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Furti di autovetture, ricettazione e droga: inflitti circa 100 anni di carcere

Agli imputati che hanno optato per il rito abbreviato, anche due assoluzioni. E' il bilancio del processo scaturito dall'operazione Grid, condotta dai carabinieri nel maggio 2021

BRINDISI – Oltre dieci anni di reclusione è la pena più alta, 24 condanne e due assoluzioni per un totale di circa cento anni di carcere inflitti. E' la sentenza, con rito abbreviato, del processo scaturito dall'operazione Grid, operazione condotta dai carabinieri all'alba del 26 maggio 2021. Quel giorno venne notifica un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 29 persone (19 in carcere e 10 ai domiciliari). A distanza di mesi, per gli imputati che hanno optato per il rito alternativo (quindi, con una riduzione della pena in caso di condanna), è arrivata la sentenza del Tribunale di Brindisi. Le persone coinvolte, a vario titolo, dovevano rispondere di associazione per delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti nonché finalizzata a commettere furti di autovetture, ricettazione, riciclaggio ed estorsioni. E ancora: reati in materia di armi e droga. La sentenza è stata emessa ieri, mercoledì 23 marzo 2022, dal gup Vittorio Testi del Tribunale di Brindisi. Assolti: Gianluca Palma (41 anni, di Brindisi) e Sharon Aggiano (35 anni, di Brindisi), difesi rispettivamente dai legali Albino Quarta e Giampiero Iaia. Altri imputati sono stati assolti per alcuni capi di imputazione e condannati per altri. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

Il sodalizio: finalità

Scorrendo i capi di imputazione, si possono definire ruoli e finalità, così come sono stati ricostruiti dagli inquirenti, all'interno del sodalizio. Innanzitutto – questo si legge nei capi d'imputazione – l'obiettivo dell'associazione era quello di "commettere delitti contro il patrimonio e in particolare furti e/o ricettazioni e riciclaggio di autoveicoli che venivano smembrati al fine di reimmetterne le parti sul mercato nero dei pezzi di ricambio o per essere assemblati in autoveicoli cosi risultanti 'puliti' o restituiti ai legittimi proprietari previo pagamento di somme di denaro a titolo di riscatto, secondo la tecnica del cosiddetto 'cavallo di ritorno'".

Le condanne

Marco Sirena (32 anni, di Brindisi): dieci anni, cinque mesi e venti giorni di reclusione e una multa pari a 48.533,33 euro; Angelo Sinisi (35 anni, di Brindisi): cinque anni, due mesi e venti giorni più 12mila euro; Antonio Borromeo (29 anni, di Brindisi): sei anni e due mesi più 14mila euro; Marco Ostuni (31 anni, di Brindisi): sei anni più 1.800 euro; Giovanni Cannone (48 anni, di Brindisi): quattro anni, un mese e venti giorni più 4.200 euro; Vincenzo Curto (45 anni, nato a Triggiano, residente a Brindisi): un anno e quattro mesi; Francesco Raia (40 anni, di Brindisi): quattro anni, cinque mesi e dieci giorni; Antonella Di Lauro (54 anni, di Brindisi): quattro anni, un mese e dieci giorni più 10mila euro; Maria Chiara Borromeo (26 anni, di Brindisi): dieci mesi e venti giorni più 2mila euro; Paolo Rillo (29 anni, di Brindisi): cinque anni, cinque mesi e dieci giorni più 26mila euro; Emilio Moretti (34 anni, di Bari): sei anni e sei mesi più 35mila euro; Salvatore Manca (39 anni, di Brindisi): un anno e otto mesi più 600 euro; Tiziano Marra (24 anni, di Brindisi): due anni, un mese e dieci giorni più 4.444,44 euro; Vainer Pinto (47 anni, di Brindisi): quattro anni e due mesi più 20mila euro; Alessandro Carrisi (48 anni, di Brindisi): quattro anni e due mesi più 20mila euro; Cosimo Carrisi (45 anni, di Brindisi): sei anni e otto mesi più 30mila euro; Massimiliano Cavalera (41 anni, di Brindisi): quattro anni più 18mila euro; Aldo Caputi (63 anni, nato a Torre Santa Susanna, residente a Oria): cinque anni e due mesi più 26mila euro; Andrea Stabile (32 anni, di Brindisi): tre anni e quattro mesi più 6.666,66 euro; Alessandro Coppola (29 anni, di Brindisi): due anni e due mesi più 4.200 euro; Francesco Stelluccio (42 anni, di Brindisi): due anni e due mesi più 4.200 euro; Andrea Quarta (50 anni, di San Pietro Vernotico, residente a Cellino San Marco): tre anni e quattro mesi più 10mila euro; Davide Cannone (43 anni, di Brindisi): due anni più 2mila euro; Gianluca Colucci (46 anni, di Brindisi): cinque anni cinque più 24mila euro.

