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“Stp, costi da tagliare: via il Cda, meglio l’amministratore unico”

La proposta del sindaco avallata dal Consiglio comunale, ma il presidente della Provincia dice no. Consales e Bruno su posizioni diverse, nuova sfilacciatura interna al Pd

BRINDISI – Separati, pur essendo entrambi espressione del Pd, davanti al futuro della Stp: il sindaco di Brindisi Mimmo Consales vorrebbe tagliare il Cda per affidare la guida della società a un amministratore unico, ma la proposta non convince  il presidente della Provincia Maurizio Bruno che ha bocciato l’idea con un “no”.

Le diversità di vedute tra i due enti titolari delle azioni della Società Trasporti Pubblici sono venute a galla, in maniera ufficiale, in occasione dell’ultima assemblea presieduta dall’avvocato Rosario Almiento, in qualità di numero uno del consiglio di amministrazione, e alle prese con correnti di pensiero differenti sulla veste giuridica della Stp e sulla composizione dell’organo amministrativo, visto che Consales e Bruno sono su posizioni distanti. E questa volta non si tratta di rumor. Nossignore. C’è il verbale dell’assemblea ordinaria che vale come prova e che risale allo scorso 4 dicembre.

In quella occasione i pensieri dei due sono stati delegati a persona di fiducia:  al capo di gabinetto, Angelo Roma, al quale si è affidato Consales, e al segretario generale, Fabio Marra, indicato da Bruno. Vale la pena di ricordare che il Comune è titolare di diecimila azioni, mentre la Provincia ne ha 20mila. La Regione, invece, è uscita di scena tempo fa e per questo si rende necessaria anche sotto questo aspetto una modifica dello statuto, punto sul quale si procederà a breve.

Rosario AlmientoIl nodo, invece, attiene alla proposta di rivedere il testo nell’ottica di una sforbiciata dei costi, “attraverso la figura esclusiva dell’amministratore unico in luogo del consiglio di amministrazione”, così come ha sostenuto l’amministrazione comunale e così come ritiene che si debba procedere il consiglio, stando all’ultima seduta, quando sono stati approvati all’unanimità dei presenti (la sola maggioranza di centrosinistra) gli adempimenti conseguenti al piano di razionalizzazione delle società partecipate.

Il Comune intende seguire la stessa strada già battuta per le altre società, come la Multiservizi, la Energeko e la farmacia comunale: in tutti e tre i casi, si tratta di srl con amministratore unico, e sempre su proposta del sindaco e dell’assessore al Bilancio Carmela Lo Martire, è stato deciso di modificare anche il compenso prevedendo una “parte variabile e una fissa della retribuzione”. Più esattamente, “il 70 per cento sarà fisso e sarà corrisposto mensilmente, mentre il 30 per cento sarà variabile e deliberata sulla base dei risultati conseguiti”, per cui dovrà essere corrisposta “all’esito dell’approvazione del bilancio di esercizio”. L’indennità per l’amministratore, inoltre, non potrà essere superiore al 70 per cento di quella che spetta al sindaco.

Ma il singolo come amministratore, non piace al presidente della Provincia, che vuole “mantenere il Cda”. La soluzione? Sulla carta la via di uscita deliberata dall’assemblea dei soci è questa: “si ritiene utile e opportuno assicurare, allo stato, autonomia” alla stessa assemblea “circa le decisioni relative alla composizione uni personale ovvero pluripersonale dell’organo di amministrazione della società Stp”. Cosa vuol dire, fuori dalle righe del politichese?”. Che alla fine deciderà la parte o la corrente prevalente del Partito democratico con gli alleati centristi. E quindi la domanda è: chi la spunterà fra Consales e Bruno?

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