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Brindisi al centro della cooperazione internazionale: il nuovo corso di laurea

Avrà sede a palazzo Nervegna. E' stato presentato stamani dal rettore di Unisalento. Intervento del ministro di Maio: "Investiamo risorse importanti per il consolidamrnto del polo Onu di Brindisi"

BRINDISI – “Il ruolo della logistica nella preparazione e risposta alla pandemia Covid-19 e a future crisi umanitarie e sanitarie”. Questo l’argomento che verrà affrontato in occasione della tappa brindisina del G20 che dal 28 al 30 giugno coinvolgerà anche le città di Matera e Bari. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Luigi Di Mario, in un video messaggio che stamattina (giovedì 17 giugno) è stato proiettato preso la sala Universitaria di palazzo Nervegna, nell’ambito della presentazione del corso di laurea magistrale in “Scienze della cooperazione internazionale” dell’università del Salento che si svolgerà a Brindisi.  Hanno partecipato all’evento il rettore di Unisalento, Fabio Pollice, il sindaco Riccardo Rossi, il presidente del corso di laurea, Daniele De Luca, la direttrice della Base Ungsc (united Nations global service centre) Giovanna Ceglie e la direttrice della Base Unhrd (Umanitarian Response depot) Marta Laurenzio. La scelta è infatti ricaduta su Brindisi proprio per la presenza dell’Onu, che opera tramite una delle più importanti basi mondiali per lo smistamento di aiuti umanitari nelle aree colpite da calamità, guerre e crisi umanitarie. 

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Presentazione corso laurea cooperazione internazionale 2 3

Le finalità e come si svolgerà il corso

Obiettivo del corso è quello di arricchire l’offerta formativa di secondo livello nel sistema regionale pugliese grazie a un progetto formativo calibrato sui temi della cooperazione internazionale e dei processi di peace-building e peace-support (due i curriculum: “Sviluppo e Cooperazione internazionale” e “Supporto umanitario e Peace-Building). Il corso avrà sede presso palazzo Nervegna e sarà erogato in modalità mista (parte dei crediti formativi vengono erogati in teledidattica). 

Il percorso formativo, di taglio interdisciplinare, punterà alla formazione di specialisti della cooperazione allo sviluppo con competenze specifiche in tema di diritti umani sostenibilità e processi di peace-building e peace-support, in linea con la definizione della cooperazione internazionale come parte integrate e qualificante della politica estera italiana. Gli studenti acquisiranno conoscenze avanzate in ambito economico, giuridico, storico-politico, politologico e sociologico, attraverso un insieme organico di insegnamenti con taglio internazionalistico e legati dal trait d’union dell’interesse verso i processi di sviluppo umano e sostenibile e di supporto ai processi di pace e di risoluzione dei conflitti, con riferimento soprattutto al continente africano. I laureati in “Scienze per la cooperazione internazionale” potranno svolgere funzioni dirigenziali di elevata responsabilità nella pubblica amministrazione, e presso le organizzazioni nazionali e internazionali deputate ad attività di cooperazione fra paesi caratterizzati da un diverso livello di sviluppo economico e sociale. 

Video: le dichiarazioni di rettore, direttrice Unhrd e sindaco

In programma anche master e progetti di ricerca

Il rettore Fabio Pollice non si sbilancia sul numero di studenti che potranno iscriversi al corso. “Non è importante quanti studenti – dichiara – ma quali studenti”. Si partirà con corsi in italiano, ma la vocazione è di aprire la facoltà alla comunità internazionale, con corsi in lingua inglese. Inoltre vi è l’intenzione, da parte di Unisalento, di organizzare dei master, delle summer e winter school e di portare avanti dei progetti di ricerca: “Una sorta – spiega Pollice – di formazione permanente degli enti cooperanti”.

Fabbio Pollice, rettore Unisalento-2

Marta Laurenzio, la direttrice della Base Unhrd, spiega di aver aderito con entusiasmo per due ragioni”. La prima è “l’adesione al territorio che ci ospita dal 2000 e di cui ci sentiamo parte”. La seconda è che “le sfide che l’umanità sta affrontando sono sempre più complesse e necessitano sempre più di professionalità. L’idea della formazione di giovani leve che possono conciliare studi teorici con studi pratici si è parsa occasione da non perdere”. 

Marta Laurenzio-2

Il sindaco Rossi rimarca come questo corso di laurea lanci Brindisi “come un luogo per la pace e la cooperazione, ma anche da un punto di vista scientifico”. “Formerà quelle persone che potranno essere protagoniste su tanti scenari per migliorare le condizioni di vita di tante popolazioni. Sarà un fiore all’occhiello per Brindisi, che con la presenza della base e dell’università, diventa uno dei luoghi più importanti dove discutere di relazioni internazionali, geopolitica, di pace”. 

Di Maio: "Risorse importanti per il consolidamento del polo Onu di Brindisi"

Proiettato, come detto, un video messaggio di circa 5 minuti del ministro Di Maio, che ha espresso il suo plauso per la nascita del nuovo corso di laurea.  “Continuiamo a investire risorse importanti - dichiara il ministro - per migliorare l’efficacia e l’efficienza delle missioni di pace delle Nazioni unite, per garantire il consolidamento del polo di Brindisi, per il valore aggiunto che esso dà all’intero sistema delle Nazioni unite e allo sviluppo locale e nazionale. Proprio in quest’ottica, nel quadro della presidenza italiana del G20 ospiteremo a Brindisi, il prossimo 30 giugno, un evento ministeriale dedicato al ruolo della logistica nella preparazione e risposta alla pandemia Covid-19 e a future crisi umanitarie e sanitarie”. 

“Il nostro obiettivo – ha proseguito -  con questo grande evento è quello di sottolineare l’importante ruolo della logistica umanitaria nella risposta globale alle emergenze, anche alla luce dell’esperienza che la comunità internazionale ha maturato in occasione della pandemia Covid-19 e condividere lezioni apprese che permettano di rafforzare la capacità di preparazione e risposta globale in caso di crisi umanitarie e sanitarie future”. “L’Italia – afferma ancora Di Maio - ha sempre operato per favorire la prevenzione dei conflitti e la mediazione e il peacebuilding. Siamo convinti che pace e sicurezza debbano essere perseguite con un approccio multidimensionale e inclusivo che abbracci sviluppo, politica, sicurezza, giustizia e diritti umani”. Di Maio ha specificato che l'Italia ha finora partecipato a 29 missioni Onu. Attualmente i militari italiani sono dispiegati in cinque missioni delle Nazioni unite, dislocate in Libano, la principale missione Onu di cui l’Italia detiene il comando, Cipro, Mali, Sahara Occidentale e al confine tra India e Pakistan. Siamo fieri - ha detto - dei nostri sforzi e del ruolo che abbiamo saputo conquistarci, ma anche consapevoli dell’importanza di rinnovare il nostro impegno”. 

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