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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Tari: "Stiamo pagando malaffare e approssimazione degli anni passati"

Intervento dell'assessore comunale al Bilancio D'Errico sulla rimodulazione della tassa sui rifiuti

Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell’assessore al Bilancio del Comune di Brindisi, Cristiano D’Errico, sull’applicazione delle tariffe Tari

Alla luce dei post letti in questi giorni sui social e delle numerose richieste di chiarimenti pervenutemi sulle maggiorazioni riscontrate per la Tari, ritengo opportune alcune precisazioni.  Come è noto il costo della raccolta rifiuti a Brindisi è uno dei più alti d’Italia. La ragione principale sta nella necessità per il Comune di conferire altrove i nostri rifiuti, con notevole aggravio di costi, a causa della chiusura della discarica di Autigno, di proprietà del Comune di Brindisi, per note vicende giudiziarie. 

La tassa risente così di un appesantimento che siamo costretti a pagare noi cittadini, in rispetto della normativa vigente. Proprio quella normativa che negli ultimi quattro anno il Comune non aveva rispettato, come indicato dal Tribunale Amministrativo Regionale, Tar,  che infatti ha bocciato le modalità di calcolo delle tariffe adottate fino allo scorso anno. Questa Amministrazione, non potendosi sottrarre al disposto normativo ha quindi effettuato una revisione del metodo di calcolo della Tari, pur cercando in tutti i modi di mitigarne gli effetti correttivi con una puntuale distribuzione dei costi tra utenze domestiche e non domestiche.

Tutto questo ha comportato una rideterminazione della tassa per le utenze domestiche, rispetto al passato,  con variazioni in aumento percentuale che si aggirano tra il 2% ed il 7% circa e che sono il prezzo minimo che dobbiamo pagare tutti oggi per non essere “fuori legge”.  Abbiamo pagato meno negli anni precedenti?  Forse, però dovremmo chiederci se in passato abbiamo pagato meno di quanto avremmo dovuto per legge. O quanto pagheremmo se le sorti della discarica, che doveva rappresentare una ricchezza per la nostra città, anche in termini di posti di lavoro, non fossero state quelle che conosciamo.

Oggi stiamo pagando il malaffare, sia chiaro, oltre all’approssimazione che per anni ha condizionato la gestione amministrativa della città. Paghiamo tutti e chissà per quanto ancora pagheremo la mancanza di responsabilità di altri. E la conseguente tragica mancanza di occasioni di crescita per la nostra città. Che rendono ancora più pesante il quadro. 

L’Amministrazione, peraltro, consapevole del costo elevato della Tari, soprattutto per le fasce più deboli, ha previsto le seguenti detrazioni: la riduzione, da un minimo del 20% ad un massimo del 35% sulla quota variabile della tariffa nel caso di familiari che per più di sei mesi l’anno abbiano domicilio altrove;  la riduzione la parte variabile nella misura del 20% per i nuclei familiari composti da almeno 5 componenti e con reddito Isee ino ad €. 10.000,00.

Non dimentichiamo, tuttavia, che la raccolta differenziata è passata dal 12% circa dei primi mesi del 2017 al 53-54% attuale e che pertanto l’ecotassa, ossia il tributo speciale che i comuni pagano per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, è ancora elevata.
L’obiettivo che deve essere raggiunto, con la collaborazione dei cittadini, è arrivare e superare il 65% di raccolta differenziata per potere ottenere un abbattimento del 41% dell’ecotassa (da 20,69 €/tonnellata a 12,07 €/tonnellata), che consentirebbe, questo si, un minor peso per le tasche dei cittadini.

Purtroppo sul peso, sulla nostra tassa, dei costi di conferimento in discarica che il nostro Comune deve sopportare nulla si potrà fare; almeno fino a quando la discarica di Autigno rimarrà inutilizzabile. L’impegno di questa amministrazione è quello di riaprire in tempi brevissimi la discarica con il duplice obiettivo di diminuire la Tari e creare opportunità di lavoro. Per gli eventuali errori che potrebbero verificarsi, invito comunque i cittadini a rivolgersi agli uffici dell’Abaco in via Bastioni San Giorgio.  

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