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Via libera della giunta regionale: ex "Di Summa" ospedale di comunità

Approvata la deliberazione istitutiva. Il consigliere Fabiano Amati spiega quali prestazioni saranno erogate

BRINDISI - La giunta regionale ha approvato la riconversione dell’ex ospedale “Di Summa” di Brindisi in “Presidio Territoriale di Assistenza di Brindisi - Di Summa”, con la previsione, all’interno dello stesso Pta, della costituzione di un Ospedale di comunità con 20 posti letto da attivare.

“Dopo due anni dalla proposta e decine di iniziative istruttorie, la giunta regionale ha deliberato la riconversione del ‘Di Summa’ di Brindisi in Punto Territoriale d’Assistenza e ospedale di comunità. Ringrazio per l’adesione a questa importante iniziativa il presidente Emiliano, il direttore generale della Asl, Giuseppe Pasqualone, il direttore di dipartimento Vito Montanaro e il dirigente regionale Giuseppe Lella. Ora si vada avanti nella progettazione”, è stato il commento del presidente della Commissione regionale Bilancio, Fabiano Amati, promotore dell’iniziativa di riconversione dell’ex “Di Summa” di Brindisi.

“La riconversione del ‘Di Summa’ prevede l’istituzione di un ospedale di comunità, con uno o due moduli da 20 posti letto, gestione delle urgenze - emergenze, prestazioni specialistiche ambulatoriali (chirurgiche e mediche) e a ciclo diurno, prestazioni di medicina e pediatria generale, servizi di radiologia, centro prelievo e farmacia, attività di prevenzione e riabilitazione, prestazioni socio-sanitarie integrate e attività amministrative”, spiega Amati.

“Il tutto affidato a un team di operatori composti da medici di medicina generale, medici di guardia medica, specialisti ambulatoriali, infermieri professionali, assistenti sociali, psicologi, operatori socio-sanitari, eccetera”, prosegue Amati”. Il PTta servirà a congiungere in un unico plesso l’assistenza territoriale, allo stato dislocata in due diverse sedi, ma soprattutto per migliorare l'appropriatezza delle prestazioni erogate dall’ospedale Perrino”.

Il Perrino, conclude Amati, è “attualmente gravato da attività sanitarie potenzialmente erogabili a domicilio, ma tramutate in ricovero per fronteggiare – conclude – situazioni di difficoltà sociale o inidoneità strutturale del domicilio, oppure per corrispondere a domande che necessitano di sorveglianza infermieristica o di osservazione sanitaria breve”. Ora bisognerà seguire attentamente l'iter, per fare in modo che la nascita effettiva del Pta avvenga nel più breve tempo possibile, e sarà compito del Comune e della Asl.

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