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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Taglio ai collegi? I consiglieri disertano

BRINDISI – Si conclude con un buco nell'acqua il consiglio provinciale convocato per la ridefinizione delle circoscrizioni dei collegi provinciali in virtù del taglio dei consiglieri che a Brindisi passeranno da 30 a 15 e con il dimezzamento anche degli assessori che da 10 diventeranno 5. L'assise – che avrebbe già dovuto pronunciarsi come da richiesta del prefetto entro il 28 ottobre – avrebbe dovuto stabilire il dimezzamento dei collegi da 24 a 12, così come da proposta elaborata dal massimo esponente di governo sul territorio Nicola Prete ai sensi della legislazione vigente.

BRINDISI – Si conclude con un buco nell'acqua il consiglio provinciale convocato per la ridefinizione delle circoscrizioni dei collegi provinciali in virtù del taglio dei consiglieri che a Brindisi passeranno da 30 a 15 e con il dimezzamento anche degli assessori che da 10 diventeranno 5. L'assise – che avrebbe già dovuto pronunciarsi come da richiesta del prefetto entro il 28 ottobre – avrebbe dovuto stabilire il dimezzamento dei collegi da 24 a 12, così come da proposta elaborata dal massimo esponente di governo sul territorio Nicola Prete ai sensi della legislazione vigente.

Sulla carta il consiglio provinciale avrebbe dovuto chiudere presto i lavori ma dopo quasi due ore di discussione non ha prodotto alcun atto concreto. L'assise si è aperta al secondo appello con 24 presenti. A prendere la parola il consigliere Vitantonio Caliandro che, dopo aver chiesto un minuto di raccoglimento per le vittime dell'alluvione ha proposto la rinuncia al gettone di presenza da devolvere in beneficenze ad una delle città maggiormente colpita dalle calamità naturali degli ultimi giorni.

Poi lo stesso Caliandro ha chiesto una sospensione affinchè tutti i rappresentanti di maggioranza ed opposizione addivenissero ad una sintesi condivisa da tutti. Dai dieci minuti chiesti, il presidente Nicola Massari ha accordato mezz'ora che poi è diventata due ore per l'accesa discussione. La proposta della prefettura prevede la riduzione da 5 a 3 delle circoscrizioni di Brindisi; la costituzione dei collegi di Francavilla Fontana e Fasano (coincidenti col territorio); la costituzione del collegio di San Pietro Vernotico con l’accorpamento allo stesso comune anche di quelli Cellino san Marco, Torchiarolo e San Donaci, la costituzione del collegio di Torre Santa Susanna con l’accorpamento allo stesso comune anche di quelli di San Pancrazio Salentino ed Erchie; la costituzione del collegio di Latiano con l’accorpamento di Oria; quella del collegio di Ceglie Messapica con l’accorpamento di Villa Castelli e San Michele Salentino; quello di San Vito dei Normanni con l’accorpamento del comune di Carovigno.

Dulcis in fundo la riduzione da due a una sola circoscrizione per il collegio di Mesagne. Ma proprio su quest'ultimo particolare pare ci sia stato un acceso dibattito svoltosi a porte chiuse. Una volte riapertesi le porte, il presidente del consiglio provinciale è rientrato in assise per rifare la conta delle presenze ma la discussione è andata deserta. L’oggetto del contendere è squisitamente politico (nel senso delle poltrone da conservare o eliminare) e le resistenze sono insite nel fatto che i comuni sedi di collegio sarebbero più avvantaggiati nel vedere un loro rappresentante territoriale in consiglio provinciale sia esso di maggioranza o di opposizione. Stanti le resistenze, però, se non si dovesse arrivare a breve – nonostante la proroga concessa – ad una proposta condivisa, sarà adottata la proposta del prefetto Nicola Prete.

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