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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Guerra di mala a Brindisi, nuovo arresto per rapina e sparatoria

Seconda ordinanza di arresto per Claudio Rillo, 23 anni, ritenuto legato alla fazione di Antonio Lagatta: è accusato di aver esploso colpi di pistola per rubare una Mini Cooper a un brindisino, assieme a tre complici non ancora identificati. Era già in carcere per l'assalto al portavalori Cosmopol davanti al Mc Donald's

BRINDISI – Nuovo arresto nell’inchiesta sulla guerra di mala in atto a Brindisi nell’autunno del 2017: Claudio Rillo, 23 anni, nato e residente in città, è accusato di rapina e spari alla luce degli sviluppi delle indagini delegate ai carabinieri. Assieme a tre persone, al momento non identificate, avrebbe cercato di rubare una Mini Cooper la sera del 28 ottobre 2017, esplodendo almeno un colpo di pistola. Riuscì a portar via il borsello del proprietario dell’auto.

L’ordinanza di custodia cautelare

RILLO Claudio, classe 1995-3Il provvedimento di arresto è stato notificato dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile all’alba di oggi, martedì 4 settembre 2018, nel carcere di via Appia in cui Rillo è ristretto dall’11 novembre scorso perché ritenuto uno dei componenti della fazione che avrebbe avuto a capo Antonio Lagatta. Fazione rivale rispetto al gruppo considerato guidato da Antonio Borromeo, in contrasto dalla fine del mese di settembre per futili motivi, e impegnati in una serie di episodi di fuoco: da sparatorie a gambizzazioni, precedute da sequestri di persone, a sventagliate di Kalashikov contro le saracinesche alcune palazzine del rione Sant’Elia, sino a incendi di auto.

Fonti di prova, stando a quanto emerge, nell’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm Simona Rizzo, sono costituite da intercettazioni ambientali e telefoniche e tracciati del Gps. Conversazioni nuove rispetto a quelle iniziali, contenute nel primo provvedimento, in aggiunta a riscontri svolti dai carabinieri dopo la visione di filmati registrati da telecamere di sorveglianza. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Vittorio Testi, ha condiviso l’impostazione accusatoria e ha firmato il provvedimento, facendo riferimento al contesto dell’autunno caldo e dello scontro fra gruppi al quale Rillo avrebbe aderito.

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La guerra di mala

Stando a quanto contestato, l’indagato sarebbe uno degli “ esponenti della fazione costituita da  Michael Maggi, Alessio Giglio e Diego Pupino, con a capo Antonio Lagatta, avversari di Antonio Borromeo, Antimo Libardo, Tiziano Marra e Lorenzo Russo. Rillo venne arrestato dai carabinieri in un appartamento di via XX Settembre, assieme a Maggi, già ricercato dai militari per dare esecuzione a un provvedimento di fermo.

La rapina dell'auto

A Rillo ora viene contestato il reato di “rapina aggravata commessa il 28 ottobre 2017 con armi, da più persone con il volto nascosto da un passamontagna”. Rillo, quella sera, assieme a tre uomini, avrebbe tentato di rapinare una Mini John Cooper, cercando di sottrarla con violenza al proprietario. In quell’occasione la “parte offesa ha sorpreso i quattro e uno armato di pistola, liberandosi dalla morsa del Rillo che gli aveva afferrato il collo con il braccio, e lo ha colpito nonostante lo tenesse bloccato, per poi fuggire e trovare  rifugio in un locale pubblico vicino”.

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 Durante la fuga, il proprietario dell’auto ha udito distintamente un colpo di arma da fuoco esploso nella sua direzione e ha visto il gruppo  entrare in una Alfa Romeo Giulietta di colore scuro, risultata oggetto di furto lo stesso giorno.

L'assalto al portavalori

L’Alfa è quella usata per commettere la rapina il 6 novembre successivo ai danni del portavalori Cosmopol: le guardie giurate furono bloccate mentre stavano risalendo, dopo aver preso il denaro contante del Mc Donald’s del centro commerciale BrinPark. Bottino pari a 25mila euro, somma trovata solo in parte. Il commando entro in azione attorno alle 10. Il “concorso morale e materiale” è stato contestato a Diego Pupino con il ruolo di palo e ad Alessio Giglio, mentre Michael Maggi, Claudio Rillo e Antonio Lagatta  sono stati considerati "esecutori materiali".

Tutte le accuse legate alla guerra di mala sono state confermate dal Tribunale del Riesame. La Procura ha ottenuto il processo immediato sulla base dell'evidenza delle prove. La difesa ha chiesto il giudizio con rito abbreviato, scelta che permette di ottenere la riduzione di un terzo della pena in caso di condanna.

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