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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Ampliamento palasport: risponde il sindaco, ma il suo non è un impegno

La bordata virtuale di fischi che ha sommerso l'amministrazione comunale dopo le dichiarazioni dell'assessore Salvatore Brigante, fa correre ai ripari la maggioranza e arriva un comunicato del sindaco Angela Carluccio, che ha forma di impegno ma in realtà non lo è

BRINDISI - La bordata virtuale di fischi che ha sommerso l'amministrazione comunale dopo le dichiarazioni dell'assessore Salvatore Brigante, il quale ha giudicato non prioritaria una spesa - con risorse pubbliche - per adeguare il palasport Elio Pentassuglia ai nuovi dettami impartiti dalla Federbasket (cinquemila posti a sedere, come minimo) per partecipare al campionato, fa correre ai ripari la maggioranza e gli ispiratori di tale posizione, e arriva un comunicato del sindaco Angela Carluccio, che ha forma di impegno ma in realtà non lo è.

“Considero la New Basket Brindisi un vanto per questa città e sono assolutamente determinata a far sì che il Pala Pentassuglia sia adeguato alle norme previste dalla Federazione. Ovviamente dovrò confrontare quella che è la mia volontà con i rappresentanti di maggioranza e opposizione perché la decisione di dirottare verso l’impianto sportivo una parte delle risorse pubbliche comporta un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. Tale assunzione di responsabilità dovrà coinvolgere necessariamente anche la società New Basket Brindisi che, a fronte di un eventuale investimento per l’ampliamento del palasport, dovrà garantire il proprio impegno a proseguire l’attività ai massimi livelli”, fa sapere la Carluccio in una nota.

Evidentemente sulla vicenda, come hanno osservato non pochi cittadini, si continua nel gioco di parte. Un investimento sul palasport non può e non deve essere finalizzato solo al massimo torneo di basket, ma ad una serie di attività di rilievo per la città sia nello sport che nello spettacolo e nella cultura, facendone una struttura polivalente, hanno detto vari osservatori citando l'esempio di Bari, dove - volendo - il Comune può anche incassare utili. Il fatto di circoscrivere alla questione basket il problema del palasport rivela una visione non obiettiva del problema, come pure la pretesa che Nando Marino metta una firma su un impegno a vita per tenere la squadra in A. Cose mai viste e mai sentite.

Ora l'amministrazione Carluccio chiama anche le opposizioni a decidere (anche questa cosa mai vista e mai sentita in questi mesi in cui l'amministrazione comunale ha tutt'altro che condiviso decisioni e scelte). Insomma, siamo alle solite, vale a dire alla paralisi. Avere una struttura all'altezza di ospitare tornei nazionali ed internazionali, grandi eventi anche al di fuori dello sport, rientra nella programmazione della crescita e non è un favore da fare alla New Basket, che i suoi sponsor sa trovarseli da sola. E' una spinta allo sviluppo della città. Personalizzare il problema, riducendone così la portata, è solo una vecchia tattica per aggirarlo. 

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