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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Sel: "La scelta sia di coalizione"

BRINDISI - Il processo per la scelta del candidato sindaco è scivolato fuori dal tavolo del confronto tra le forze del centrosinistra, e ora Sinistra Ecologia e Libertà richiama il Pd brindisino ai propri doveri di forza principale dello schieramento per riprendere il cammino comune dopo lo strappo interno, ma anche esterno causato dalle decisioni del comitato cittadino del Partito democratico e dalla sortita dell'ex capogruppo Salvatore Brigante. Riceviamo e pubblichiamo, a tale proposito, un intervento di Francesco Fistetti, consigliere provinciale, e Gianni Stasi, responsabile enti locali, di Sel.

BRINDISI -  Il processo per la scelta del candidato sindaco è scivolato fuori dal tavolo del confronto tra le forze del centrosinistra, e ora Sinistra Ecologia e Libertà richiama il Pd brindisino ai propri doveri di forza principale dello schieramento per riprendere il cammino comune dopo lo strappo interno, ma anche esterno causato dalle decisioni del comitato cittadino del Partito democratico e dalla sortita dell'ex capogruppo Salvatore Brigante. Riceviamo e pubblichiamo, a tale proposito, un intervento di Francesco Fistetti, consigliere provinciale, e Gianni Stasi, responsabile enti locali, di Sel.

"Sul tema dell’individuazione del candidato sindaco il centrosinistra brindisino si è infilato in un cul di sacco attorcigliandosi in polemiche non solo sterili, ma dannose rispetto all’obiettivo prioritario di formare una coalizione di forze capaci di esprimere una classe dirigente all’altezza del compito di governare il capoluogo nella prospettiva di un’idea strategica di città in grado di coniugare sviluppo sostenibile, lavoro, innovazione, cultura e turismo.

Mentre il problema numero uno continua ad essere quello di selezionare un ceto politico non subalterno alle logiche neocolonialistiche che hanno imposto al nostro territorio le grandi decisioni sul suo assetto produttivo e sul destino collettivo delle sue popolazioni, i partiti del centrosinistra di Brindisi, di fronte ad un passaggio cruciale delle sorti della città, stanno dando prova di mancanza di maturità e di scarso senso di responsabilità.

In particolare, è lo stato confusionale interno al Pd all’origine dell’”impasse” attuale, diviso com’esso è in una miriade di fazioni ognuna delle quali rivendica primati e riconoscimenti, in ciò supportate dai referenti nazionali e regionali. Il diapason di questo vero e proprio disprezzo della politica intesa nel suo significato originario di “cura e governo della polis”, è stato toccato dall’intervento di Salvatore Brigante i cui toni di palese “volgarità” sono stati redarguiti dallo stesso segretario regionale del Pd Sergio Blasi.

Non c’è dubbio che Brindisi stia vivendo una fase di regressione politica e culturale o, quanto meno, di grave crisi della grande tradizione democratica e di sinistra che in questa provincia ha registrato momenti di riflessione e di azione molto importanti: si pensi alle lotte operaie nel periodo dell’industrializzazione e recentemente alle battaglie per l’ambiente, per il rilancio del porto, per le infrastrutture, ecc.

Come partito del presidente Vendola, Sel intende richiamare il Pd di Brindisi ai suoi doveri di primo partito della coalizione. Infatti, il Pd aveva ricevuto dagli alleati l’incarico di elaborare una rosa di nomi sui quali confrontarsi per tentare una sintesi che evitasse le primarie. Niente di tutto questo è stato fatto da parte del Pd, il quale, contrariamente al mandato ricevuto, ha comunicato che il suo candidato sindaco è Carbonella. Gettando, così, per aria il tavolo delle trattative.

Si tratta, dunque, di riprendere umilmente e pazientemente a tessere la tela del confronto democratico, se si vuole  bene a questa città. Il rischio che si corre, infatti, è che la città sia espropriata del suo diritto a partecipare a questo processo attraverso cui la città dovrebbe essere coinvolta a partecipare esprimendo le sue richieste e i suoi bisogni, le sue aspirazioni e le sue proposte. Ecco perché è necessario avviare la costruzione di un programma di governo che passi attraverso l’ascolto delle associazioni, delle classi lavoratrici, dei disoccupati, delle persone in carne ed ossa, dei giovani, delle donne, degli imprenditori.

Un programma di sintesi che proietti Brindisi in un futuro che veda i brindisini come cittadini protagonisti e non come sudditi ricettori passivi di decisioni prese altrove e al di fuori dei circuiti della rappresentanza democratica".

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