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Svolta del Pd, la segreteria provinciale a Consales: "Resti sospeso dal partito"

Domenica cruciale per la situazione politica a Brindisi: il Partito democratico, quello provinciale, si sgancia dalle sorti del sindaco Mimmo Consales e della sua amministrazione in continua metamorfosi sotto le pressioni degli interessi di gruppi e gruppetti vari, e mette in chiaro che l'autosospensione chiesta a suo tempo al primo cittadino che non intendeva dimettersi, era e resta valida. Troppo gravi i reati al centro delle indagini a suo carico

BRINDISI - Domenica cruciale per la situazione politica a Brindisi: il Partito democratico, quello provinciale, si sgancia dalle sorti del sindaco Mimmo Consales e della sua amministrazione in continua metamorfosi sotto le pressioni degli interessi di gruppi e gruppetti vari, e mette in chiaro che l'autosospensione chiesta a suo tempo al primo cittadino che non intendeva dimettersi, era e resta valida. Troppo gravi i reati al centro delle indagini a suo carico. Annunciato anche l'avvio di un'ampia consultazione interna al partito per ascoltare le questioni al centro del malessere più volte manifestato da iscritti e dirigenti nel capoluogo. Una svolta, dunque, forse anche legata a segnali giunti dalla segreteria regionale. Per Mimmo Consales un duro colpo, dopo le sue stesse dichiarazioni sull'impegno nel partito.

"In merito alle dichiarazioni rese agli organi di stampa dal sindaco di Brindisi Consales la segreteria provinciale del Partito Democratico è costretta a ribadire che non sussistono le condizioni affinchè si risolva l’autosospensione, dello stesso, dal partito. Scelta che non risulta, peraltro, concordata con il segretario regionale del partito", spiega infatti un comunicato della segreteria provinciale. "L’autosospensione, infatti, non ha mai rappresentato una decisione unilaterale del sindaco, ma una soluzione di mediazione a fronte della richiesta da parte di questa segreteria, risalente ad un anno fa, di dimissioni nei confronti del sindaco. In quella occasione, con il sostegno del circolo di Brindisi e del gruppo consiliare, il sindaco decise di tenere in vita l’amministrazione ed il partito, a quel punto, ne chiese la sospensione", puntualizza la segreteria del Pd.

Quindi la sottolineatura: "Ad oggi, purtroppo, non sono venute meno le ragioni che ci spinsero a tale richiesta. Ragioni di carattere politico e non certo, o non solo, giudiziario. I gravi reati su cui ha indagato la procura, e su cui sono in corso i processi, infatti, rappresentavano allora e rappresentano ancora oggi una grave lesione alla credibilità delle istituzioni ed al loro operato, una lesione capace di indebolire sempre più il rapporto tra cittadini ed istituzioni, tra cittadini e partiti", si afferma nella nota dopo lunghi mesi di silenzio sulle vicissitudini del primo cittadino e dell'amministrazione comunale del capoluogo.

Il rapporto Pd-cittadini a Brindisi è oramai estremamente critico, afferma implicitamente la segreteria provinciale, e questo è tema "che rappresenta il cuore della 'questione democratica' con cui il Partito Democratico si cimenta tra mille difficoltà. La crisi del Pd di Brindisi, inoltre, è strettamente legata alle dinamiche dell’amministrazione comunale tenuta in piedi da maggioranze variabili a seconda delle poltrone concesse o meno a gruppi e gruppetti di consiglieri che ha sfibrato il progetto politico della stessa e impegnato l'amministrazione in continui rimpasti, di cui ormai si è perso il conto, il cui risultato è stato soltanto quello di smarrire gli obbiettivi dell'azione di governo".

Consales, alla 16 presenterà la giuntaLa bocciatura è chiara e inequivocabile, e non viene certo dall'opposizione di destra e neppure da quella di sinistra, ma dal partito di maggioranza relativa il cui gruppo dirigente provinciale avverte i forti rischi di essere ridimensionamento elettorale a causa dell'andamento delle vicende della maggioranza Consales: "Questa gestione, volta più a garantire la sopravvivenza dell’amministrazione a qualsiasi costo, che a creare le condizioni per uno sviluppo chiaramente orientato al progresso della città, ha incrinato l’identità del Partito democratico culminata nell’astensione, in occasione del voto al bilancio di previsione, da parte del segretario cittadino Elefante". 

"Diventa evidente la necessità che la crisi del partito cittadino, ora, sia affrontata evitando confusioni di ruoli e sovrapposizioni di interessi e con l’obiettivo di salvaguardare il partito e la sua funzione". Quindi Consales stia al suo posto, perchè lo stato del partito in città sarà finalmente affrontato dalla segreria provinciale: "Per questa ragione nelle prossime ore un gruppo di componenti della segreteria provinciale, guidato dal segretario (Maurizio Bruno, ndr), incontrerà tutti i soggetti e le componenti del partito e delle istituzioni che hanno posto questioni attinenti la vita del partito e dell’amministrazione iniziando dal segretario cittadino e coinvolgendo poi il gruppo 'Per la sinistra' ed i firmatari del documento che chiede le dimissioni del segretario (Antonio Elefante, ndr) per riportare, nelle sedi opportune, il dibattito sviluppatosi in queste ore sui social network e sui giornali e nel tentativo di individuare un percorso condiviso che possa riportare al centro la politica, il bene comune e gli interessi della città".

Non sarà quindi il Pd a sfiduciare per ora Consales, ma l'intenzione è quella di evitare che gli interessi di chi sorregge questa maggioranza possano determinare operazioni di definitivo logoramento del Partito democratico. Il chiarimento iniziale sull'origine di quel compromesso che produsse l'autosopensione del sindaco, piuttosto che le dimissioni, è sin troppo illuminante. Consales non può fingere che quel passo fu frutto di una sua decisione, che può essere revocata a piacimento. Era e resta sospeso: così ha deciso il partito. E mantenere in vita questa amministrazione a tutti i costi accettanto i ricatti di "gruppi e gruppetti" non è una necessità. 

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