Le richieste del pm

Di seguito, le richieste del pubblico ministero nei confronti degli imputati. Marco Sirena: 14 anni di reclusione; Angelo Sinisi: 10 anni; Antonio Borromeo: 10 anni; Marco Ostuni: 12 anni; Giovanni Cannone: 4 anni; Vincenzo Curto: 2 anni e 6 mesi; Gianluca Palma: 2 anni e 6 mesi; Francesco Raia: 4 anni; Antonella Di Lauro: 6 anni; Mariachiara Borromeo: 1 anno e 4 mesi ; Paolo Rillo: 5 anni; Emilio Moretti: 9 anni; Salvatore Manca: 2 anni; Tiziano Marra: 1 anno; Vainer Pinto: 5 anni; Alessandro Carrisi: 4 anni; Cosimo Carrisi: 4 anni; Massimiliano Cavalera: 4 anni; Aldo Caputi: 9 anni; Andrea Stabile: 4 anni; Alessandro Coppola: 4 anni; Francesco Stelluccio: 3 anni; Andrea Quarta: 4 anni; Davide Cannone: 2 anni; Gianluca Colucci: 5 anni; Sharon Aggiano: 2 anni e 8 mesi.

Il collegio difensivo

Il collegio difensivo è così composto: Laura Beltrami, Albino Quarta, Giuseppe Guastella, Antonio Savoia, Marcello Tamburrini, Valentina De Mitri, Gianvito Lillo, Ladislao Massari, Ferruccio Gianluca Palazzo, Cosimo Lodeserto, Anna Maria Caracciolo, Mauro Masiello, Antonio Bolognese, Daniela D'Amuri, Giampiero Iaia, Vincenzo Lanzilotti.

Nel dettaglio: l'indagine

L'indagine (convenzionalmente denominata "Grid" per la fitta rete di intrecci dei soggetti coinvolti nelle attività illecite in vari settori criminali), con la direzione e coordinamento del pm Luca Miceli (sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Brindisi), è stata condotta dai carabinieri del Nor (diretto dal capitano Marco Colì) – Sezione operativa della compagnia di Brindisi, diretta dal maggiore Stefano Giovino, da dicembre 2019 a luglio 2020, anche con l'ausilio di attività tecniche. E' scaturita dall'arresto in flagranza di reato, il 25 settembre 2019, di un 51enne di Brindisi, trovato in possesso di sei grammi di cocaina. Dalle indagini emerse che il fornitore della cocaina era un soggetto dedito al furto di auto.

Nel dettaglio: i ruoli

Antonio Borromeo e Angelo Sinisi erano per gli inquirenti i capi del sodalizio. Nella ricostruzione degli investigatori, impartivano le direttive direttamente dalle carceri presso cui erano reclusi, comunicando con famigliari. Erano sempre "connessi" e informati sulle attività del sodalizio. Un gradino sotto ci sarebbe Marco Sirena, alle dirette dipendenze di Borromeo e Sinisi. Sirena "coordinava le azioni delittuose degli altri sodali sul territorio organizzando i furti degli autoveicoli, il loro occultamento e riciclaggio e la loro destinazione finale, occupandosi della detenzione delle armi del sodalizio e del procacciamento e smercio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed eroina destinandone in parte i proventi al mantenimento dei capi detenuti e delle loro famiglie, nonché all'ausilio economico ai sodali in difficoltà", si legge nei capi d'imputazione. 

Autodemolizioni e droga

Scorrendo i capi d'imputazione, ci si imbatte in Giovanni Cannone, socio e titolare della autodemolizioni "Sud Recuperi", e nel dipendente Vincenzo Curto (detto Maurizio) che "fornivano appoggio logistico provvedendo all'interno dei locali della citata autodemolizione all'occultamento e allo smontaggio delle autovetture oggetto di furto, e più in generale, fornivano un costante contributo per la vita dell'associazione mettendosi a completa disposizione degli interessi del sodalizio". L'attività investigativa ha permesso anche di appurare l'esistenza di collegamenti con contesti malavitosi baresi e leccesi, per l'approvvigionamento di cocaina destinata allo spaccio sulla piazza brindisina; evidenziare un'attività di spaccio di eroina approvvigionata a Oria; ricostruire ventidue episodi di furto di autovetture, tra consumati e tentati, avvenuti in provincia di Brindisi e di Lecce, nonché recuperare tre veicoli rubati.

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