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Urso: "Ho reagito a una provocazione"

BRINDISI - Sulle ragioni politiche delle tensioni sfociate poi nella ricerca del contatto fisico duro ognuno ha la propria versione, anche il capogruppo di Noi Centro, Paolo Maria Urso. Il quale con un lungo comunicato ha spiegato nel primo pomeriggio di aver reagito ad una provocazione di Cosimo Ferretti. Scambio di accuse, dunque, anche a distanza di qualche ora dalla sospensione della seduta odierna del consiglio provinciale. Anche se la domanda più importante per i cittadini è: la Provincia di Brindisi, prima del suo definitivo scioglimento, riuscirà ad approvare il riequilibrio di bilancio richiesto dal governo? In attesa di sapere come va a finire, ecco cosa racconta Urso dei fatti.

BRINDISI - Sulle ragioni politiche delle tensioni sfociate poi nella ricerca del contatto fisico duro ognuno ha la propria versione, anche il capogruppo di Noi Centro, Paolo Maria Urso.  Il quale con un lungo comunicato ha spiegato nel primo pomeriggio di aver reagito ad una provocazione di Cosimo Ferretti. Scambio di accuse, dunque, anche a distanza di qualche ora dalla sospensione della seduta odierna del consiglio provinciale. Anche se la domanda più importante per i cittadini è: la Provincia di Brindisi, prima del suo definitivo scioglimento, riuscirà ad approvare il riequilibrio di bilancio richiesto dal governo? In attesa di sapere come va a finire, ecco cosa racconta Urso dei fatti.

"L’ingiuria perpetratami dal Ferretti rivolgendosi nei miei confronti dicendo : 'Stai zitto tu, vassallo', è da ritenersi ancora più grave in quanto lo stesso Ferretti è di Oria, città notoriamente intrisa di cultura medioevale dove, come sanno tutti i cittadini oritani, molti dei quali sono miei cari amici, il termine vassallo è inteso come vero e proprio epiteto, anche molto grave. E’ per questo che, avendo percepito perfettamente la portata offensiva dell’ingiuria del Ferretti nei miei confronti, ho reagito alla consapevole provocazione dello stesso", fa sapere il capogruppo di Noi Centro, ex Pdl.

"Ho risposto alla provocazione, quindi, a mio avviso premeditata, tanto da definirlo per le sua gratuita, immotivata  ed ingiustificata offesa, con l’espressione di 'delinquente'. A scanso di equivoci e di ulteriori strumentalizzazioni, preciso che il termine da me usato nei confronti di Ferretti è riferito al suo comportamento tenuto nella circostanza dei lavori del consiglio. Peraltro, in quel frangente di scambio reciproco di offese verbali con il Ferretti, sono stato minacciato fisicamente dal consigliere Nicola Ciracì - afferma Paolo Urso - che con la sua minaccia verbale e fisica ha contribuito a provocarmi e a far degenerare la situazione".

Quindi le scuse ad Oria, che peraltro è la città di adozione di Massimo Ferrarese, leader di Urso e presideinte dimissioanrio della Provincia: "L’aver fatto riferimento alla città di Oria e agli oritani da parte mia, quindi, è stato solo per fargli comprendere che avevo capito perfettamente la gravità della sua ingiuria e non era e non è in alcun modo riferibile ad una mia volontà di offendere i cittadini di Oria verso i quali nutro grande rispetto".

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