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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Il carciofo: origini mitologiche per un fiore di rara bellezza

I carciofi erano molto noti già presso i Greci, che li chiamavano kinara e i Romani, che invece li chiamavano cynara. L’Italia vanta il primato produttivo a livello mondiale

I carciofi erano molto noti già presso i Greci, che li chiamavano kinara e i Romani, che invece li chiamavano cynara. Curiosa è la credenza della mitologia, secondo la quale in origine il carciofo fosse una donna. Protagonista della leggenda è la bellissima ninfa Cynara, chiamata così per via dei capelli color cenere che contrastavano con gli occhi verdi e viola. Quando Zeus cadde nella rete della sua seduzione, non fu corrisposto, così in un momento d’ira trasformò Cynara in un carciofo verde e spinoso, proprio come il carattere dell’amata.

Ortaggio tipico dell’area mediterranea, di cui l’Italia vanta il primato produttivo a livello mondiale, il carciofo è coltivato prevalentemente nel Centro-Sud. Una volta maturi, i carciofi, se lasciati sulla pianta si trasformano in bellissimi fiori dalle tonalità che vanno dal blu al violaceo.

Proprietà nutrizionali dei carciofi

I carciofi hanno poche calorie, circa 22 per 100 grammi di parte edibile e molte fibre che contribuiscono all’azione anticolesterolo e ipoglicemizzante di questi ortaggi. Grazie all’abbondanza di fibre, il carciofo ha un indice glicemico molto basso, che lo rende un alimento adatto ai diabetici. Il caratteristico sapore amaro del carciofo è dovuto ad una sostanza chiamata cinarina, a cui si devono molte delle proprietà benefiche dei carciofi.

Sono ricchi di potassio e ferro, mentre hanno uno scarso contenuto a livello di vitamine

Benefici per la salute

  • Proprietà diuretiche: stimolano la diuresi grazie alla presenza di potassio e cinarina, per cui sono importanti per la depurazione renale, per abbassare la pressione sanguigna e per contrastare la cellulite. Infatti, l’infuso preparato con le foglie di carciofo è l’ideale per stimolare la diuresi ed eliminare le tossine.
  • Abbassano i livelli di colesterolo cattivo: il consumo di carciofi, in particolare delle foglie e dell’estratto, si è dimostrato valido nel ridurre i livelli di colesterolo cattivo nel sangue, contribuendo a prevenire le malattie cardiovascolari, grazie alla presenza di inulina, una fibra.
  • Sono ricchi di antiossidanti: gli antiossidanti sono utili nel contrastare l’azione dei radicali liberi, sostanze che possono favorire l’insorgenza dei tumori. In particolare, nel cuore del carciofo è presente l’acido clorogenico, un potente antiossidante utile nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e arteriosclerotiche.
  • Aiutano la digestione: questa proprietà è data dalla presenza di cinarina, sostanza amara che favorisce i processi digestivi, in particolare stimolando la secrezione biliare.
  • Regolano il transito intestinale: essendo ricchi di fibre, sono fondamentali nel regolarizzare il transito intestinale in caso di stipsi e aiutano a ripulire il colon da scorie e tossine.
  • Sono adatti ai diabetici: sono ortaggi ideali per i soggetti che soffrono di diabete o per chi deve tenere sotto controllo l’indice glicemico. Ricchi di inulina, una sostanza che non viene utilizzata dall’organismo per la produzione di energia ma che migliora il controllo della glicemia nei diabetici.
  • Proteggono il fegato: ruolo principale del carciofo è quello epatoprotettore. Nelle sue foglie è presente la cinarina, una sostanza che favorisce la diuresi e la secrezione biliare per cui è utile in patologie che riguardano il fegato. Per beneficiare al meglio di tutte le sue proprietà è necessario consumare il carciofo crudo. Ottima idea è consumare le foglie tenere del carciofo in insalata condita con succo di limone, olio extra vergine di oliva, sale e pepe.

Come scegliere i carciofi

Il requisito fondamentale è la freschezza. Al momento dell’acquisto il carciofo si deve presentare pieno, compatto e pesante, con le foglie ben chiuse e dure e all’interno poca “barbetta”. E’ bene scegliere gli esemplari piccoli, ma non troppo. Inoltre le foglie devono avere un bel colore verde scuro e non devono essere secche o troppo appassite. Il gambo deve essere duro al tatto, non ammaccato e senza parti molli o ingiallite.

Come si mangiano?

I carciofi andrebbero puliti solo al momento di cucinarli: dopo il taglio le parti esposte all’aria si ossidano velocemente e anneriscono. Per evitare questo inconveniente, una volta puliti, basta immergerli in acqua acidulata, ad esempio con del limone. Per finire, con la punta del coltello si scavano leggermente all’interno per eliminare la peluria, detta “barbetta”.

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