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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Biologi in piazza a Roma: “Manifestiamo per i nostri diritti”

Il brindisino Marco Giaimis promotore della manifestazione in programma lunedì 12 ottobre davanti al parlamenti

Il biologo brindisino Marco Giaimis è il promotore della manifestazione dei “Biologi e dei futuri biologi” che si svolgerà lunedì prossimo (12 ottobre), in piazza Montecitorio, a Roma, contro le problematiche di cui è disseminato il percorso formativo dei biologi neolaureati, che chiedono un trattamento più equo rispetto ad altre figure professionali del settore sanitario. Alla manifestazione, nel rispetto delle limitazioni imposte dalla questura capitolina nell’ambito delle misure anti Covid, potranno partecipare non più di 100 biologi, provenienti da tutta Italia. Giaimis è promotore di una pagina facebook, “Il gruppo dei biologi e biotecnologi”, che ha raggiunto quasi 9.500 adesioni. In questo forum virtuale, i biologi si confrontano sulle criticità che affliggono la loro professione. Tali istanze sono state portate all’attenzione dell’Ordine nazionale dei Biologi, che ha nominato Giaimis coordinatore della sezione pugliese e lucana dei Giovani biologi Pugliesi. Lo stesso Giaimis ha inoltre incontrato il ministro dell’Università e Ricerca, Gaetano Manfredi.

Di seguito l’articolo di Marco Giaimis

Nata nel 1967 con la Legge 396, la professione del Biologo è da sempre una delle più importanti e fondamentali del pianeta Terra, per la tutela della salute sia dal punto di vista ambientale, sia da quello sanitario. Oggigiorno però la figura del Biologo vive un periodo di declino a causa di una normativa europea che nel 1999 ha fratturato la Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Biologia in tre classi di Laurea Triennale: Biologia, Biotecnologie e Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Natura e sei classi di Laurea Magistrale. Le prime tre Lauree Triennali concedono la possibilità ai neolaureati di accedere al titolo di Biologo Junior, grazie al D.M. 270/04 tramite superamento dell’Esame di Stato per la Sezione B dell’albo dei Biologi, mentre le Lauree Magistrali consentono l’accesso al titolo di Biologo Senior, grazie allo stesso decreto ministeriale e tramite il superamento dell’Esame di Stato per la Sezione A del suddetto albo.

Risulta pertanto, paradossale come un Decreto Ministeriale che stabilisce i requisiti per diventare Biologo Junior e successivamente Biologo Senior possa essere aggirato dai neolaureati in settori scientifici diversi da quello biologico/biotecnologico, sia triennali che magistrali con l’ausilio dei vari atenei che iscrivendosi alla Laurea Magistrale di solo due anni biologica/biotecnologica, diventano Biologi Senior, subito dopo il conseguimento dell’abilitazione professionale. Allo stato attuale quindi, si ritrovano Biologi che non hanno seguito la formazione biologica dal primo giorno di Università, eludendo il requisito di base per diventare prima Biologo Junior (titolo non obbligatorio) sancito dal decreto vigente e sopraccitato. Tale percorso differente ha determinato nei mesi scorsi molta polemica ed io, Dott. Marco Giaimis, mi sono recato il giorno 30 luglio con il Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, il Sen. e Dott. Vincenzo D’Anna, il Consigliere dell’Ordine Nazionale dei Biologi, il Dott. Alberto Spanò, e l’Avv. Marco Di Lello, dal Ministro dell’Università e della Ricerca, il Dott. Gaetano Manfredi per cercare di arginare questa problematica. Il Ministro si è mostrato disponibile a voler agire a livello ordinistico per emanare un decreto e consentire l’accesso all’Esame di Stato per i Biologi solo a chi ha due requisiti su due, cioè la Laurea Triennale e la Laurea Magistrale nel settore biologico/biotecnologico.

