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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Roma respinge le accuse di Consales

BRINDISI – Giuseppe Roma, amministratore dell’azienda che ha rimesso in moto l’impianto di compostaggio dell’Ato Br/1 respinge le accuse lanciate ieri in conferenza stampa dal sindaco: «Se quell’impianto non funziona, non è certo per colpa nostra».

BRINDISI – Giuseppe Roma, amministratore dell’azienda che ha rimesso in moto l’impianto di compostaggio dell’Ato Br/1 respinge le accuse lanciate ieri in conferenza stampa dal sindaco: «Se quell’impianto non funziona, non è certo per colpa nostra».

LE PAROLE DI CONSALES. «Ancora oggi abbiamo un impianto di compostaggio chiuso perché l’Arpa e la Regione hanno verificato che il percolato (il liquido prodotto nelle discariche dai rifiuti, ndr) finiva per strada. Io non ho ancora le carte ma ho il sospetto che i tecnici abbiano verificato che ci vorranno altri milioni di euro per sistemare le cose, e allora dovremmo capire a cosa è servito il revamping di tre milioni di euro eseguito da una ditta brindisina, oppure se il denaro è andato via insieme al percolato nei viali della zona industriale». Queste le dichiarazioni del primo cittadino nella conferenza stampa di fine anno.

LA REPLICA DI GIUSEPPE ROMA. «Non capisco perché il sindaco ci tiri in ballo», esordisce il titolare della RA Costruzioni srl, che in Ati con la Svs di Milano aveva svolto i lavori per la riattivazione dell’impianto situato alla zona industriale. «Noi abbiamo eseguito i lavori come da progetto dell’Ato Br/1, con direttore lavori l’ingegnere Di Leverano. Si tratta di un impianto vecchio di 40 anni e l’Arpa ha fatto delle prescrizioni che non sono di nostra competenza, come la chiusura dell’elettrofiltro che si trova all’aperto».

I lavori eseguiti dall’Ati Svs-Roma, costati circa 3 milioni di euro, furono di tipo meccanico (Svs) e edile (RA). Ma nel maggio scorso l’Asl chiese la chiusura dell’impianto perché furono riscontrati cattivi odori nelle vicinanze e riversamenti di percolato nelle strade circostanti.

«Era accaduto – racconta Roma – che di notte aveva piovuto tanto e di giorno, quando furono scaricati camion di rifiuto umido, il percolato si sversò, ma tutto rientrò nella norma immediatamente. Abbiamo pagato 12mila euro di sanzione e fu attestato che l’impianto funzionava. Lo stesso sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella, presidente dell’Ato, si oppose alla chiusura. Invece il sito venne chiuso, e oggi il Comune di Brindisi non risparmia più 1 milione  e mezzo di euro».

Roma aggiunge di «non essere mai stato interessato alla gestione dell’impianto» (che è stato poi affidato alla ditta Nubile) e che attende ancora il saldo di 300mila euro per i lavori eseguiti.

«Davvero mi chiedo per quale motivo ce l’abbiano con me?», dice Roma. E se gli si fa notare che la sua azienda è ritenuta vicina al centrodestra e all’ex vicesindaco Mauro D’Attis, che lo coinvolse nell’avventura del Brindisi calcio, l’imprenditore risponde: «Non sono vicino a nessuno e sono amico di tutti. Lavoro a Milano come a Lecce e a Brindisi, e non certo per le amicizie politiche. Ho anche sponsorizzato l'Enel Basket, ma per amore dello sport brindisino, non certo per fini politici».

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