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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Sì Democrazia incontra Emiliano e ribadisce il no alla Tap a Brindisi

Sì Democrazia conferma il no alla Tap a Brindisi. Lo ha fatto nel corso di un incontro con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, avvenuto sabato scorso (21 novembre). Il governatore aveva lanciato l’idea di spostare da Melendugno (Lecce) a Brindisi il punto di approdo del gasdotto. Tale sortita è stata accolta con una levata di scudi

BRINDISI – Sì Democrazia conferma il no alla Tap a Brindisi. Lo ha fatto nel corso di un incontro con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, avvenuto sabato scorso (21 novembre). Il governatore aveva lanciato l’idea di spostare da Melendugno (Lecce) a Brindisi il punto di approdo del gasdotto. Tale sortita è stata accolta con una levata di scudi. Il capogruppo consiliare di Sì Democrazia, Roberto Fusco, ha rimarcato nel corso del faccia a faccia con Emiliano che “il territorio brindisino è stato per decenni violentato da troppi insediamenti industriali ad elevato impatto ambientale (petrolchimico, centrale a carbone di Brindisi Nord, Centrale a carbone di Brindisi Sud, ecc.), sicché si deve solo diminuire la presenza di tali impianti, e non aggiungerne altri”.

Si’ Democrazia ha inoltre ricordato “le promesse del governo nazionale e dell’Enel di chiusura della Centrale di Brindisi Nord e di integrale metanizzazione della Centrale di Cerano Brindisi Sud entro l’anno 2004, ricordando come tali promesse, indussero nel 1996 il Comune di Brindisi ad accettare il mega impianto termoelettrico a carbone Enel di Cerano Brindisi Sud, di 2.660 megawatt, revocando la famosa ordinanza contingibile ed urgente del Sindaco Arina del 1994 che ne impediva l’entrata in esercizio, ordinanza che aveva retto l’impugnativa dell’Enel dinanzi al Tar e dinanzi al Consiglio di Stato, ritenendo tali magistrature nocivo il contemporaneo esercizio di entrambi tali impianti a carbone”. 

Ma le “promesse di chiusura e di metanizzazione scritte in forma di precisi e vincolanti obblighi nella convenzione del sindaco Maggi del 1996 - sottoscritta persino dinanzi a notaio - entrambe non mantenute, con la conseguenza che nel corso di tutti questi anni ben due centrali termoelettriche a carbone sono rimaste contemporaneamente in esercizio nel territorio di Brindisi, con gravi danni per la salute della popolazione”. 

Non nutrendo più fiducia né verso le istituzioni né verso l’Enel,  Sì Democrazia ha quindi “ribadito la propria contrarietà ad accettare l’approdo di un impianto come la Tap, costituente comunque un’infrastruttura invasiva per il territorio di Brindisi”.

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