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Giustizia riparativa: il Morvillo Falcone va “A scuola di legalità”

Si è concluso il progetto avviato lo scorso anno scolastico con le terze classi dell’Indirizzo “Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale” di entrambe le sedi dell’Istituto

BRINDISI - Al Morvillo Falcone di Brindisi, si è concluso il progetto “A scuola di legalità”, avviato lo scorso anno scolastico con le terze classi dell’Indirizzo “Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale” di entrambe le sedi dell’Istituto. Il progetto è di grande rilevanza perché ha visto la collaborazione di operatori del Uepe-Ministero di Grazia e Giustizia di Brindisi, dell’Usmm-Ministero di Grazia e Giustizia di Brindisi e Lecce, dell’ambito territoriale e sociale Br/1 in particolare con il servizio di mediazione familiare e penale, dell’ordine degli avvocati, del Csv Brindsi e Lecce-Volontariato del Salento e dell’arma dei Carabinieri, i quali sono entrati, per un totale di 15 ore per classe, ad offrire il loro contributo sul tema della giustizia riparativa, attraverso un lavoro di sinergia con lo stesso Istituto.

Nel corso dell’anno scolastico, gli studenti delle attuali quarte classi hanno avuto modo di conoscere il concetto di giustizia riparativa, la quale punta sulla partecipazione attiva della vittima, del reo e della stessa comunità civile. In sostanza, anziché delegare allo Stato, sono gli stessi attori del reato a occuparsi di ovviare alle conseguenze del conflitto occupandosi della riparazione, della ricostruzione e della riconciliazione, con l'obiettivo non di punire, ma di rimuovere le conseguenze del reato attraverso l'incontro tra le parti e con l'assistenza di un mediatore terzo e imparziale.

Il progetto si è quindi posto come obiettivo quello di percorrere un itinerario di incontri con le classi, affrontando il tema del diritto e dovere come due facce della stessa medaglia che determinano il limite e l’impatto dei comportamenti. 

A conclusione del percorso, si è tenuto un incontro emozionante, nel quale sono intervenuti la dottoressa Tiziana Recchia, referente del Servizio Mediazione Consorzio Sociale Brindisi-San Vito e il dottor Salvatore Moscara, direttore dello stesso Consorzio, mentre Pinuccio Fazio ha offerto la propria testimonianza. 
Pinuccio Fazio ha raccontato il proprio "impegno" sin dall’omicidio del figlio Michele, sedicenne vittima innocente di mafia e ucciso per errore durante un agguato il 12 luglio 2001 sotto la sua casa a Bari Vecchia. La vita di Pinuccio adesso è costernata da incontri con i ragazzi nelle scuole, per raccontare il difficile percorso del perdono e della rinascita di un quartiere problematico attraverso il ritorno alla legalità. 

All’incontro è stata presente inoltre il sindaco di San Vito e presidente del Consorzio Ambito Territoriale Sociale Br1, dott.ssa Silvana Errico, che ha concluso i lavori e consegnato gli attestati.
 

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