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Si dimette l'assessore comunale indagato

BRINDISI - L’assessore alle Attività produttive Raffaele Iaia, indagato per tentata concussione, porto e detenzione illegale di arma da fuoco oltre che esercizio abusivo di investigazioni private, ha scritto al sindaco di Brindisi per rassegnare le proprie dimissioni.

BRINDISI - Indubbiamente non sarebbe stato riconfermato, non avrebbe fatto parte della cosiddetta “giunta del sindaco”. Ad ogni modo, per rivendicare una certa autonomia di decisione, insomma seguendo il ragionamento “me ne vado io, prima che decidano gli altri” l’assessore alle Attività produttive Raffaele Iaia, indagato per tentata concussione, porto e detenzione illegale di arma da fuoco oltre che esercizio abusivo di investigazioni private, ha scritto al sindaco di Brindisi per rassegnare le proprie dimissioni. Iaia fa riferimento proprio alle inchieste giudiziarie che lo coinvolgono, alle ripetute visite della Digos su delega del pm Milto Stefano De Nozza.

“Premesso che chi sbaglia paga ma spetta alla magistratura, nella quale ho profonda fiducia e spero che presto possa chiarire tutta la vicenda, esprimere i giudizi. Da 30 anni dipendo dalla pubblica amministrazione – scrive Iaia - cercando di migliorare un’etica ed un alto grado di responsabilità facendone una ragione di vita, con impegno costante nel rispetto delle Istituzioni e delle norme. Disponibile con tutti per contribuire a costruire qualcosa di buono in questo territorio, barcamenandomi con grande fatica tra chi vive di ombre, di invidia e veleni nascondendo, volutamente, i propri limiti o affari”.

“Sono diversi anni (intervallati da alcuni periodi di assenza) che sono presente nell’amministrazione comunale di Brindisi – prosegue – con incarichi da consigliere, e ho sempre svolto il compito assegnatomi dall’elettorato con diligenza, correttezza e impegno nell’interesse del bene comune e dei cittadini. ‘Ora’ mi si accusa di tanti reati, come se i nove mesi del mio mandato come assessore alle Attività Produttive (inizio e fine mandato) fossero stati da me spesi solo per compiere atti non leciti e non verso il bene comune e della città di Brindisi”.

“Sono invece tanti che posso testimoniare – conclude - l’impegno che ho messo nello svolgimento del mio incarico, e che ogni giorno continuano a dimostrarmi la loro solidarietà, meravigliati, e non poco, per le varie assurdità e accuse che mi si stanno attribuendo.

Ringrazio comunque il partito per la fiducia accordatami, a febbraio 2013, quando ha segnalato, al sindaco il mio nome come possibile assessore alle Attività produttive e ringrazio il sindaco per aver accettato la mia, pur breve, collaborazione nella giunta ritenendomi all’altezza dell’incarico data anche la mia esperienza politica”. Va rimarcato che Raffaele Iaia, tra tutti gli indagati che siedono in giunta, sindaco incluso, o in consiglio, è stato l'unico a dimettersi.

 

 

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