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Sabato, 20 Aprile 2024
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"Registro unioni civili anche a Brindisi”

BRINDISI - «Il registro delle unioni civili? Sarebbe un segno di civiltà poterlo istituire anche a Brindisi». Così il consigliere comunale del PD Salvatore Valentino, che chiede al sindaco Mimo Consales di fare quanto già fatto dal suo collega milanese Giuliano Pisapia. Ed è proprio da quanto accaduto a Milano che prende spunto Valentino: «È di questi giorni la notizia che il capoluogo lombardo ha deliberato l’istituzione di un registro delle unioni civili. Questa conquista sociale va a sanare un “vulnus” legato al mancato riconoscimento di qualsivoglia diritto a coppie omo ed eterosessuali che pur vivendo “more uxorio” non hanno potuto o voluto formalizzare la loro unione. Si tratta di un importante passo avanti verso auspicabili ulteriori conquiste».

BRINDISI - «Il registro delle unioni civili? Sarebbe un segno di civiltà poterlo istituire anche a Brindisi». Così il consigliere comunale del PD Salvatore Valentino, che chiede al sindaco Mimo Consales di fare quanto già fatto dal suo collega milanese Giuliano Pisapia. Ed è proprio da quanto accaduto a Milano che prende spunto Valentino: «È di questi giorni la notizia che il capoluogo lombardo ha deliberato l’istituzione di un registro delle unioni civili. Questa conquista sociale va a sanare un “vulnus” legato al mancato riconoscimento di qualsivoglia diritto a coppie omo ed eterosessuali che pur vivendo “more uxorio” non hanno potuto o voluto formalizzare la loro unione. Si riconosce in tal modo il diritto ad assistere la persona cara in ospedale, ad essere coinvolta nelle scelte terapeutiche, a succedergli in un alloggio popolare in caso di decesso. Si tratta di un importante passo avanti verso auspicabili ulteriori conquiste».

Secondo il consigliere del partito democratico è giunto il momento che anche nella nostra città si apra un serio dibattito sull’argomento. «Si tratta in sostanza di capire se anche la nostra comunità è sufficientemente matura e pronta ad approvare un modello di coppia fuori dai tradizionali canoni riconoscendogli parzialmente alcuni benifici sanciti da diritto di famiglia. Si è a lungo parlato in questi ultimi anni di “Laboratorio Brindisi”. Crediamo sia giunto il momento di dare dal nostro comune, a partire da questo argomento, un forte segnale di intesa programmatica che abbia una eco nazionale e che faccia superare i preconcetti ed i fondamentalismi da qualunque parte essi vengano».

Ed è forse contenuto in quest'ultima frase l'ostacolo che potrebbe bloccare l'istituzione del registro: del laboratorio brindisino infatti fanno parte forze come l'Udc che difficilmente approverebbero la novità.

Valentino però ci crede e prova a lanciare il fatidico sasso nello stagno: «Il livello di civiltà e di democrazia di un popolo cresce lentamente di generazione in generazione grazie a piccole continue conquiste. Centocinquant’anni fa avevano diritto al voto solo coloro che superavano un certo reddito. Questo diritto venne poi esteso, ai primi del novecento, a tutti i cittadini purchè di sesso maschile. Solo dopo l’ultima guerra mondiale le donne acquisirono il diritto al voto ed in tempi più recenti questo venne esteso anche ai diciottenni. Queste conquiste che ci sembrano oggi assolutamente ovvie sono invece state a lungo contrastate e conseguite solo dopo accesi dibattiti e vivaci polemiche». Vedremo come gli alleati ed il sindaco Consales accoglieranno la proposta.

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