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"Via il governo, Costituzione alla mano"

BRINDISI – Ha raggiunto Brindisi a bordo di una Mercedes vecchio modello di un amico. La Jaguar, anch’essa di un amico, con cui lo scorso 9 dicembre lasciò la manifestazione di Genova, è rimasta nella sua città, Latina. E' Danilo Calvani, leader del Coordinamento 9 dicembre.

BRINDISI – Ha raggiunto Brindisi a bordo di una Mercedes vecchio modello di un amico. La Jaguar, anch’essa di un amico, con cui lo scorso 9 dicembre lasciò la manifestazione di Genova, è rimasta nella sua città, Latina. Danilo Calvani, leader del Coordinamento 9 dicembre, ha incontrato questo pomeriggio i “forconi” brindisini, in presidio da lunedì presso piazza “Sottile – De Falco”, all’esterno di Palazzo Nervegna.

Si è trattato di un vero e proprio blitz a sorpresa. Calvani è salito poco le 16 su un palco improvvisato allestito all’intersezione fra corso Umberto e Corso Roma e ha parlato per circa mezz’ora ad alcune decine di persone. Calvani ha ripercorso i punti focali intorno ai quali si snoda l’azione del cosiddetto Movimento 9 Dicembre.

Il popolo è un “chirurgo” che può rimuovere quello che a suo dire è il cancro della società: “la classe dirigente”. “Cacciamola – dice Calvani riferendosi alla classe dirigente – eliminiamola. Stiamo morendo. Abbiamo bisogno di una cura forte”. Con un marcato accento laziale, Calvani esorta la gente a “riprendersi la sovranità, restando dentro il solco della Costituzione”. Ma non chiamatelo “forcone”.

“Noi - dichiara Calvani a BrindisiReport.it – non siamo forconi. Siamo il Coordinamento nazionale 9 dicembre. I forconi stanno in Sicilia”. Alcuni osservatori intravedono il rischio di possibili derive eversive nell’azione del Coordinamento, ma Calvani respinge l’accusa al mittente. “Ci hanno messo in bocca – afferma Calvani – di voler istituire una commissione militare, ma questa cosa non l’abbiamo mai detta. Abbiamo solo espresso simpatia per le forze dell’ordine, più che per loro merito, per demerito delle politiche mandate avanti dalla classe dirigente, che ormai non sopporta più nessuno”.

Calvani ribadisce la contrarietà del Coordinamento alla moneta unica europea e strappa applausi quando pone l’accento sull’esasperazione che regna fra le migliaia di famiglie italiane ridotte al lastrico “dalle politiche della classe dirigente”. L’obiettivo del Coordinamento è quello di “cambiare l’Italia”. Ma come arrivarci? Attraverso quale strategia?

“Il nostro punto di riferimento – risponde Calvani – è l’articolo 52 della Costituzione (resistenza e delegittimazione della classe politica) e leggi derivanti”. Dopo aver ascoltato l’accorato intervento di un cittadino, Calvani, ma lui preferisce farsi chiamare Danilo e si fa dare del tu, posa in foto con alcuni manifestanti. Intorno alle 17, sale a bordo della Mercedes (“Ci mangio bene e ci dormo pure bene”, dice Calvani in romanesco) e si mette in viaggio alla volta di Lecce, seconda e ultima tappa del suo breve tour pugliese.

Prima di rientrare a Latina, poi, è prevista una capatina a Battipaglia. “Non abbiamo la possibilità economica – dichiara Calvani – per spostarci. Ringrazio tutti gli italiani che si stanno facendo in quattro, dandoci la possibilità di girare il Paese. Vedo che da per tutto c’è lo stesso modo di pensare. La gente è decisa. Ogni giorno nascono spontaneamente 80-90 presidi”.

E fra i “forconi”, anche se Calvani non gradisce questa espressione, già fervono i preparativi in vista della manifestazione nazionale che mercoledì 18 dicembre si terrà a Roma, in piazza del Popolo. “In quell’occasione – conclude Calvani – si vedrà la rabbia contenuta, civile e legale del popolo italiano. Daremo un colpo durissimo, in maniera costituzionale, a questi signori. E se non se ne andranno, andremo avanti a oltranza”.

 

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