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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Rifiuti, Niccoli replica ad Albano

BRINDISI - L'ex assessore comunale all'Ambiente Claudio Niccoli replica alla tesi formulata su BrindisiReport.it da Enzo Albano, che auspicava una revisione della tassa rifiuti applicata alle aziende. Ecco il suo intervento.

BRINDISI - L'ex assessore comunale all'Ambiente Claudio Niccoli replica alla tesi formulata su BrindisiReport.it da Enzo Albano, che auspicava una revisione della tassa rifiuti applicata alle aziende. Ecco il suo intervento.

 

«È un periodo strano per la politica brindisina, ma ancor di più per chi ha sempre vissuto e vive nel rispetto degli altri, della legge e della verità. Ho letto con sommo stupore il pensiero libero dell'ex consigliere comunale, Enzo Albano (Pd), sulla problematica dei rifiuti nella nostra città e sulla eventuale applicazione della Tares. Demagogicamente, come spesso accade a chi rimane fuori dalle istituzioni per volere dei cittadini, si parla di tutto e del loro contrario elevandosi a conoscitore di tutte le problematiche presenti nella città. Ma così non è.

Non si puo parlare in maniera asettica di costi e ricavi che l'amministrazione comunale di Brindisi ha per l'espletamento del servizio di nettezza urbana rispetto ad una certificazione fatta dal collegio dei sindaci revisori. Con il rispetto che si deve alle idee di ogni singolo individuo, occorre chiarire in maniera inequivocabile che la situazione dei rifiuti nella nostra città non è legata ad un aumento delle entrate, ma bensì ad una razionalizzazione del servizio.

Gli sforzi fatti negli ultimi anni per aumentare la raccolta differenziata nella nostra città sono sotto gli occhi di tutti, certo bisogna continuare con la sensibilizzazione dei cittadini e delle istituzioni, in quanto un aumento della percentuale inciderebbe non poco sui costi del conferimento in discarica. Ma il vero dramma sulla politica dei rifiuti, non è quello di caricare di ulteriori costi attività commerciali che hanno superfici di gran lunga superiori a qualsiasi altra attività, penso per esempio alle aree-parcheggio. 

Chi intende intraprendere tale percorso deve conoscere i dati relativi alla diminuzione in termini di percentuale della capacità di spesa dei cittadini di Brindisi nei confronti dei beni alimentari e non. Se tali dati fossero letti con professionalità, si alzerebbero le barricate per salvaguardare centri che al di là della valutazione demagogica rappresentano oramai una realtà commerciale-occupazionale diretta ed indiretta che se sollecitata ad aumentare i propri costi potrebbero, come spesso accade, scaricare tale risultato negativo sui livelli occupazionali diretti e di indotto, al fine di arginare una perdita.

Diverso invece sarebbe il passaggio da tassa a tariffa, cosi come previsto fin dal 1996 dal decreto Ronchi. Tale passaggio, o applicazione di legge, porterebbe una equità nei confronti della cittadinanza, in quanto il principio portante è di una semplicità unica: ognuno deve pagare i costi dei rifiuti non in base alle superfici occupate bensì rispetto alla produzione reale. Per semplificare, se un'attività commerciale produce solo imballaggi e non rifiuti solidi urbani, dovrà pagare in funzione di quello che produce.

Tale regola deve essere applicata anche alle famiglie, con i dovuti paracadute legati alla situazione reddituale, tale da determinare per esempio che una famiglia di 5 persone, abitante in una casa di 100 mq, producendo più rifiuti, non può pagare quanto ad una coppia che vive in un appartamento avente le stesse caratteristiche.

Se dovessimo seguire l'idea dell'ex consigliere Albano, invece, le aziende della zona industriale - già gravate da costi insopportabili in questo periodo - viste le superfici occupate (aree a parcheggio, aree di produzione, ecc..) chiuderebbero i battenti in tempi brevissimi. Pertanto prima di esprimere posizioni demagogicamente belle, ma di difficilissima attuazione, sarebbe opportuno che chiunque abbia avuto o ha ruoli importanti in questa città si documenti e parli avendo cognizione di causa».

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