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Sergi: "Insultato dal sindaco per aver manifestato un legittimo dissenso"

Il segretario provinciale di Scelta Civica, Antonio Sergi (figlio del consigliere comunale Luigi Sergi, del gruppo federato), interviene sulla seduta del consiglio comunale svoltasi lo scorso 22 maggio, riaffiorata dopo 6 giorni per via della nota inviata dal sindaco Consales a BrindisiReport

BRINDISI – Il segretario provinciale di Scelta Civica, Antonio Sergi (figlio del consigliere comunale Luigi Sergi, del gruppo federato), interviene sulla seduta del consiglio comunale svoltasi lo scorso 22 maggio, riaffiorata dopo 6 giorni per via della nota inviata dal sindaco Consales a BrindisiReport. “Visto la brutta pagina di politica cittadina che  era stata scritta dal massimo rappresentante di questa amministrazione durante l’ultimo Consiglio comunale – si legge nella nota - mi ero ripromesso di esimermi dal fornire alcun commento o qualsivoglia giudizio di merito circa le offese che il primo cittadino aveva inteso rivolgere, in pieno svolgimento dei lavori consiliari, al rappresentante istituzionale del mio partito".

"Gli sviluppi a mezzo stampa che ha avuto la vicenda - si legge ancora nella nota - però,  mi costringono, mio malgrado, ad intervenire pubblicamente al fine di difendere senza alcuna esitazione l’onorabilità e la dignità politica del consigliere comunale di SCpI “.  A detta di Antonio Sergi, quello che è accaduto è “agli antipodi della sana dialettica e del consueto confronto democratico su cui si fondano le nostre istituzioni repubblicane. Rammentando a chi ha inteso etichettare come buffone un consigliere comunale a fronte di una posizione politica assunta nel pieno esercizio delle sue prerogative istituzionali, basata sul Luigi Sergi-2totale dissenso rispetto all’istituzione di nuovi tributi ad una distanza così ravvicinata rispetto all’obbligo del pagamento per il contribuente (24 giorni circa), che l’Articolo 3 del Regolamento del Consiglio del Comune di Brindisi recita testualmente: ‘ai consiglieri comunali non può mai essere dato mandato imperativo; se è dato, esso non è vincolante”.

“Ciascun consigliere comunale – si legge ancora nell’articolo in questione -  è responsabile, personalmente, dei voti che esprime in favore o contro i provvedimenti trattati dal Consiglio. Nell’adempimento delle civiche funzioni egli ha pertanto piena libertà d’azione, d’espressione, di opinione e di voto”. La lettura integrale di tale articolo, per Sergi, “fuga ogni dubbio di sorta circa la legittimità del dissenso espresso, consentendo di evidenziare che la risposta ricevuta a fronte della posizione politica assunta sia stata, negli intendimenti dell’autore, esclusivamente un’offesa personale, che nulla ha di politico e che esprime un modo di intendere e di fare politica totalmente contrapposta alla nostra visione della gestione della cosa pubblica”.

Il segretario provinciale di Scelta civica si sofferma poi sulla nota inviata dal sindaco, rimarcando come “le precisazioni del primo cittadino in merito ai destinatari di tale affermazione, non smentendo in alcun modo di aver proferito tali gravi offese in sede di assise civica, nonché le indiscrezioni trapelate da altri soggetti coinvolti personalmente nella vicenda, non aggiungendo ulteriore elementi di riflessione rispetto all’atto in se, mi spingono a sottolineare che in quella sede si è inteso offendere personalmente un consigliere comunale che manifestava legittimamente il proprio dissenso, avendo però nei fatti offeso il ruolo istituzionale incarnato dalla figura del consigliere comunale e non il singolo individuo destinatario dell’insulto”. 

"Mi auguro – conclude Sergi - che tutti e 32 i consiglieri che attualmente ricoprono tale incarico possano riflettere sulla gravità dell’episodio accaduto, che lede nelle sue fondamenta il mandato di rappresentanza rimesso nelle loro mani dagli elettori. Per quanto ci riguarda, a tali offese provocatorie contrapporremo una sana azione politica rivolta all’emancipazione socio-economica dei nostri concittadini, esprimendo liberamente ove ciò fosse necessario il nostro dissenso a tutti quegli atti che non reputeremo in grado di perseguire l’interesse generale dei brindisini”. 

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