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Tanzarella frena sul reintegro: “Offeso dal comportamento degli assessori Pd"

OSTUNI - Rientrato dalle ferie, il sindaco della Città bianca Domenico Tanzarella rompe il silenzio e conferma le ragioni che lo hanno spinto il 31 dicembre scorso a revocare la delega ai tre assessori del Pd: “Non ho avviato alcun contatto in quanto non spetta a me farlo. Il comportamento assunto dai tre amministratori democratici, nel merito e nel metodo, mi ha profondamente offeso. Sono loro a dovermi delle spiegazioni”. Il reintegro può attendere, dunque. E la crisi in seno al centrosinistra ostunese si fa sempre più profonda. Il rientro in città del sindaco non ha sanato, dunque, la frattura.

OSTUNI - Rientrato dalle ferie, il sindaco della Città bianca Domenico Tanzarella rompe il silenzio e conferma le ragioni che lo hanno spinto il 31 dicembre scorso a revocare la delega ai tre assessori del Pd: “Non ho avviato alcun contatto in quanto non spetta a me farlo. Il comportamento assunto dai tre amministratori democratici, nel merito e nel metodo, mi ha profondamente offeso. Sono loro a dovermi delle spiegazioni”. Il reintegro può attendere, dunque. E la crisi in seno al centrosinistra ostunese si fa sempre più profonda. Il rientro in città del sindaco non ha sanato, dunque, la frattura.

Resta la spaccatura sull’istanza di mobilità di un operaio ostunese (genero del consigliere comunale dell’opposizione, Vito Semerano), accolta nella seduta di Giunta del 30 dicembre scorso, nonostante il voto contrario degli assessori Democratici Francesco Francioso (vice sindaco) Agostino Buongiorno (Turismo) e Andrea Pinto (Urbanistica). Una presa di distanza che tutti e tre gli amministratori hanno pagato ventiquattro ore dopo, subendo il congelamento delle rispettive deleghe.

“La legittimità dell’istanza di mobilità del necroforo, dal Comune di Cisternino a quello di Ostuni, non doveva neppure essere messa in discussione. Di fronte a una proposta di deliberazione che gode della necessaria copertura finanziaria e che consente di colmare la carenza di personale presso la struttura cimiteriale (un solo dipendente in servizio, rispetto alle cinque le unità previste in pianta organica) è inammissibile mostrare dubbi o perplessità. Vorrei sperare che la volontà non fosse quella di impedire a persone sino ad oggi estranee alla gestione del servizio di mettere il naso all’interno delle attività del cimitero”.

Lo stesso Primo cittadino ricostruisce così gli eventi che hanno portato alla crisi: "Già prima del 30 dicembre scorso l’atto era stato portato al vaglio dell’esecutivo e poi ritirato. Gli assessori Pd erano favorevoli ad approvare l’istanza. Ma nel Pd c’erano problemi. Il 28 dicembre scorso, durante i lavori del vertice di maggioranza, nessuno tra i Democratici sollevò però obiezioni. Ragione per la quale il provvedimento due giorni dopo veniva posto nuovamente all’ordine del giorno e approvato a maggioranza. La questione, seppure grave, poteva essere archiviata senza grosse conseguenze. Ed invece il giorno dopo ho letto dichiarazioni fuori dalla grazia di Dio del coordinatore cittadino del Pd, Silvestro Iaia, e dello stesso capogruppo consiliare dei Democratici. Inevitabile, a quel punto, il provvedimento di revoca a carico degli assessori Pd”.

Sui tempi della verifica il sindaco non si sbilancia, ma precisa: “Per quanto attiene la vicenda della delibera attendo spiegazioni. Per il resto, sono pronto al confronto. Non ho alcun problema a riconoscere al Pd il quarto assessorato. So mantenere fede ai patti in politica. Ma non accetto veti da parte del Pd sull’allargamento della maggioranza e sul riassetto dell’esecutivo”.

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