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Martedì, 23 Aprile 2024
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Insulti omofobi dopo avergli abbassato i pantaloni: bullismo in città

Un brindisino di 17 anni vittima di un episodio di bullismo avvenuto lunedì al rione Commenda. Scena ripresa con uno smartphone e postata su Instagram. Altri ragazzi hanno assistito ai fatti, senza intervenire

BRINDISI – Gli hanno abbassato i pantaloni e lo hanno schiaffeggiato sul fondoschiena, rivolgendogli insulti omofobi. Numerose persone hanno assistito a un episodio di bullismo avvenuto lunedì scorso (5 novembre) al rione Commenda, ma nessuno è intervenuto in difesa del ragazzo. La scena, ripresa con un telefonino, è finita lo stesso giorno sul social network Instagram.

La vittima è un brindisino di 17 anni. Il minorenne, accompagnato dai genitori, si è recato oggi pomeriggio (mercoledì 7 novembre) presso la caserma dei carabinieri di Brindisi, per sporgere denuncia, avvalendosi dell'assistenza legale dell'avvocato Maurizio Salerno. Dopo aver acquisito la testimonianza, i militari hanno avviato un’indagine.

Sulla base di quanto riferito dai genitori, il malcapitato percorreva a piedi viale Commenda. Intorno alle ore 19,45, giunto all’altezza di un noto bar situato ad angolo con via Tirolo, è stato fermato da un brindisino di circa 20 anni che lo ha afferrato per il giubbotto e di forza lo ha trascinato verso una piazza ribattezzata il Liscio, abituale punto di ritrovo di numerosi giovani del quartiere.

Qui, mentre il 17enne tentava di liberarsi, è stato avvicinato da un altro ragazzo che gli ha abbassato i pantaloni e lo ha colpito sulle natiche. Tutto questo è avvenuto davanti agli occhi di altri ragazzi che anziché intervenire in aiuto del minorenne, hanno iniziato a prendersi gioco di lui. L’aspetto ancor più grave della vicenda è che i bulli maggiorenni, rivolgendosi a dei bambini, li hanno incitati a offendere la vittima, proferendo nei suoi confronti epiteti irripetibili.

Una volta rientrato a casa, il ragazzo, duramente provato, ha appreso da un’amica che il video dell’aggressione era stato pubblicato su Instagram. Nel frattempo, però, il post era stato rimosso. I carabinieri, da quanto appreso, procedono a carico di ignoti per i reati di diffamazione a mezzo internet e violenza privata. Si sta valutando anche l'ipotesi di violenza sessuale. 

“Come cittadino – dichiara l’avvocato Salerno – ritengo che le persone che hanno assistito ai fatti, senza intervenire o quanto meno chiamare le forze dell’ordine, siano moralmente responsabili quanto se non di più degli autori del fatto materiale. Da avvocato, nelle sedi opportune, se ci saranno gli estremi, valuteremo se intraprendere delle azioni legali nei confronti di chi era vicino e non ha mosso un dito” 

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