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Giovedì, 28 Marzo 2024
Salute

Sanità, Cgil: "Visita sottosegretario al Perrino non sia un'inutile passerella"

Le riflessioni di Antonio Macchia, segretario generale del sindacato, sulla situazione della sanità nel Brindisino: "Bene la visita del sottosegretario negli ospedali, ma si agisca sul fondo di riparto e si abbandoni l'autonomia differenziata"

Il segretario generale della Cgil Brindisi, Antonio Macchia, fa il punto su una serie di criticità che affliggono la sanità brindisina, il giorno dopo il sopralluogo effettuato presso l’ospedale Perrino di Brindisi dal sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. Il sindacalista apprezza l’iniziativa del sottosegretario, ma allo stesso tempo esprime l’auspicio che questa non possa diventare altro che un’unitile passarella. Per scongiurare tale rischio, a dette del sindacalista, bisogna abbandonare il progetto di autonomia differenziata su cui pare intenzionato a puntare il governo Meloni. Di seguito l’intervento del segretario della Cgil.

Bene la visita del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, negli ospedali salentini e di Brindisi in particolare, ma si agisca sul fondo di riparto e si abbandoni l'idea malsana dell'autonomia differenziata, altrimenti è una inutile passerella. Va bene che un esponente del Governo si interfacci col territorio cercando di comprendere le cause che hanno messo in ginocchio la Sanità brindisina che denunciamo da anni. 

Il problema, pur gravissimo del sistema di emergenza-urgenza e del pronto soccorso, purtroppo è solo la punta dell'iceberg di un diritto costituzionale negato nel Brindisino: quello alla salute.

Al sottosegretario torniamo a dire che sono tante le cose che non vanno. Un breve riepilogo per punti: Piano di riordino da completare atteso che sono state attivate molte dismissioni ma non le attivazioni previste; Garanzia dei Lea (Livelli essenziali di assistenza); Liste d'attesa infinite con esami addirittura non prenotabili; Sistema dell'emergenza urgenza e 118; Organici da adeguare: medici (molti dei quali in fuga), infermieri,  personale sanitario; precari della Sanitaservice; Rapporto posti letto per abitante (il più basso di tutta la Puglia); Edilizia sanitaria “lumaca” con tanti progetti fermi e il rischio di perdita di ingenti finanziamenti; Rifunzionalizzazione degli ospedali di Francavilla Fontana, Ostuni; riorganizzazione e potenziamento dei Pta di San Pietro Vernotico, Mesagne, Ceglie, Fasano e Cisternino; Mobilità infraregionale e nazionale: sono troppi i viaggi della speranza dei brindisini in altre strutture (emblematico il dato emerso dal Registro tumori per la cura delle neoplasie: il 50% dei residenti in provincia di Brindisi si reca fuori per diagnosi o cura); Organizzazione della medicina del territorio.

Al sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, di cui apprezziamo l'attenzione ai problemi chiediamo: come si risolvono questi problemi?

E' quanto mai arrivato il tempo di intervenire su elementi strutturali: la redistribuzione del fondo sanitario sempre più iniquo per la nostra Regione cambiando gli indicatori di riferimento ed inserendo ad esempio quelli della deprivazione sociale, della mobilità passiva – un meccanismo perverso per cui le persone sono costrette ad andare via dal Sud per cercare cure negli ospedali del Nord - e tutto questo sistema contribuisce a drenare investimenti strutturali al Sud dirottandole al Nord. Un altro aspetto è quello di superare la spesa storicizzata che ha determinato negli anni il blocco del turn over con una conseguente depauperamento delle dotazioni organiche (tra la Puglia e l'Emilia Romagna a parità di abitanti c'è una differenza di 15mila dipendenti).

Un siffatto sistema non permetterà mai al Sud di recuperare il gap esistente con altre aree del Paese assicurando i cosiddetti Lea (Livelli essenziali di assistenza). A tal proposito vorremmo ricordare al sottosegretario che se il progetto di autonomia differenziata andasse in porto questa controriforma produrrà un ulteriore impoverimento delle risorse da destinare al nostro Sistema sanitario. Perché l'autonomia differenziata prevede l'inserimento dei Livelli essenziali prestazionali (Lep), ma abbiamo già visto che i Lea non sono rispettati ovunque e molto poco, se non per niente, nella nostra provincia.

Allora il sottosegretario sfrutti la sua visita per fare una analisi attenta delle criticità e si adoperi per invertire la rotta, altrimenti se i sistemi restano questi o addirittura saranno peggiorati con l'autonomia differenziata, allora i problemi non li risolveremo mai.

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