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Giovedì, 25 Aprile 2024
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“Torce: notevoli emissioni di benzene, subito commissione e centraline"

Non si possono più contare su due mani le accensioni delle torce: dieci volte hanno "sfiammato" dal 2013 al 2014 e altrettante di recente, da maggio sino allo scorso 2 luglio, stando alla contabilità tenuta dagli attivisti del movimento Brindisi Bene Comune, senza nascondere preoccupazioni per le sostanze liberate in atmosfera

BRINDISI – Non si possono più contare su due mani le accensioni delle torce: dieci volte hanno “sfiammato” dal 2013 al 2014 e altrettante di recente, da maggio sino allo scorso 2 luglio, stando alla contabilità tenuta dagli attivisti del movimento Brindisi Bene Comune, senza nascondere preoccupazioni per le sostanze liberate in atmosfera.

I numeri sono stati evidenziati dal consigliere comunale Riccardo Rossi, unico esponente della lista, nell’ordine del giorno che ha depositato nella mattinata di oggi (6 luglio) al protocollo del Comune e che leggerà in Assise il 13 luglio prossimo chiedendo al sindaco Mimmo Consales, in qualità di “primo responsabile della salute pubblica”, di firmare un’ordinanza “per il fermo dell’impianto di cracking della Versalis da mantenere sino alla completa comprensione e risoluzione delle problematiche dell’impianto”.

Rossi vuole sapere per quale motivo si siano verificate le accensioni della torcia e quali conseguenze per la salute dei residenti e per l’ambiente ci sono, come ha anticipato in sede di conferenza dei capigruppo, nel corso della quale è stata decisa la data del ritorno in Aula prima dell’approvazione del bilancio di previsione 2015: l’ordine del giorno costituisce il secondo argomento di discussione, dopo il riaccertamento dei residui iscritti come primo punto.

La considerazione sulla quale poggia l’ordine del giorno riguarda i “moltissimi episodi di accensioni della torcia”: “quattro nel 2013” più esattamente “il primo gennaio, il 29 gennaio, l’8 febbraio, il 4 aprile e l’8 ottobre” e “ sei nel 2014”, vale a dire “l’8 aprile, il 24 maggio, il 4 luglio, l’11 agosto, il 6 ottobre e il 17 ottobre”. “Prolungate e numerosissime” quelle avvenute a maggio e giugno 2015, da ultimo quella del 2 luglio “a pochi giorni dal termine delle manutenzioni straordinarie” apportate all’impianto della società Versalis, già Polimeri Europa, del gruppo Eni, con fumo nero “indice di una combustione imperfetta con produzione di polveri”.

Rossi ricorda che “l’impianto in questione non è mai stato soggetto a una valutazione di impatto ambientale e che quindi nessuno studio sugli effetti è mai stato effettuato in fase autorizzativa” e che nell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) si prescrive che le “torce devono essere del tipo smokeless ovvero funzionare senza generare emissioni di fumo visibili”. E’ accaduto, invece, che ci sia stata “una notevole produzione di denso fumo nero, ben visibile a decine di chilometri di distanza” e che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (l’Arpa) ha “rilevato un notevolissimo incremento della concentrazione di benzene fino a 31 mg/m3 rispetto ai valori di 0,4 precedenti all’accensione”.

Sul fronte del monitoraggio, l’Arpa può contare su “un solo misuratore di Ipa (idrocarburi policiclici aromatici) presso la stazione Sisri, nella zona industriale, e tre di benzene presso lo stesso Sisri, il terminal passeggeri e via Taranto” e che “tale dislocazione consente la misurazione degli inquinanti solo se le centraline sono sottovento rispetto all’accensione della torcia, quindi tale rete è insufficiente e non adeguata”. Per questo il consigliere comunale chiede anche stazioni “in tutti i quartieri della città, impiegando tabelloni luminosi in grado di fornire in tempo reale i valori degli inquinanti monitorati”, nonché un “riesame dell’Aia al ministero dell’Ambiente, al fine di stabilire nuove procedure e tecnologie” e ancora la nomina di una “commissione di tre esperti di comprovata esperienza in impianti chimici industriali”.

Secondo il consigliere comunale di opposizione, l’organismo dovrebbe essere di nomina “pubblica” e dovrebbe “valutare lo stato degli impianti e in particolare del compressore che spesso viene indicato come elemento di guasto del sistema e di tutto quello che può provocare il blocco dell’impianto”. Sull’argomento non c’è ancora stata una pronuncia dell’assessore all’Ambiente.

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