un sindaco ed una giunta non in grado di approvare il bilancio preventivo dell’ente, disattendono il mandato che gli elettori hanno conferito loro. Rossi e la sua Giunta lo hanno disatteso; sappiano a questo punto dimettersi”. 

Francesco Cannalire, segretario cittadino Pd Brindisi

"Le dichiarazioni dei rappresentanti dell'opposizione di centrodestra – afferma Francesco Cannalire - sono davvero incomprensibili. Solo qualche giorno fa erano stati proprio loro ad ottenere udienza dal Prefetto di Brindisi a cui hanno chiesto, secondo le notizie fatte trapelare, l'intervento di un commissario ad acta per la mancata adozione dello schema di bilancio da parte della giunta. Era di tutta evidenza la peculiarità speculativa nel loro intento di coinvolgere la massima autorità di governo territoriale. Lo hanno fatto non sapendo (o forse si!) che la realtà potesse superare la fantasia con l'ennesimo parere non favorevole del dirigente finanziario che, questa volta, si è addirittura superato bloccando il documento contabile dell'amministrazione comunale che per antonomasia è frutto di scelte politiche”. 

“Questo potrebbe ingenerare ragionamenti di ogni sorta che mi astengo dal perseguire  - prosegue Cannalire - e che mi auguro, così come ha annunciato il sindaco, si possano fare in altre e più opportune sedi. Rimane l'amarezza per uno schema di bilancio, confezionato per andare incontro alle esigenze della cittadinanza in questo particolare momento di crisi pandemica e sostenuto da allegati con attestazione di regolarità sia tecnica che contabile, pronto ad essere approvato dalla giunta e che è stato bloccato da un illogico parere sfavorevole finale.  Vorrei soffermarmi invece sulla schizofrenia politica di qualche esponente consigliere che, nella migliore tradizione dello sciacallaggio mediatico, il giorno prima chiede un bilancio super partes e terzo redatto da un commissario ad acta e, successivamente, quando questa eventualità sta per concretizzarsi, cercano disperatamente di tirarsi fuori da una chiamata alla responsabilità rilasciando dichiarazioni incoerenti e irresponsabili”.

“D'altronde l'amministrazione comunale, fin dal principio di questa esperienza, si è assunto l'onere di correggere e riordinare le finanze comunali il cui deficit è da imputare, indistintamente, a tutte le scelte politico-ammnistrative cittadine degli ultimi venti senza distinzione di appartenenza partitica. In conclusione credo che l'arrivo del commissario ad acta, richiesto dal sindaco per ridare serenità e correttezza al confronto sul bilancio, ed anche sollecitato da parte dell'opposizione per dare certezze ai conti comunali, possa consentire di aprire una riflessione politica seria e coerente senza alcun vincolo o alibi sulle reali intenzioni di tutto il consiglio comunale per il riordino delle finanze comunali”.

Pietro Guadalupi (Fratelli d'Italia)

"Le vicende politico-amministrative delle ultime ore  - afferma Pietro Guadalupi - sono devastanti per il futuro della nostra città, anche alla luce delle conseguenze che andranno a ripercuotersi direttamente sulle famiglie attraverso la soppressione di servizi essenziali. Partiamo delle dimissioni dell’Assessore al Bilancio Cristiano D’Errico, il quale ha abbandonato la nave nel momento in cui si è reso conto che stava per affondare. La sua posizione – è evidente – collima per molti versi con quella del suo dirigente Simone Simeone. Entrambi – da quanto si intuisce dalle posizioni espresse fino ad oggi – chiedono che vengano rispettate le scelte compiute da sindaco, giunta e consiglio comunale per evitare di finire in una situazione di dissesto finanziario. Impegni in gran parte disattesi, se è vero che alcune importanti partite di entrate (vendita immobili comunali, piscine e farmacie, introiti derivanti dalla discarica di Autigno, ecc.) non si sono concretizzate, così come non sono stati effettuati i tagli previsti nelle spese. La conseguenza è che i conti non quadrano e il dirigente – evidentemente – si è limitato a certificarlo".

"Posizione ben diversa - prosegue Guadalupi - quella del sindaco Rossi. Qui entra in campo anche un problema di dignità, oltre che di valutazioni politiche. E’ stato lui a dichiarare la non approvazione del bilancio in Giunta “perché non c’erano le condizioni per approvare un bilancio politico”. Tralasciamo la solita storiella dei guasti che provengono dagli ultimi 20 anni di governo della città. Ogni sindaco si è trovato a dover affrontare i problemi provenienti dal passato, ma nessuno ha mai trascinato la città verso il baratro come questa amministrazione. Oggi, però, grazie alla incapacità della giunta-Rossi, è in procinto di arrivare un commissario ad acta che – come ripete lo stesso Rossi – darà vita ad un bilancio 'che non avrà nulla di politico, ma che sarà solo tecnico'. Ed allora, una domanda sorge spontanea: Cosa aspetta la 'politica' a farsi da parte, visto che comunque le scelte per la città le dovrà compiere un tecnico?
Di fronte ad una certificata incapacità di agire, pertanto, il sindaco Rossi faccia coerentemente un passo indietro e lasci ai cittadini la scelta su chi dovrà tentare di ricostruire Brindisi dalle macerie in cui l’hanno fatta piombare".

