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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Urso difende Ferrarese

BRINDISI - «La costituzione di parte civile nel processo contro i dirigenti Enel, ha spiazzato tutti, a partire dalla segreteria provinciale del PdL e dello stesso Italo Guadalupi, facendo emergere la forza e la trasparenza del Presidente Ferrarese rispetto a chi ha invece, interessi, aziende,cooperative e lavori per conto ed all'interno dell'Enel». Non si è fatta attendere la replica dei sostenitori del presidente della Provincia al duro attacco del consigliere provinciale del PDL Italo Guadalupi, che BrindisiReport ha pubblicato ieri. Il primo ad intervenire è stato il capogruppo di Noi Centro, Paolo Maria Urso, che risponde pan per focaccia all'esponente del centrodestra.

BRINDISI - «La costituzione di parte civile nel processo contro i dirigenti Enel, ha spiazzato tutti, a partire dalla segreteria provinciale del PdL e dello stesso Italo Guadalupi, facendo emergere la forza e la trasparenza del presidente Ferrarese rispetto a chi ha invece, interessi, aziende,cooperative e lavori per conto ed all'interno dell'Enel». Non si è fatta attendere la replica dei sostenitori del presidente della Provincia al duro attacco del consigliere provinciale del PDL Italo Guadalupi, che BrindisiReport ha pubblicato ieri. Il primo ad intervenire è stato il capogruppo di Noi Centro, Paolo Maria Urso, che risponde pan per focaccia all'esponente del centrodestra.

«In riferimento all'ascesa del politico Ferrarese grazie ai successi sportivi, tutti sanno  che fu proprio l'imprenditore ed allora Presidente di Confindustria, nel 2004, a prendere dalle ceneri una oramai scomparsa e debole squadra che militava in B2, portandola nel giro di cinque anni in serie A, con i suoi personali sacrifici e della sua azienda (la Prefabbricati Pugliesi), restituendo alla stessa città di Brindisi l'onore e la dignità sportiva che le mancava da decenni. Solo grazie a quei successi ed a quella grande immagine conquistata dalla società, anche Enel, spontaneamente, decise di investire sulla sua immagine. Questo non ha condizionato l'operato di Ferrarese nel suo ruolo istituzionale di presidente della Provincia nei confronti di Enel, tant'è che è stato proprio lui a far approvare dal consiglio provinciale (unico Ente a farlo) le Convenzioni che prevedevano l'ambientalizzazione della centrale di Cerano».

L'attenzione si concentra, ovviamente, sui rapporti con la società elettrica: «Come non ricordare che con la gestione Ferrarese il controllo e monitoraggio delle emissioni è stato sottratto alla stessa Enel (che non poteva fare  il controllore e controllato) per affidarlo all'Arpa Puglia. Ed è stato sempre Ferrarese ad indurre a far investire 350 milioni di euro all'Enel per ridurre le emissioni nell'ambiente ed a far inserire nell'Aia (autorizzazione integrata ambientale) la costruzione del carbonile coperto. Per quanto riguarda la richiesta del danno ambientale, sappiamo bene tutti che è il Ministero dell'Ambiente ad essere competente, ed è proprio per questo motivo che noi, partiti di  maggioranza, insieme al presidente abbiamo richiesto: il risarcimento per danno alla salute, all'immagine ed alla perdita di chance del nostro territorio. Il problema della durata del processo che preoccupava il consigliere Guadalupi, non inficia la concretezza e determinazione del presidente Ferrarese  che è il solo ad aver avuto la forza ed il coraggio di avviare un'azione tanto forte e che nessuno mai a Brindisi aveva attuato. Lo stesso Guadalupi dovrebbe sapere che queste azioni sono state svolte anche nei confronti di tutte le altre aziende del territorio, ad alcune delle quali sono sono state ritirate le autorizzazioni. Questo nuovo modo di amministrare ha segnato la storia degli ultimi anni, avviando una nuova fase nelle relazioni industriali. Relazioni e metodologia totalmente diverse rispetto al vecchio modo di fare politica, ove le azioni, gli attacchi al colosso energetico erano solo verbali, col solo fine, da parte di qualcuno, di produrre contatti».

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