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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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“Ponti e strade da monitorare subito: infrastrutture costruite 40 anni fa”

Dopo la tragedia di Genova, la Giunta Rossi istituisce gruppo di lavoro con tecnici comunali e ammette: “In passato, non sempre, disposti lavori di manutenzione per mancanza di fondi”

BRINDISI –  Monitoraggio immediato di ponti, strade e infrastrutture di proprietà del Comune di Brindisi. Il terrore di crolli e cedimenti di costruzioni vecchiotte, alimentato dalla tragedia avvenuta a Genova, è alla base della decisione adottata dalla Giunta Rossi. Priorità a quelle edificate oltre 40 anni addietro, nella consapevolezza che non sempre e non per tutte le opere, in passato, sono stati eseguiti lavori di manutenzione.

ponte via bastioni carlo V-3

Le verifiche affidate a un pool di tecnici

L’esecutivo di centrosinistra del sindaco Riccardo Rossi ha chiesto celerità a dirigenti, funzionari e impiegati e ha deliberato la costituzione di un gruppo di lavoro intersettoriale, composto da tecnici in servizio a Palazzo di città. Ingegneri, architetti e geometri dei settori Lavori Pubblici, Urbanistica, Trasporti e Mobilità dovranno censire e controllare ponti, strade e ogni altra infrastruttura di pertinenza dell’Amministrazione cittadina allo scopo di accertarne le condizioni e, in caso di necessità, comunicare – sempre in tempi brevi – i lavori necessari per garantire sicurezza.

Il provvedimento è stato adottato dell’esecutivo nella mattinata di oggi, su proposta dell’assessore Elena Tiziana Brigante, titolare delle delega ai Lavori Pubblici, sulla base di della relazione del dirigente del settore, Fabio Lacinio. La tragedia di Genova, il crollo del ponte Morandi, venuto giù all’improvviso, dieci minuti prima di mezzogiorno, la vigilia di Ferragosto, fa paura anche qui a Brindisi. Perché mai nessuno avrebbe potuto immaginare che si sbriciolasse come un grissino, come se fosse stato bersaglio di un bombardamento. Quarantatré morti, nove feriti. L’inchiesta della procura ligure accerterà cause e stabilirà responsabilità, cercando di dare una risposta alla domanda: “Cosa è successo?

Da Nord a Sud, in Italia ci si chiede se i ponti sparsi qua e là siano sicuri. E’ paura. E’ terrore. E’ richiesta di sicurezza che l’Amministrazione cittadina ha fatto propria “alla luce dei tragici eventi di Genova”, come si legge nel testo della delibera. “Per questo ritiene di dover aumentare il controllo delle infrastrutture presenti nel proprio territorio comunale e in particolare dei ponti e delle opere al servizio della rete viaria cittadina”. “Questo intervento di monitoraggio si rende necessario anche alla luce dell’incremento del patrimonio viario comunale, con l’acquisizione ormai acclarata giuridicamente della rete del comprensorio Asi (già Sisri)”, è scritto sempre della delibera”.

Il sopralluogo dei vigili urbani-2-3

La paura per le infrastrutture vetuste

Quel che preoccupa maggiormente, è che parte delle infrastrutture ha una “vetustà superiore ai 40 anni” e che “non sempre, per motivi legati alle scarse risorse in bilancio, sono stati oggetto di puntuali interventi manutentivi per preservarne l’integrità originale negli anni”. E’ scritto anche questo nella relazione. Vetustà che, in alcuni casi, hanno documentato con fotografie, alcuni consiglieri comunali di opposizione, impegnati nel fine settimane in un giro di ricognizione nelle periferie. Dal quartiere Bozzano, dove c’è il ponte che collega al rione Commenda (via Martiri delle Fosse Ardeatine), al Paradiso, dove sorge il complesso popolare chiamato come Corazzatta. Senza dimenticare la zona del Centro con il cavalcavia de’ Gasperi. Sono solo alcuni esempi, citati sui social network dagli esponenti dei partiti di minoranza.

Vero è che a Palazzo di città sostengono che non ci siano “segnali di pericolo imminente”. Ma si “ritiene opportuno e doveroso procedere all’istituzione di un gruppo di lavoro finalizzato a redigere le schede di rilevamento per pinti e infrastrutture, allo scopo di garantire incolumità degli utenti”.

Il rapporto trimestrale per il monitoraggio continuo

La Giunta ha chiesto ai tecnici comunali di consegnare periodicamente una relazione, in modo da avere un monitoraggio costante nel tempo. Ogni tre mesi, il gruppo dovrà consegnare un “rapporto” all’assessore Brigante. L’avvocato responsabile dei Lavori Pubblici, a sua volta, lo sottoporrà al sindaco e ai colleghi assessori. Per gli interventi necessari ai rilievi potranno essere “utilizzati i mezzi strumentali in dotazione alle partecipate del Comune di Brindisi, Multiservizi ed Energeko”.

Il sindaco ha chiesto a Ferrovie dello Stato e ad Anas di fare altrettanto per le infrastrutture di competenza. A darne notizia è stato lo stesso Rossi con un post sulla sua pagina Facebook, strumento di comunicazione scelto anche per assicurare che per la palazzina di via Egnazia, Arca Nord (l'ex Istituto autonomo case popolari) avvierà accertamenti nella giornata di domani: "I tecnici interverranno sulle colonne portanti".

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A Genova, intanto, proprio oggi è stato diffuso dalla Guardia di Finanza un video che mostra il momento del crollo del ponte Morandi. Pelle d'oca, mentre le lacrime rigano il viso.

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