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Scuola, nuova ordinanza regionale: Ddi ripristinata fino al 14 marzo

Dopo la bocciatura della precedente ordinanza da parte del Tar, Emiliano corregge il tiro, lasciando la porta aperta alla didattica in presenza. Tolto il limite del 50 percento nelle scuole d'infanzia e del ciclo primario

Dopo la bocciatura da parte del Tar dell’ordinanza emanata lo scorso fine settimana che disponeva la Dad (Didattica a distanza) al 100 percento in tutte le scuole di ogni ordine e grado, dal 22 febbraio al 5 marzo, il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, corregge il tiro. Lo fa attraverso una nuova ordinanza firmata nella tarda serata di martedì (23 febbraio), valida dal 24 febbraio al 14 marzo, che ripropone la Ddi (didattica digitale integrata), ma con due novità significative: il prolungamento della durata fino al 14 marzo; la possibilità per le famiglie di richiedere la didattica in presenza presso le scuole dell’infanzia e del ciclo primario, dove è stata rimossa la soglia del 50 percento della popolazione studentesca per classe. Tale limite rimane invece nelle scuole superiori.

In sostanza si torna all’ordinanza emessa lo scorso ottobre, che disponeva la didattica digitale integrata nelle scuole elementari e medie, lasciando però la porta aperta alla didattica in presenza. In questo modo la Regione dovrebbe aver superato i rilievi mossi dal Tar di Lecce nelle motivazioni del provvedimento di sospensione dell’ordinanza dello scorso 20 febbraio, su istanza di un gruppo di associazioni (Coordinamento nazionale degli insegnanti specializzati, Associazione difesa dei diritti e dall’Associazione Europea ed Extraeuropea operatori specializzati).

I rilievi del Tar sulla precedente ordinanza

Il tribunale amministrativo aveva in particolare rilevato la contraddittorietà fra il provvedimento regionale, che poneva il tetto massimo del 50 per cento alla didattica in presenza, e il Dpcm del 14 gennaio 2021, sulla base del quale “il limite del 50 percento è una soglia al di sotto della quale deve ritenersi non sufficientemente assolto, né garantito, lo standard minimo dei servizi scolastici”. L’ordinanza era inoltre dettata dalla necessità di attuare la campagna vaccinale sugli operatori scolastici, ma il giudice rimarca come “i tempi prevedibili e previsti di tale attuazione, non indicati dall’ordinanza, ma ricavabili da comunicati delle strutture sanitarie pubbliche e da univoche notizie di stampa, non sono affatto compatibili con la durata di pochi giorni dell’efficacia dell’ordinanza”.

La nuova ordinanza

Adesso la Regione cambia registro, disponendo che “le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e i Cpia adottino forme flessibili dell’attività didattica in modo che il 100 percento delle attività scolastiche sia svolto in modalità digitale integrata (Ddi), riservando l’attività didattica in presenza agli alunni per l’uso di laboratori qualora sia previsto dall’ordinamento, o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata. Il punto due dell’ordinanza dispone che “le scuole dell’infanzia, le istituzioni scolastiche del ciclo primario e i Cpia ammettano in presenza tutti gli alunni che, per ragioni non diversamente affrontabili, non abbiano la possibilità di partecipare alla didattica digitale integrata”. Nelle scuole superiori, invece, la didattica in presenza sarà ammissibile nel limite del 50 percento della popolazione scolastica, “possibilmente per ogni singola classe”.

All’ordinanza è allegato il piano vaccinale degli operatori scolastici. Entro la data di scadenza del 14 marzo, le Asl dovranno attuare tale piano e comunicare al Dipartimento della Salute della Regione Puglia e all’ufficio scolastico regionale il grado di copertura vaccinale raggiunto, “affinché i singoli istituti scolastici, per disposizione del dirigente scolastico, possano ritornare all’attività didattica in presenza, una volta completate le vaccinazioni dei rispettivi operatori scolastici che ne abbiano fatto richiesta”. 

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