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Online stessi diritti del cartaceo: sgravi anche all'informazione digitale

L’informazione digitale ha gli stessi diritti ad usufruire di interventi di supporto pubblici al pari dell’informazione cartacea, e ciò rappresenta un importante passo in avanti

L’informazione digitale ha gli stessi diritti ad usufruire di interventi di supporto pubblici al pari dell’informazione cartacea, e ciò rappresenta un importante passo in avanti sia nell’ottica della crescita dell’online nel trattamento e nella diffusione delle notizie, che nella difesa dello stesso mondo dell’informazione dagli effetti del rastrellamento pubblicitario in atto da parte dei colossi dei social americani, come Facebook ed altri.

E’ questo il valore intrinseco del decreto approvato venerdì dal governo,  sugli sgravi fiscali per chi investe pubblicità nel settore editoriale italiano (quotidiani e periodici, radio e tv locali), incluso senza limitazioni anche il digitale. Il provvedimento dovrebbe aiutare a risollevare il settore che è in crisi da un decennio. Il testo del decreto sarà reso pubblico nei prossimi giorni.

Per includere l’online nel provvedimento è stato necessario vincere le resistenze dei rappresentanti dell’editoria su carta (in particolare della Fieg, la Federazione italiana editori giornali). Ambienti Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana) e Citynews, il network di 45 testate digitali cui appartiene anche BrindisiReport, in costante contatto con il governo,  hanno avuto modo di avere anticipazioni sul contenuto del decreto.

Per il 2018 il fondo è stato stabilito in 62,5 milioni di euro, e gli oneri saranno recuperati da una corrispondente riduzione del "Fondo per il pluralismo  e l'innovazione della informazione". A seguito di pressanti richieste delle organizzazioni di categoria il governo ha stabilito di rendere attivi gli sgravi anche per il 2017, solo per il periodo dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017. 

Per tale periodo la capienza del fondo è stata stabilita in 20 milioni di euro. Anche per questo periodo è stato stabilito che il credito di imposta potrà essere utilizzato sugli investimenti incrementali oltre l'1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Le organizzazioni di categoria legate ai quotidiani cartacei hanno cercato, come già detto, di influenzare il governo per limitare questi sgravi solo alla stampa di settore, escludendo quindi espressamente anche il digitale. Fortunatamente il governo, ha deciso in maniera lungimirante di ricomprendere tutti: nel decreto viene espressamente indicato che anche le testate "on line" rientrano nella normativa sugli sgravi fiscali.

In proposito, questa la dichiarazione di Luca Lani, amministratore delegato di Citynews: "E' un giorno importante per l'editoria Italiana. Dopo un lungo braccio di ferro nel quale una parte del mondo editoriale tradizionale ha cercato di cancellare il digitale da questa importante normativa, il Governo ha invece deciso di ricomprenderlo. A questo si è arrivati grazie alla lungimiranza dei ministri competenti ( l’on. Luca Lotti in particolare) e grazie al lavoro di persuasione svolto dall'Uspi in rappresentanza di centinaia di testate digitali”.

“Se da una parte è vero che il settore cartaceo ha sofferto una crisi rilevante, dall'altra parte – ha sottolineato Lani - il settore digitale rappresenta il futuro della industria dell'informazione e pertanto va anch'esso sostenuto. Questo è ancora più vero in questi recenti periodi dove la pervasività e la forza (anche commerciale) dei social network e dei giganti digitali statunitensi hanno reso molto più fragili anche le realtà digitali. Il provvedimento quindi è un aiuto a tutte le imprese editoriali giornalistiche italiane che potranno avere maggiori risorse per poter aumentare qualità e per generare occupazione."

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