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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

"Straordinari non pagati ai dipendenti del Comune, basta accumulare questi debiti"

BRINDISI - “Al Comune di Brindisi si continua a non pagare gli straordinari ai dipendenti, e ora il rischio è che ancora una volta tocchi approvare una variazione di bilancio per ripianare il debito”. La polemica parte dal consigliere comunale del Partito Democratico Enzo Albano, che afferma: “Come è già accaduto in passato, si stanno replicando situazioni che potrebbero comportare un danno economico per l’ente comunale, del tutto simili a quelli che qualche settimana fa, si sono concretizzati nel riconoscimento di un debito fuori bilancio, a causa di una sentenza di condanna per il Comune, che ha dovuto provvedere al pagamento, insieme alle prestazioni straordinarie mai liquidate ad alcuni dipendenti, anche somme consistenti per spese processuali, onorari degli avvocati e rivalutazioni. Risulta infatti che l’amministrazione comunale di Brindisi, ancora una volta, non abbia ancora provveduto a liquidare, a diversi dipendenti comunali, il pagamento di quanto dovuto, per i servizi prestati al di fuori del normale orario di servizio”.

BRINDISI - “Al Comune di Brindisi si continua a non pagare gli straordinari ai dipendenti, e ora il rischio è che ancora una volta tocchi approvare una variazione di bilancio per ripianare il debito”. La polemica parte dal consigliere comunale del Partito Democratico Enzo Albano, che afferma: “Come è già accaduto in passato, si stanno replicando situazioni che potrebbero comportare un danno economico per l’ente comunale, del tutto simili a quelli che qualche settimana fa, si sono concretizzati nel riconoscimento di un debito fuori bilancio, a causa di una sentenza di condanna per il Comune, che ha dovuto provvedere al pagamento, insieme alle prestazioni straordinarie mai liquidate ad alcuni dipendenti, anche somme consistenti per spese processuali, onorari degli avvocati e rivalutazioni. Risulta infatti che l’amministrazione comunale di Brindisi, ancora una volta, non abbia ancora provveduto a liquidare, a diversi dipendenti comunali, il pagamento di quanto dovuto, per i servizi prestati al di fuori del normale orario di servizio”.

Da qui, l'interrogazione del consigliere: “Si tratta di prestazioni autorizzate e rese nel corso di quest’anno, a cominciare dal mese di gennaio, per lo svolgimento di attività nell’interesse della pubblica amministrazione, in quanto rientranti negli obiettivi pubblicistici dell’ente comunale. Il dipendente comandato, che ha l’obbligo di eseguire gli ordini di servizio ricevuti, salvo che il loro adempimento non configuri un reato, non può essere pregiudicato nei suoi diritti e svolgere il lavoro straordinario senza ricevere il relativo compenso. E’ evidente che quei dipendenti, di fronte alla perdurante lesione di un proprio diritto, possano essere indotti, quasi obbligati, così come hanno già fatto altri, ad adire le vie legali, attivando il contenzioso giudiziario”.

Solo pochi giorni fa, nell’ultimo consiglio comunale, la maggioranza comunale nel riconoscere il debito fuori bilancio di oltre 21mila euro, derivante dalla sentenza di condanna al pagamento delle prestazioni straordinarie, che non erano state liquidate dall’amministrazione comunale di Brindisi, ha dovuto rifondere una maggior somma di 7.152,21 euro (più del 50%), per spese processuali, a fronte di una richiesta di 14.174,68 euro.

“Ma già in precedenza aggiunge Albano - , il Comune di Brindisi aveva pagato, senza proporre opposizione o obiezioni di sorta, maggiori somme per diversi decreti ingiuntivi emessi dal tribunale di Brindisi, per pretese identiche promosse da altri dipendenti comunali. Sembra che sia quasi necessario intraprendere questa strada, per vedersi liquidato quanto dovrebbe essere fatto normalmente. Ma perché accade questo e a quale scopo?

E’ evidente comunque che non ha sortito alcun effetto la raccomandazione espressa in varie circostanze dal Collegio dei Revisori, per la sensibilizzazione dei settori della pubblica amministrazione comunale, per una più attenta valutazione delle circostanze da cui potrebbero scaturire un contenzioso e quindi una passività per l’ente, proprio per evitare di esporre l’Amministrazione ad eventuali richieste risarcitorie, rivenienti dalla reiterazione di atti più volte censurati in sede giudiziaria.

Certamente esiste il principio della responsabilità, ma credo che sia opportuno intervenire prima e non dopo che il danno si sia concretizzato. Quelle maggiori somme potrebbero essere più proficuamente impiegate per soddisfare le tante necessità ed esigenze dei cittadini”.

Albano chiede al sindaco se sia sua intenzione intervenire, ma anche quali misure intenda adottare per evitare il ripetersi di situazioni che potrebbero comportare un danno certo per le casse comunali, ma anche soddisfare, nei tempi giusti, i diritti legittimi dei dipendenti comunali. “L’esperienza insegna – conclude Albano - che al Comune di Brindisi, dall’esperienza non s’impara nulla”.

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