Movimento 5 stelle

“La nomina del commissario ad acta per la redazione del bilancio di previsione è la naturale conseguenza di quanto da oltre due anni abbiamo denunciato. Non ci sono più i tempi per uno scatto di orgoglio della politica brindisina, sarà un commissario che ragionieristicamente farà scelte che avrebbe dovuto fare la politica”. Così i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle di Brindisi, Gianluca Serra, Tiziana Motolese e Paolo Antonio Le Grazie. “Sin dall'insediamento di questo consiglio comunale – continuano - abbiamo sempre lanciato l'allarme sulla situazione disperata delle casse comunali. Il 7 settembre 2019 chiedemmo l’azzeramento della giunta e la costituzione di un governo di salute pubblica fatto di tecnici brindisini e sostenuto da tutte le forze politiche, di maggioranza ed opposizione presenti in consiglio comunale, poiché solo l'intera classe politica unita avrebbe avuto il coraggio di assumere decisioni gravi e dolorose. Restammo inascoltati”.

“Il 30 settembre 2019 – ricordano i consiglieri - continuammo a sottolineare quanto le soluzioni prospettate dalla maggioranza fossero inadeguate ed arrivammo a dire: ‘non siamo nelle condizioni di avviare una procedura di rientro del debito pluriennale perché la macchina amministrativa non ha il controllo del debito ed è ancora nel vortice della assoluta disorganizzazione. Continuiamo a perdere tempo e tra meno di un anno saranno altri a dichiararci falliti!  Si abbia il coraggio di non riequilibrare e si vada a casa, è la politica che ha fallito e non la nostra città. Che sia il commissario a dichiarare il dissesto o lo si dichiari subito. La vera differenza tra un piano di riequilibrio pluriennale ed il dissesto è che con quest'ultimo si insedierà una commissione che oltre che ripianare i debiti individuerà le responsabilità personali, cosa che questa amministrazione non ha avuto il coraggio di fare. Forse qualcuno di coloro che ha sbagliato pagherebbe finalmente di tasca propria’.”

“Pochi giorni dopo – sottolineano - agli inizi di quest'anno, in sede di approvazione del Piano di riequilibrio pluriennale ventennale per un passivo di € 54.659.035,10, parlammo apertamente di scelte politiche che avevano la natura di  ‘cambiali’ che non sarebbero state pagate e ‘misure di fantasia’. “Il 9 settembre 2020 facemmo notare che ci trovavamo nell’ ‘anticamera dell'inferno’,  concludendo:  ‘le criticità del quadro finanziario della città ci fanno entrare nell’elenco dei comuni strutturalmente deficitari. Questa è l’ennesima, conclamata, dimostrazione del fallimento dell’attuale amministrazione e della sua maggioranza, che dovrebbero dimettersi per non aver raggiunto nessuno degli obiettivi che si erano preposti’.” “Si è continuato ad amministrare questa città facendo finta che la Corte dei Conti prima o poi dovrà valutare il nostro piano di riequilibrio. L'aver disatteso quelle ‘cambiali’ ora non permette di approvare alcun bilancio e tutti i nodi sono venuti al pettine” concludono i consiglieri. E' il momento di andare  a casa. Il vento del cambiamento non soffia più o forse non è mai soffiato". 

Brindisi Bene Comune

Brindisi Bene Comune conferma il suo appoggio a sindaco e Giunta, con un comunicato: "Lo schema di bilancio redatto in lunghi mesi di lavoro dal sindaco e dai suoi assessori mette insieme le esigenze di cittadini e lavoratori, integra progettualità di sviluppo futuro e risponde allo stesso tempo al bisogno di continuare quell’opera di risanamento finanziario, che in tempi non sospetti, avevamo chiamato 'operazione verità'. Ma la visione politica ha incontrato il muro del dirigente burocrate che riduce i bisogni e le necessità di una città, soprattutto in un momento come questo di grave crisi globale, a mero calcolo ragionieristico senza anima e cuore. Lo abbiamo visto in questi mesi come gli atti posti in essere dall’Amministrazione sono stati pervicacemente osteggiati dal dirigente ai Servizi finanziari. Vale la pena ricordare come il sindaco, con piena assunzione di responsabilità e avvalorando il primato della politica, ha firmato le ordinanze che non hanno privato la città dei servizi sociali essenziali. È oltremodo ingeneroso che il dirigente nel suo parere negativo non tenga conto che dall’approvazione del piano di riequilibrio ad oggi, non Brindisi, ma l’intero pianeta è nel pieno di una pandemia che ha stravolto ogni piano economico, dai conti delle famiglie fino ai bilanci delle grandi potenze mondiali. Sono davvero tutti ubriachi i sindaci dell’Anci che stanno ancora dibattendo col Governo degli aiuti ai Comuni per fronteggiare questa crisi? Noi pensiamo che una via di uscita alla crisi sarà possibile e lasciamo le nuvole grigie solo, come da racconto cinematografico, sulla testa di qualche ragioniere. Sosteniamo con convinzione la scelta del sindaco di chiedere alla prefetta, la nomina di un commissario ad acta per la redazione del bilancio, una scelta sicuramente difficile ma coraggiosa per non paralizzare la città. Anche questa volta non ci tiriamo indietro e senza calcoli opportunistici ci assumiamo da subito la responsabilità di approvare il bilancio che sarà redatto dal commissario, consapevoli e determinati a portare avanti tutte quelle operazioni già avviate come la rigenerazione urbana e la nuova stagione dell’edilizia popolare, il palaeventi tanto atteso, l’innovazione sociale e la definizione del contratto di sviluppo col governo (Cis), la normalizzazione del ciclo dei rifiuti e la più importante delle opere pubbliche: la diffusione della cultura della legalità".
 

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