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Il riesame rigetta l'appello dell'accusa: il regista Paul Haggis resta libero

Respinta l'istanza di ripristino dei domiciliari presentata dalla Procura di Brindisi nei confronti del 69enne, accusato di violenza sessuale e lesioni personali ai danni di una 29enne. Lo sceneggiatore presente stamattina in aula. Il suo legale: "Mi aspetto che il procedimento venga archiviato e che ne venga aperto un altro procedimento, ma non a carico di Paul Haggis"

Paul Haggis resta libero. Il tribunale del riesame ha rigettato l’appello della Procura della Repubblica di Brindisi contro la carcerazione del regista canadese, accusato di violenza sessuale e lesioni personali nei confronti di una 29enne inglese. Haggis, due volte premio Oscar, stamattina (venerdì 29 luglio) ha preso parte all’udienza, accompagnato dal suo avvocato difensore, Michele Laforgia. I pm Livia Orlando e Gualberto Buccarelli hanno chiesto il ripristino della misura cautelare degli arresti domiciliari, revocata lo scorso 4 luglio dal gip del tribunale di Brindisi, Vilma Gilli, dopo 16 giorni di detenzione. 

Gli abusi sarebbero avvenuti, in almeno tre occasioni, fra il 12 e il 15 giugno all’interno di un b&b di Ostuni, dove Haggis e la 29enne alloggiavano insieme. Il 19 giugno, a seguito di indagini scaturite da una denuncia sporta dalla ragazza negli uffici della Squadra Mobile di Brindisi, il regista è stato raggiunto da un fermo di indiziato di delitto. Tre giorni dopo, nell’ambito dell’udienza di convalida, l’indagato ha respinto ogni addebito, affermando di aver avuto solo dei rapporti consenzienti con la ragazza. Nei giorni successivi si è svolto anche un lungo incidente probatorio nel corso del quale è stata cristallizzata la versione dei fatti della vittima, che per la prima volta si era ritrovata di fronte al 69enne. 

Secondo i pm, come riporta Ansa, il quadro accusatorio ne è risultato "decisamente confermato", evidenziando il rischio di reiterazione del reato. In particolare i pm hanno rimarcato come la presunta vittima del regista premio Oscar "ha descritto vividamente e con ricchezza di dettagli le gravi violenze sessuali subite, precisando che tutti gli atti sessuali sono stati subiti senza che vi avesse prestato alcun consenso, esplicito o implicito" e descrivendo "lo stato di terrore, shock, disorientamento e incredulità in cui si trovava dopo le violenze subite".

Il legale di Haggis, che dopo essere tornato in libertà ha scelto di non lasciare l'Italia, ha depositato una memoria contenente indagini difensive in cui si evidenziano "contraddizioni emerse nel corso dell'incidente probatorio" e la natura "consensuale" della relazione sessuale tra i due. La difesa ha inoltre riportato i contenuti di messaggi Instagram e chat, di registrazioni e fotografie, mettendo in rilievo, riporta ancora Ansa, il "clamoroso equivoco" su cui si baserebbe l'accusa, ricordando l'assenza di lesioni e ribadendo la natura "consensuale" della relazione sessuale tra i due. "Mi aspetto che il procedimento venga archiviato - ha detto a margine dell'udienza l'avvocato Laforgia - e che ne venga aperto un altro procedimento, ma non a carico di Paul Haggis".
 

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