Ergo, per questa ampia disamina, l’Esame di Stato per i Biologi non può e non deve essere abolito, altrimenti tutti coloro che hanno studiato la Biologia per solo 2 anni si ritroveranno direttamente il titolo di Biologo Senior senza nemmeno una verifica che ne attesti le nozioni acquisite. Ad oggi non si ha più notizia circa questo decreto e il giorno 12 Ottobre a Montecitorio io ed i colleghi Biologi manifesteremo a Piazza di Montecitorio, Roma, dalle ore 09:00 alle ore 12:00. Rispettando le norme anticovid-19 e le disposizioni date al sottoscritto, promotore di tale evento, dalla Questura di Roma (mascherine, distanziamento sociale e forma statica) la manifestazione sarà composta da circa 100 partecipanti, stanchi di questo continuo declassamento e mancanza d’identità che vanno avanti da troppi anni, chiedendo a chi ci accoglierà di porvi rimedio.

A tutto ciò si aggiunge la seconda problematica, non meno importante e cioè quella delle assunzioni dei Laureati Triennali e Magistrali con i rispettivi esami di stato (per la Sez. B, Biologo Junior e per la Sez. A, Biologo Senior) nel settore pubblico. Il settore privato di qualsiasi tipo: aziendale-ambientale, clinico, alimentare, può essere occupato dai Biologi che hanno conseguito le abilitazioni professionali grazie al D.P.R. 328 del 2001, a differenza del settore pubblico che raramente comprende le figure professionali del Biologo Junior e Senior, quindi si chiederà di prendere in considerazione anche questo aspetto. È da tempo che viene ripetuto ai Biologi che rispettano il D.M. 270/04 con il loro iter universitario che per rientrare a lavorare a livello “ospedaliero pubblico” è necessario possedere il titolo di “Specialista”, attraverso le Scuole di Specializzazione “non mediche” e soprattutto non retribuite, riservate a diverse figure sanitarie, per diventare poi tramite concorso, Dirigenti Sanitari.

A queste Scuole di Specializzazione accedono anche coloro che hanno conseguito il titolo di Biologo Senior provenendo da lauree triennali differenti. Si chiederà pertanto, di tornare alla prima risoluzione ministeriale creando un “Blocco al titolo di Biologo Senior a chi non proviene dalle tre triennali previste dal D.M. 270/04”, lasciando di conseguenza la Dirigenza Sanitaria ai Biologi ed ampliandone i posti lavorativi, quasi inesistenti che vengono messi a disposizione.

Ultima tematica che verrà portata e presentata alla manifestazione è quella riguardante i contratti per i Dottorandi di Ricerca e gli Specializzandi. I Dottorandi lavorano nel settore della ricerca per tre anni con un contratto full-time da 1000€ circa mensili. È palese lo sfruttamento. Ci auguriamo che possano aumentare le borse sia a livello remunerativo che quantitativo, poiché́ la ricerca è fondamentale per salvaguardare la salute di tutti gli organismi viventi. Gli Specializzandi affrontano, invece una situazione ancora più̀ massacrante e stressante, seppure il fine ultimo è quello di raggiungere la dirigenza sanitaria (finalmente da qualche anno concessa) nelle strutture della sanità pubblica (a volte per la carenza dei posti si ricorre alla sanità privata, tanto bistrattata e poco retribuita). Tali colleghi, studiano e si formano per altri 4 anni (dopo la Laurea Magistrale e l’abilitazione professionale obbligatoria) senza vedere un centesimo. La Commissione Europea si è pronunciata con la Legge del 2000 n. 401 con l’art. 8 (ufficializzata nel 2001) che prevedeva la retribuzione per tutti gli specializzandi sanitari; purtroppo solo i colleghi Medici usufruiscono di questa retribuzione. Auspichiamo che dopo ben 20 anni si possa rimediare a questa discriminazione professionale, perché tutte le categorie devono essere trattate allo stesso modo come da art. 3 della Costituzione Italiana sui Diritti d’Uguaglianza e la nostra deve essere rivalutata e tutelata, a fronte della Legge 396/67 che ha istituito i Diritti, i Doveri e le competenze (art. 3 della Legge 396/67) dei BIOLOGI.

I Biologi sono una ormai una professione sanitaria grazie al D.L. Lorenzin del 2018, determinanti nei laboratori e non solo, basterebbe pensare alle Microbiologhe (Biologhe) dello Spallanzani che hanno isolato il Coronavirus ed a loro va un grande merito come a tutte le figure sanitarie in questo momento impegnate nell’emergenza sanitaria, ma proprio per la nostra importanza in questi ambiti, chiediamo allo Stato la risoluzione dei nostri problemi.

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