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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Francavilla Fontana

Scrutatori per discendenza, il presidente dice: "Di mio figlio non sapevo nulla"

FRANCAVILLA FONTANA - Figli, mogli, parenti, amici e conoscenti di consiglieri comunali e assessori rigorosamente di centrodestra, è questo l'identikit degli scrutatori che andranno a comporre i seggi di Francavilla Fontana nella tornata referendaria del 12 e 13 giugno. Tanto almeno secondo l'opposizione di centrosinistra che torna a denunciare il vizietto di antica memoria, la sempiterna parentopoli, variamente declinata. Passato il tempo delle vacche grasse – i posti a tempo indeterminato stravinti dai parenti di, nel lontano 2003 – altra prebenda non resterebbe da distribuire se non un posticino piccolo piccolo fra gli scrutatori. Fra gli altri quello destinato al figlio del presidente della commissione elettorale, il consigliere Pdl Antonio Sgura che dopo la bufera scatenata dal segretario cittadino del Pd Marcello Cafueri, dalle colonne di BrindisiReport.it annuncia: “Mio figlio di tutto questo non sa nulla, so solo che certamente rinuncerà all'incarico. Le assicuro, non sapevo nulla nemmeno io”.

FRANCAVILLA FONTANA - Figli, mogli, parenti, amici e conoscenti di consiglieri comunali e assessori rigorosamente di centrodestra, è questo l'identikit degli scrutatori che andranno a comporre i seggi di Francavilla Fontana nella tornata referendaria del 12 e 13 giugno. Tanto almeno secondo l'opposizione di centrosinistra che torna a denunciare il vizietto di antica memoria, la sempiterna parentopoli, variamente declinata. Passato il tempo delle vacche grasse – i posti a tempo indeterminato stravinti dai parenti di, nel lontano 2003 – altra prebenda non resterebbe da distribuire se non un posticino piccolo piccolo fra gli scrutatori. Fra gli altri quello destinato al figlio del presidente della commissione elettorale, il consigliere Pdl Antonio Sgura che dopo la bufera scatenata dal segretario cittadino del Pd Marcello Cafueri, dalle colonne di BrindisiReport.it annuncia: “Mio figlio di tutto questo non sa nulla, so solo che certamente rinuncerà all'incarico. Le assicuro, non sapevo nulla nemmeno io”.

Il vizietto di cui sopra, a dirla tutta, non è esclusiva della celeberrima Città degli Imperiali. Qui, come altrove accade, si è scelto di procedere alle nomine degli scrutatori non per sorteggio – come negli auspici della minoranza – ma per designazione diretta da parte del comitato elettorale. I prescelti dunque sono stati direttamente designati dal presidente Sgura, dal vice Vincenzo Petronelli (entrambi in quota Pdl) e dal terzo componente, designato dalle fila dell'opposizione, il consigliere comunale Tommaso Attanasi. Il punto è che, al momento dell'insediamento del consiglio e della composizioni delle commissioni, Attanasi faceva parte a pieno titolo della minoranza, essendo stato eletto in quota Udc. Acqua passata dato che il consigliere è stato uno dei protagonisti dell'ultimo salto della quaglia, passando a piè pari insieme a un manipolo di convertiti, nelle fila del Pdl al fianco dell'onorevole Luigi Vitali. Insomma, passato il guado da Attanasi, la commissione elettorale è diventata monocolore, le designazioni degli scrutatori dunque sono tutte in quota centrodestra.

Non è questo il punto, secondo Cafueri: “La nomina avrebbe dovuto essere adeguatamente pubblicizzata – sostiene il segretario cittadino del Pd – e svolgersi nel corso di una seduta aperta al pubblico. Lo abbiamo segnalato al prefetto con un esposto nel quale già dal 20 maggio scorso richiedevamo anche la predisposizione dei pannelli metallici per affiggere i manifesti di propaganda elettorale. Ma soprattutto abbiamo chiesto che venisse adottato il criterio del sorteggio fra gli aventi diritto così come avviene in Comuni come Mesagne, per dirne uno, ma senza successo”.

Designazioni del tutto legittime in punta di diritto, fatte secondo quanto la norma prescrive. Altra storia sul piano squisitamente etico, secondo il centrosinistra che punta dritto il dito contro la designazione del figlio del presidente della commissione elettorale, punta di diamante del criterio di selezione complessivo. “Mio figlio non ne sapeva nulla – incalza Sgura – è uno studente, lui sta a Bari, non sa niente di niente. Quello che ripeto è che rimetterà l'incarico, sicuramente, non farà parte di nessun seggio. E le ripeto, non sapevo nulla manco io”. Ma come, al momento delle designazioni, dov'era il presidente della commissione elettorale?

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