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Appalti truccati nella sanità brindisina: una condanna e 11 assoluzioni

Si chiude il processo di primo grado scaturito dall'inchiesta Virus, che nel 2013 sfociò in 22 arresti nei confronti di dirigenti e impiegati dell'Asl e manager di diverse aziende

BRINDISI – Si è concluso con una condanna e 11 assoluzioni il processo su presunti illeciti nella gestione degli appalti nella sanità brindisina, scaturito dall’inchiesta Virus. La sentenza è stata emessa nella giornata di ieri (mercoledì 15 febbraio) dal collegio giudicante del tribunale di Brindisi presieduto da Francesco Cacucci.

E’ stato condannato alla pena di sei mesi di reclusione, Umberto Aprile. Assolti: Armando Mautarelli, Giovanni De Nuzzo, Cosimo Antonio D’Elia, Raffaele Buongiorno, Francesco Blasi, Luigi Marasco, Antonio Piro, Paolo Minoia, Alberto Corso, Cosimo Elmo, Antonio Ferrari. Gli imputati hanno rinunciato alla prescrizione per dimostrare in aula la loro innocenza. 

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giuseppe Guastella, Dario Budano, Oreste Nastari, Cosimo De Michele, Pasquale Angelini, Tonino Maurino, Ladislao Massari, Francesca Conte, Gianfranco D'Elia, Vincenzo Magi, Cosimo Leonardis, Emilia Aversa. 

Gli altri imputati

Il 17 settembre 2015 in 13 uscirono di scena, chi con proscioglimento, chi per prescrizione. Era l'udienza preliminare, tenutasi davanti al gup Stefania De Angelis del Tribunale di Brindisi. Nella mattinata del 27 febbraio 2019 sempre il Tribunale di Brindisi, collegio presieduto dal giudice Domenico Cucchiara, dichiarò il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di 34 imputati. All'epoca si era già definito in primo grado il troncone processuale relativo al rito abbreviato scelto da cinque ex manager dell'azienda sanitaria brindisina: avevano ottenuto l'assoluzione sia da parte del Tribunale di Brindisi che da parte della Corte d’Appello di Lecce. L'accusa era di associazione per delinquere finalizzata al compimento di atti corruttivi contrari ai doveri d'ufficio. 

L'inchiesta "Virus"

Il processo è la naturale prosecuzione di un'inchiesta, denominata "Virus".  Il 12 novembre 2013 vennero emesse 22 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dirigenti e impiegati della Asl di Brindisi e di manager di diverse aziende, accusati di aver fatto parte di un'associazione per delinquere finalizzata al compimento di atti che avrebbero avuto ripercussione sull'aggiudicazione degli appalti, da quelli per la fornitura di pannolini fino alla gestione informatica. L'inchiesta all'epoca fece molto scalpore, Asl e Regione Puglia si erano costituite parte civile. 

D'Attis: "Felice per l'assoluzione di Cosimo Elmo"

“Cosimo Elmo, mio amico e collega in Giunta comunale di Brindisi per diversi anni - afferma il deputato Mauro D'Attis (Forza Italia) - è stato assolto con formula piena per non aver commesso il fatto rispetto ai reati che gli erano stati contestati nell’esercizio del suo ufficio di funzionario pubblico della Asl di Brindisi. Sono felice per lui e per la sua famiglia, compresa la sua cara moglie Fabiola che ci ha lasciati prematuramente. L’onestà intellettuale e non solo di Cosimo è stata sempre il cemento della nostra amicizia e delle innumerevoli occasioni di collaborazione. Gli sono vicino in questo momento di gioia che puó solo minimamente ripagarlo di tutto il dolore che questa vicenda ha procurato a lui e alle persone che gli hanno sempre voluto bene”.

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