rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Santa Teresa: nuova frattura nel PD

Quattro mesi fa le diverse anime del PD brindisino si erano scontrate per la scelta del candidato sindaco Mimmo Consales. Oggi le lacerazioni si spostano nell’entroterra, con tre consiglieri provinciali della zona Sud (San Pietro, Cellino, Torchiarolo) che dichiarano guerra e si autosospendono dalle attività del gruppo consiliare. Alla base dello scontro le nomine in seno alla Santa Teresa Spa, alla cui presidenza è stato appena riconfermato Italo Licchello, figlio del segretario provinciale della Uil, Antonio, entrambi fedeli sostenitori di Massimo Ferrarese. I ribelli del PD sono Cosimo Pennetta, Giuseppe Pecoraro e Pietro Lolli.

Quattro mesi fa le diverse anime del PD brindisino si erano scontrate per la scelta del candidato sindaco Mimmo Consales. Oggi le lacerazioni si spostano nell’entroterra, con tre consiglieri provinciali della zona Sud (San Pietro, Cellino, Torchiarolo) che dichiarano guerra e si autosospendono dalle attività del gruppo consiliare. Alla base dello scontro le nomine in seno alla Santa Teresa Spa, alla cui presidenza è stato appena riconfermato Italo Licchello, figlio del segretario provinciale della Uil, Antonio, entrambi fedeli sostenitori di Massimo Ferrarese. I ribelli del PD sono Cosimo Pennetta, Giuseppe Pecoraro e Pietro Lolli.

«I sottoscritti consiglieri provinciali intendono esprimere il profondo disagio maturato in questi anni di esperienza di governo dell'ente Provincia e le cui cause sono da ricercare anche all'interno del partito stesso. Per questo intendono pure dissentire dai comportamenti dilatori, controversi e difficilmente qualificabili adottati dalla segreteria provinciale».

Sotto accusa finisce dunque il segretario provinciale Corrado Tarantino, ma le alleanze non sembrano in discussione: «Lo schema politico e la visione strategica dell'alleanza che sostiene il governo della provincia mantiene la sua validità in rapporto alla prospettiva: la convergenza programmatica delle forze riformiste di sinistra e cattolico-democratiche attorno a cui realizzare un progetto di governo per il paese in grado di guidarlo fuori dai disastri della crisi globale e, attraverso i diversi livelli politico-istituzionali, ideare percorsi realmente virtuosi che diano soluzioni alle gravi emergenze economiche e sociali. Semmai sono attori, comparse e controfigure a difettare... e metodi».

I tre continuano con il “dico e non dico”, lanciando segnali criptati comprensibili solo per chi li può capire: «Il senso di responsabilità unito al senso di appartenenza ha fatto assumere ai sottoscritti atteggiamenti e comportamenti assai "composti" in relazione a diversi importanti provvedimenti adottati dall'ente nel tempo, molti dei quali meritevoli di maggiore attenzione e approfondimento se non di soluzioni diverse da quelle prese. Ma appunto, il senso di responsabilità deve pure volgere lo sguardo al merito e al metodo delle azioni poste in essere da una pubblica amministrazione. Ed è in questo senso che i sottoscritti intendono rafforzare e predisporre il proprio agire politico e istituzionale, a tutela propria e dei territori rappresentati».

La scintilla che avrebbe fatto scatenare l’incendio, dopo varie frizioni tenute a freno, sarebbe stata la mancata nomina di un revisore dei conti. I tre non lo dicono, ma dichiarano «la nostra estraneità in merito alle indicazioni per il rinnovo delle cariche in seno alla società "Santa Teresa Spa". Ultimo di una serie di provvedimenti per il quale il senso e la ragione delle proposte ricercate e condivise e dei fattori merito e competenza sono stati sacrificati da taluni per la propria ignavia, da altri per la spasmodica e prevaricante ricerca dell'affermazione sistematica degli obiettivi correntizi».

Cosa accadrà adesso è difficile dire: domattina il gruppo del PD alla Provincia aveva già in programma una riunione, ma è difficile che la situazione possa essere chiarita, visto che i tre non dovrebbero parteciparvi.

Una cosa è certa, quando si tratta di nomine, nel PD c’è sempre il rischio di fratture: è accaduto per Consales e per le poltroncine della Santa Teresa, ed è accaduto (forse accade ancora) per la presidenza del consiglio comunale di Brindisi, contesa tra Loiacono e Monetti. Ma almeno qui un punto fermo sembra essere stato raggiunto. Lo garantisce a Brindisi Report il segretario cittadino Antonio Elefante: «Il nome che proporremo all’assemblea è quello di Luciano Loiacono. Non abbiamo mai avuto dubbi. E voteremo compatti».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Santa Teresa: nuova frattura nel PD

BrindisiReport è in caricamento