rotate-mobile
settimana

Frasi fasciste, razziste e omofobe durante il Giorno della Memoria: 5 minorenni indagati

Hanno infangato la diretta YouTube in ricordo delle persecuzioni del popolo ebraico e dello sterminio nei campi nazisti dei deportati militari e civili italiani

BRINDISI - Non una bravata, ma propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa (articolo 604 bis del codice penale italiano) in concorso. Cinque minorenni si sono visti recapitare il provvedimento di avviso delle conclusione delle indagini svolte dagli agenti della Digos di Brindisi, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce. Durante la Gioranta della Memoria del 27 gennaio 2021 i cinque hanno postato, in diretta YouTube, commenti irripetibili, inneggianti al partito fascista e nazista nonché numerose frasi aventi manifestazione antisemita, di discriminazione razziale e in ordine all'orientamento sessuale.

Le indagini sono partite il giorno stesso della manifestazione e della pubblicazione dei commenti. Infatti, il 27 gennaio 2021, presso il salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi, organizzata dalla Prefettura di Brindisi, alle 10:30, si è svolta la cerimonia commemorativa del Giorno della Memoria. Anche in diretta streaming, attraverso un canale dedicato sulla piattaforma YouTube, sono state conferite quattro medaglie ad altrettanti sopravvissuti all'olocausto, in ricordo delle persecuzioni del popolo ebraico e dello sterminio nei campi nazisti dei deportati militari e civili italiani.

Nello stesso circuito telematico dedicato, è stata resa attiva una chat, ovvero uno spazio riservato ai commenti da parte dei singoli utenti, moltissimi dei quali erano studenti degli istituti di istruzione secondaria della provincia di Brindisi, coinvolti nell'iniziativa dal Provveditorato agli Studi - Ufficio Scolastico Provinciale. Durante lo svolgimento della cerimonia, nella chat pubblica, contemporaneamente alla trasmissione delle immagini, sono stati diffusi post inneggianti al partito fascista e nazista, espressioni antisemite e di discriminazione razziale, di apologia verso esponenti della criminalità mafiosa, affermazioni discriminanti i generi e gli orientamenti sessuali. 

Il numero consistente di soggetti coinvolti, nonché la progressiva intensità degli interventi aggressivi, depongono (ed è questa l’ipotesi di lavoro che hanno sviluppato gli investigatori della Digos) per quella strategia preventivamente concordata nota, in gergo, col nome di Shit Storm poiché si sostanzia come un attacco telematico di gruppo diffuso in rete con l'obbiettivo di impedire gli eventi (generando il cosiddetto "crash della live") ovvero di neutralizzare lo scopo didattico/educativo. Nell'ambito del gruppo, infatti, alcuni soggetti si sono evidenziati in quanto promotori e organizzatori dell'attacco.

Subito dopo il fatto, il  personale Digos ha acquisito l'intero contenuto della chat, comprendente 2.540 records. Gli agenti si sono focalizzati su alcuni studenti minorenni e hanno informato la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce. Hanno recepito le direttive che sono sempre indirizzate alla rieducazione e al recupero del minore che non ha interiorizzato, evidentemente, i "mali" della storia e il rispetto delle libertà altrui. La Digos ha svolto le indagini, prettamente di natura informatica, ed è riuscita a raccogliere elementi univoci gravi e concordanti a carico di cinque minori della decina di soggetti coinvolti, di età compresa tra i 16 e i 17 anni, studenti degli istituti di istruzione secondaria: tre della provincia di Brindisi, uno della provincia di Taranto e uno di Bari. 

A tutti, compresi gli esercenti la potestà genitoriale, è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce.  Tutti i minori sono risultati inseriti in ottimi contesti familiari, nonché affettivi e culturali e molti di loro sembrano aver compreso la gravità del comportamento assunto il 27 gennaio 2021. Infine, va evidenziato che molti studenti che hanno partecipato all'iniziativa attraverso la chat e che hanno avuto modo di leggere in diretta le frasi inneggianti al partito fascista e nazista, nonché antisemita e di discriminazione razziale e in ordine all'orientamento sessuale le hanno segnalate all'ufficio Digos dimostrando grande senso di responsabilità e consapevolezza della loro gravità. La serrata attività di indagine da parte della Digos ha riscosso il plauso del questore, Ferdinando Rossi, che ringrazia per la sensibilità e l'attenzione la Procura dei Minori.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Frasi fasciste, razziste e omofobe durante il Giorno della Memoria: 5 minorenni indagati

BrindisiReport è in caricamento