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Bilancio 2019: "Disavanzo da 12,6 milioni, aumento Tari impercettibile"

Conferenza del sindaco Rossi e dell'assessore D'Errico. Aumento Tari per 70mila euro: "Nessuna conseguenza sulle famiglie"

BRINDISI – L'aumento della Tari ci sarà, soprattutto per le famiglie numerose, ma sarà “impercettibile”. Lo hanno assicurato il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, e l’assessore al Bilancio, Cristiano D’Errico, nel corso di una conferenza stampa convocata stamani (lunedì 25 marzo) per fare chiarezza sul bilancio comunale, dopo l’allarme sull’aumento delle imposte lanciato nei giorni scorsi dall’opposizione. 

12,6 milioni di euro da recuperare

Premesso che il bilancio di previsione 2019-2021 andrà approvato entro il  prossimo 31 marzo, ma la legge concede venti giorni di “tolleranza”, per cui è probabile che si arrivi alla prima metà di aprile, Rossi e D’Errico, affiancati dal dirigente dei Servizi Finanziari, Simone Simeone, hanno parlato di una situazione critica ereditata dalle precedenti amministrazioni, a causa di mancati incassi di entrate e di una errata contabilizzazione del disavanzo. In sostanza il 2018 si è concluso con un disavanzo di 6,650 milioni di euro fra gli introiti previsti e quelli reali.

Nello specifico, l’Imu avrebbe dovuto portare entrate pari a 15 milioni di euro, e invece le entrate reali sono state pari a 12,5 milioni (minori entrate di 2,500 milioni). Stesso discorso anche per i proventi Tasi (incassati 1,400 milioni in meno rispetto alla somma prevista di 6,821 milioni) e del servizio di smaltimento dei rifiuti presso la discarica di Autigno, che addirittura non ha portato neanche un euro nelle casse comunali, a fronte di una previsione di 2,750 milioni di euro. Si arriva così al disavanzo di 6,650 milioni, che andrà interamente recuperato sul bilancio 2019, già gravato dal recupero del disavanzo relativo al 2016 e 2017, pari a 355.387 euro.

Video: le dichiarazioni di Rossi e D'Errico

Il quadro, già abbastanza critico, è ulteriormente complicato, stando alle cifre fornite nel corso della conferenza stampa, da un ulteriore passivo di oltre 3,1 milioni di euro, pari alla rata capitale dei mutui che nel 2018 era stata finanziata da una vendita di beni immobili che poi non si è realizzata. Su questo fronte, il totale disavanzo da recuperare alla data odierna, al netto di operazioni di riaccertamento, è pari a circa quattro milioni di euro. Complessivamente, dunque, l’amministrazione comunale deve recuperare un importo di 12,6 milioni di euro sul bilancio 2019, derivante dal disavanzo 2018.

Fondo crediti di dubbia esigibilità

Altra grana di non poco conto è quella del fondo crediti di dubbia esigibilità "Questo - spiega Rossi - passa da 14 a 10 milioni. Però questi 10 milioni sono entrate che non possono essere utilizzate né per investimenti né per servizi. Sono lì a fronteggiare la media degli ultimi cinque anni di questo disallineamento delle entrate”.  In sostanza il Comune ha 10 milioni di entrate bloccate nel fondo. “E’ una eredità pesante, che comporta – afferma Rossi - la partenza da una montagna difficile da scalare”.

Rimodulazione Tari

Il disallineamento fra entrate previste ed entrate reali, come detto, riguarda anche la Tari, il cui gettito dovrebbe passare dai 20 milioni del 2018 ai 21,200 milioni previsti per il 2019. Le maggiori entrate saranno garantite in gran parte dall’estensione del servizio a zone che finora non erano servite. E poi c’è l’aumento a carico delle utenze domestiche (tradotto, le famiglie) pari a circa 70mila euro, frutto di una rimodulazione delle aliquote. 

“Perché prima – afferma l’assessore D’Errico - in modo capotico, venivano redistribuite le tariffazioni con un 49 per cento per le utenze non domestiche e 51 per cento per le utenze domestiche: un modo improprio che ci ha visto perdenti davanti al Tar”. Alla luce di tali sentenze, rispetto alle quali le precedenti amministrazioni non si sono neanche costituite davante ai giudici, l’attuale amministrazione ha dovuto rivedere le modalità di calcolo, spostando le percentuali a un 47 per cento a carico delle utenze non domestiche e un 53 per cento a carico delle famiglie.

Si arriva così a un aumento “nel complesso risibile – afferma ancora D’Errico - poiché si tratta prevalentemente di famiglie numerose e presumibilmente bisognose, alle quali l’amministrazione andrà in contro, annullando in forme contributive l’aumento”.  Rossi a tal proposito assicura che “Non ci sarà nessuna conseguenza sulle famiglie brindisine”. Quella dell’aumento della Tari è infatti “un’altra delle fake news - prosegue - sulle quali c’è una specializzazione da parte dei consiglieri comunali di opposizione”. 

Questione discarica

D’Errico ammette che si è accumulato un certo ritardo nella redazione del bilancio, ma per colpe attribuite alle precedenti gestioni. “Abbiamo speso il 90 per cento del nostro tempo – spiega - per attività rivolte alla ricerca di verità passata. Ad esempio nell’ufficio Casa abbiamo cercato documentazione che non abbiamo trovato e che invece doveva esserci. E’ pesante su questa amministrazione il riverbero del passato”.

