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Venerdì, 29 Marzo 2024
Scuola

La guerra è il mio nemico: gli studenti del liceo Durano con Emergency

Il 9 novembre le classi quarte dell'Artistico e Musicale di Brindisi hanno partecipato all’evento nel cinema Andromeda

BRINDISI - Giovedì 9 novembre gli studenti delle classi quarte del Liceo Artistico e Musicale ‘Simone-Durano’ di Brindisi hanno partecipato all’evento ‘La guerra è il mio nemico’, organizzato da Emergency, l’ONG che offre cure medico-chirurgiche gratuite alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e della povertà e che, oltre all’attività umanitaria, è impegnata nella promozione di una cultura di pace, di solidarietà e di rispetto dei diritti umani.

In relazione alle priorità del Ptof dell’Istituto ‘Marzolla-Leo-Simone-Durano’, il quale pone particolare attenzione allo sviluppo delle competenze di cittadinanza, i ragazzi del Liceo Artistico e Musicale hanno rinnovato l’adesione all’iniziativa con entusiasmo e partecipazione, dopo l’esperienza dello scorso anno scolastico, che ha visto impegnati i loro compagni nell’evento ‘Nessuno escluso. I diritti valgono per tutti?’.

Pertanto, presso il Cinema Andromeda di Brindisi, con la compagnia virtuale di oltre 25000 studenti delle scuole secondarie di secondo grado sparsi in 110 cinema d’Italia, i ragazzi hanno seguito la diretta streaming dalla Casa Emergency sita in Milano, il cui obiettivo era quello di far conoscere le realtà del nostro pianeta afflitte da guerre con tutte le conseguenze che esse comportano in termini di perdite di vite umane. Un’occasione dunque per approfondire, confrontarsi, informarsi su un tema di attualità e di interesse comune.

Insieme a Camila Raznovich, conduttrice dell’evento, gli studenti hanno ascoltato gli interventi di Gino Strada, il medico fondatore di Emergency, del fotografo Alaa Arsheed, del musicista Giles Duley, della giornalista Francesca Mannocchi e di Rossella Miccio, attuale Presidente di Emergency. Inoltre, hanno interagito con le suddette personalità attraverso la pagina Facebook appositamente predisposta per l’occasione, rivolgendo loro domande e suggerimenti mediante l’hashtag #laguerraè.

Nei giorni immediatamente precedenti all’iniziativa, le classi coinvolte hanno effettuato un lavoro di ricerca su tutte le attività di Emergency e hanno avviato un momento di riflessione a partire dalla lettura della testimonianza di Roberto, medico di Emergency, dal titolo ‘Come racconterei a mio figlio quello che vedo?’, un resoconto traboccante di immagini forti che, per usare un’espressione tipicamente verghiana, pongono il lettore ‘faccia a faccia col fatto nudo e schietto’: dunque la guerra è ‘un rantolo, un gorgoglio debole che esce a malapena dalla bocca. E’ il suono metallico di una scheggia di ferro, grossa come una chiave inglese, che butti in terra dopo averla tolta da una gamba, […] lo sguardo della guerra è quello captato con la coda dell’occhio, di un uomo su una barella che viene giudicato ‘non salvabile’, e sta lì, in un angolo del Pronto soccorso, col cervello che gli cola sul lenzuolo, che respira appena. […] La puzza della guerra sa di sangue bruciato, di polvere da sparo. E di merda. Perché quella c’è nei visceri’.

Una mattinata diversa dal solito, un’autentica lezione di vita, ma soprattutto un altro obiettivo di cittadinanza attiva perseguito in modo efficace. Resta amara e indelebile, scolpita nella mente di ognuno dei ragazzi, l’immagine, la foto di una vittima di guerra, il cui volto da ciascuno di noi venga idealmente sostituito con quello di una persona a noi cara, con quello di uno dei nostri figli, dei nostri fratelli, dei nostri genitori, ad esempio. Ecco, ora i ragazzi lo sanno, ora ognuno di noi lo sa: la guerra è ciò che proviamo nell’attimo esatto in cui tutti, nessuno escluso, proviamo a far questo.

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