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"Sì a D'Attis se sì al rigassificatore"

BRINDISI – Tre diktat vincolanti per la scelta di Mauro D’Attis a candidato sindaco di Brindisi per il Pdl. Arrivano per posta al responsabile provinciale del partito azzurro Luigi Vitali, al segretario cittadino Pietro Santoro e al senatore Michele Saccomanno - che ha sponsorizzato il nome del delfino di Mimmo Mennitti, sacrificando sull’altare della politica il rampollo del suo ex partito An e convolando a nozze con il parlamentare francavillese – direttamente dall’ex assessore Massimo Ciullo. Mentre il centrosinistra risente delle spinte che giungono dall’Udc - e il Pd è alle prese con la questione Giovanni Carbonella – nel centro destra esplode la fronda tra i giovani. Sarà scontro tra quarantenni per lo scranno più alto della città? Ciullo o D’Attis?

BRINDISI – Tre diktat vincolanti per la scelta di Mauro D’Attis a candidato sindaco di Brindisi per il Pdl. Arrivano per posta al responsabile provinciale del partito azzurro Luigi Vitali, al segretario cittadino Pietro Santoro e al senatore Michele Saccomanno - che ha sponsorizzato il nome del delfino di Mimmo Mennitti, sacrificando sull’altare della politica il rampollo del suo ex partito An e convolando a nozze con il parlamentare francavillese – direttamente dall’ex assessore Massimo Ciullo. Mentre il centrosinistra risente delle spinte che giungono dall’Udc - e il Pd è alle prese con la questione  Giovanni Carbonella – nel centro destra esplode la fronda tra i giovani. Sarà scontro tra quarantenni per lo scranno più alto della città? Ciullo o D’Attis?

I due enfant prodige del Pdl, nonostante la giovane età, mangiano pane e politica dai tempi delle partite a calcio a calzoncini corti, ma con due idee differenti di città. Avvocato del Foro di Brindisi e politico allevato in An oltre che espressione della fazione Giovane Italia di Alfredo Mantovano il primo; laureato in Economia, ex vice sindaco, ex vice presidente dell’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani) ex responsabile nazionale dei giovani dei Forza Italia, il secondo (solo per citare alcuni dei punti di forza dei due contendenti). Alle scorse elezioni amministrative Ciullo fu protagonista di un crollo verticale dei consensi considerata la sua storia, al contrario di D’Attis destinatario di una barca di voti per cui divenne senza problemi vice sindaco. Largo ai giovani allora.

Ciullo non era presente all’ultima riunione in cui con una fuga in avanti è stato lanciato il nome di D’attis - si è espresso a favore di Mauro D'Attis finanche Nicola Frugis ex presidente forzista poi transitato nel movimento Io Sud di Adriana Poli Bortone, inaspettatamente presente alla riunione -, non doveva essere quella la sede dell’ufficializzazione e della decisione definitiva, ma le cose sono andate diversamente e gli assenti hanno sempre torto, anche se l’ex assessore a sua giustificazione aveva inviato una lettera con una proposta di fondo per tracciare l’identikit del candidato ideale espressione del centrodestra.

“Se l'obiettivo è quello di raggiungere l'unanimità o, almeno, una significativa condivisione intorno al nome di Mauro D'Attis – scrive invece adesso Ciullo -, così come al mio, o a quello di Italo Guadalupi, o ancora a quello di altre persone, tutte valide, che si sono dichiarate disponibili, è evidente che detto obiettivo non è stato raggiunto e non sarà raggiungibile nell'immediato, salvo a voler ricorrere a delle forzature. Non a caso, tempo fa, raccogliendo anche il consenso dell'onorevole Vitali, lanciai l'idea delle primarie, unico strumento per coinvolgere effettivamente la base di un partito, non essendo tale base riducibile agli ex consiglieri comunali o agli ex assessori".

"Certamente, mi rendo conto che le primarie potrebbero rivelarsi dilanianti - ammette Ciullo - e prestarsi a polemiche postume di incerto esito, così come è accaduto per altre forze politiche ed in altri contesti. Inoltre, come sottolineai l'altra sera, non credo che la disputa interna possa e debba ridursi alla semplice scelta di un nome. Al nome dovrebbe essere accompagnato il carattere programmatico distintivo del candidato, almeno in sintesi. In merito alla candidatura di Mauro D'Attis è noto che lo stesso Mauro si proietta, in modo puro e semplice, nell'ottica della continuità con le linee guida del già sindaco Domenico Mennitti".

"Ebbene – prosegue Ciullo -, in nome di quella schiettezza che mi ha sempre caratterizzato (anche quando ero componente della giunta Mennitti e assumevo posizioni diverse) e che, probabilmente, non ho fatto valere con la opportuna delicatezza, gradirei che si sapesse – quale punto fermo della mia disponibilità e proposta – che qualsivoglia mia candidatura si lega e, quindi, chiede la condivisione di tre irrinunciabili punti che il candidato, se intellettualmente onesto deve portare a conoscenza del pubblico in modo previo, altrimenti verrebbe meno il requisito della trasparenza:

1)    continuità con la precedente amministrazione su tutti quegli argomenti relativi alla crescita culturale, morale e civile della Città; discontinuità sulle tematiche relative allo sviluppo economico ed industriale. Quindi, 'SI' alla tutela dell'ambiente con la pretesa verso le aziende dell'adozione di ogni misura di sicurezza e di salvaguardia della popolazione e del territorio, compresi i benefici economici, occupazionali e commerciali, ma 'NO' ad un ambientalismo ideologico che, infine, si traduce, come in questi anni si è tradotto, in posizioni di facciata, stranamente distratto verso alcuni insediamenti industriali ed energetici e concentrato esclusivamente contro la British Gas;

2)    rilancio e riconoscimento della centralità e del valore dei tavoli di concertazione sociale ed economica, nei quali l'amministrazione comunale, senza alcuna pretesa di ingerenza nelle competenze altrui, diventi la sede di incontro e di mediazione delle politiche decisionali del territorio, delle quali rendere partecipi tutte le forze sociali, anche quelle contrapposte, al fine di ricercare le migliori soluzioni possibili per la rinascita economica ed occupazionale del territorio. Non potrà mai più accadere che il Comune, in nome di un incomprensibile indifferentismo o liberalismo, vestito da purismo, eviti l'incontro, il dialogo con investitori ed imprenditori o lo studio di misure di competenza pubblicistica comunale che possano favorire nuovi insediamenti aventi finalità commerciali. Non è ammissibile che per ostruzionismi amministrativi esasperati ed esasperanti, alla fine, le imprese riescano comunque a realizzare i loro insediamenti e, per quanto subito dalle politiche comunali, non debbano più riconoscere alcunché al territorio.

3)    Riforma e revisione radicale della burocrazia comunale, soprattutto nelle figure apicali del Comune di Brindisi, le quali da oramai più di un decennio detengono un potere discutibile ma incontrastato. La nuova amministrazione, coerentemente con la legge, dovrà rinnovare radicalmente i vertici tecnici del comune”. Ciullo sarebbe pronto anche ad appoggiare D'Attis, ma questi dovrebbe dare garanzie sui  tre punti programmatici.

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