E' un riverbero del passato anche la mancata apertura della discarica comunale di Autigno, che avrebbe dovuto portare entrate per 2,750 milioni di euro. E invece il dissequestro del sito è arrivato solo il 20 dicembre 2018, in attesa dell’Aia e di un piano per la bonifica che va concordato con la Regione. “Anche questa vicenda – afferma D’Errico – ha influito negativamente sul bilancio. Qualche consigliere di opposizione invita i cittadini a scendere in piazza a protestare. Io sarò con loro perché fra studio e casa pago oltre 2mila euro di Tari. Dobbiamo ricordare a tutti cosa è successo nel passato e come questo passato sia presente nei bilanci ad oggi”. 

Riscossioni: avvisi di pagamento dopo un anno

Ma come evitare che gli squilibri di bilancio ereditati dal passato, possano ripetersi anche in futuro? Si partirà intanto da un nuovo sistema di riscossione dei tributi, con l’invio di avvisi di pagamento entro un anno e non dopo quattro anni, come solitamente avveniva. 

“Lo sforzo è difficile – conclude il sindaco - ma siamo fiduciosi. Ci saranno sacrifici da fare ma riusciremo a riequilibrare i conti del Comune. Riscuotere dopo un anno significa agire non in virtù del consenso elettorale, ma nell’interesse della città di Brindisi. I frutti di questo lavoro penso che si vedranno nei prossimi anni. Lo dobbiamo nei confronti dei cittadini e di chi pensa che questa città possa diventare normale e ben amministrata”.

Infine, alla domanda su come si è arrivati a questa situazione, Rossi risponde: “Non lo so. Ci sono state forti motivazioni politiche nella conduzione degli ultimi anni del Comune. L’amministrazione comunale, tra diretti e indiretti, dà lavoro a 1100 persone. Poteva permetterselo il Comune di Brindisi?”

Carmela Lo Martice non ci sta

"L’attacco politico e personale rivolto nei miei confronti, per il sol fatto di aver reso note le proiezioni su quanto pagheranno in più le famiglie brindisine, supera la cialtroneria e la dice lunga sul concetto di confronto democratico che è nel Dnadi questa maggioranza. Ma se l’obiettivo era quello di intimidirmi, si sono sbagliati abbondantemente. La questione-Tari sta assumendo contorni inquietanti, a tal punto che potrebbe rendersi necessario il ricorso a ben altre forme di approfondimento". Questo è quanto giunge da chi è stato assessore alle Finanze nel recente passato, e che incalza l'attuale maggioranza su alcuni temi cruciali per il bilancio comunale, Carmela Lo Martire, oggi consigliere di Brindisi Popolare. 

Carmela Lomartire-2

"E’ bastato un semplice accesso agli atti per avere conferma che la determinazione delle tariffe per il 2019 è stata fatta su dati a dir poco discutibili e privi di alcuna certezza. A beneficio di chi legge, infatti, ricordo che il bilancio della Tari deve necessariamente finire alla pari senza coinvolgere le casse comunali. In sostanza, i cittadini devono pagare l’intero ammontare di quanto si spende.
Ebbene, il reale piano dei costi di esercizio fornito da Ecotecnica (l’azienda che effettua il servizio in città) ammonta a 24.019.637,00 euro e, visto che ormai si nega l'innegabile, pubblico anche i dati a me forniti stamattina dal Comune", sostiene l'avvocata Lo Martire.

"Incredibilmente, però, nelle “carte” che il sindaco Rossi vorrebbe far approvare ai consiglieri comunali tale cifra si riduce a 21.304.991,00;  sono 'spariti' cioè dalla tabella dei costi ben due milioni e settecentomila euro! A pagina 11 della delibera riguardante l’approvazione del Piano finanziario 2019 per la Tari 2019  (pure allegata), si fa genericamente riferimento ad 'alcune modifiche' che sarebbero state apportate rispetto ai dati di Ecotecnica. In sostanza, il piano presentato dall’azienda - accusa la consigliera di opposizione - è stato tenuto presente solo per il primo semestre in quanto si è in procinto di varare la 'gara ponte' e alcuni costi non sarebbero stati previsti in sede di nuovo affidamento". 

"Il sindaco Rossi, però, per onestà avrebbe dovuto aggiungere che non c’è alcuna certezza circa i tempi di definizione e di aggiudicazione della gara-ponte e quindi non si capisce su quali basi si riduce il costo del servizio. A ciò si aggiunga la previsione di riapertura della discarica comunale di Autigno nell’ultimo trimestre, con il conseguente abbattimento dei costi di conferimento. Anche in questo caso, nessuna certezza, nessun dato. Esattamente ciò che per legge è necessario considerare nel momento in cui si predispone un piano finanziario". 

"Infine, una considerazione sulle ventilate (ma, in verità non previste nel regolamento) esenzioni che sarebbero state 'pensate' per le famiglie numerose. A chi saranno addebitate le somme che in teoria si vorrebbero scorporare dalla somma che ogni famiglia dovrà versare? Il sindaco Rossi cominci a convincersi che governare la città è cosa ben diversa dagli annunci eclatanti e pubblicitari a cui ci aveva abituato nei suoi lunghi anni di opposizione consiliare", conclude polemicamente Carmela Lo Martire

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