BRINDISI - "Non c'erano le risorse per finanziare interventi come l'allargamento del canale di Pigonati, ma ci sono i soldi per una parcella da 31 mila euro per lo studio sulla banchina d'attracco dell'Onu, che ben potrebbe provvedervi con risorse proprie e non con i soldi dei contribuenti italiani. La gestione del porto di Brindisi ci sta lasciando a dir poco perplessi”, dice il consigliere regionale e vice coordinatore provinciale di Brindisi di Forza Italia, Antonio Scianaro.

"Quei 31 mila al professor Tomasicchio per lo studio sulla convenienza della realizzazione delle banchine per le unità navali dell'Onu stonano rispetto al momento di crisi in cui versa l'Autorità Portuale di Brindisi, giacché non crediamo che l'opera in questione possa annoverarsi tra quelle strategiche per il nostro territorio. Non capiamo perché debbano essere i cittadini a pagare l'intervento dell'Onu, che in questo caso rileva come se fosse un privato qualsiasi. L'Autorità non naviga in buone acque nei bilanci e si è rifiutata di realizzare, per questa ragione, opere che avrebbero potuto dare uno stimolo allo sviluppo economico”, prosegue Scianaro.

“ Ci pare, quindi, che abbia smarrito la sua mission e che ci siano anche gli elementi per parlare di spreco dei soldi dei cittadini, che attendono ben altri interventi essenziali per il territorio. La gestione del porto di Brindisi – conclude il consigliere regionale di Forza Italia - sembra non essere più orientata ad offrire servizi e possibilità di crescita a tutto l'indotto, industriale e turistico, che un porto serio e ben amministrato dovrebbe supportare. Per questo – conclude – chiederò  l'audizione in sede di Commissione consiliare competente del presidente  Haralambides e dell'assessore regionale al ramo nella prima riunione utile dopo la ripresa dell'attività del Consiglio Regionale".