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Da Roma a Brindisi per rifornirsi di droga: blitz all'alba, 13 arresti

Operazione dei carabinieri della capitale. Sequestri di cocaina, hascisc e marijuana. Scoperto un asse fra le piazze di spaccio romane e la Puglia. Arrestati i brindisini Renato De Giorgi e Christian De Santis

BRINDISI – Presunti pusher romani si rifornivano a Brindisi per alimentare le piazze di spaccio della capitale. E’ quanto appurato dai carabinieri del comando provinciale di Roma nell’ambito di un’inchiesta, battezzata “Box”, che stamattina (martedì 11 maggio) ha portato all’arresto di 13 persone, fra cui due brindisini. Si tratta del 53enne Renato De Giorgi, ex contrabbandiere, detenuto dal marzo 2018 in Grecia, sempre per reati in materia di sostanze stupefacenti, e del 47enne Christian Angelo De Santis. I due sono destinatari di  un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Roma, Alessandro Arturi, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica. Sono contestati a vario titolo i reati di spaccio in concorso di sostanze stupefacenti, ricettazione, detenzione e porto in luogo pubblico di arma da fuoco. La misura restrittiva è stata eseguita in collaborazione con i comando dell’Arma territorialmente competenti.

Gli arrestati

Nei confronti di De Giorgi è stata disposta la misura cautelare in carcere. E' ristretto in regime di domiciliari, invece, De Santis. Gli altri 11 arrestati sono tutti di Roma. Sette sono sottoposti a misura cautelare in carcere. Si tratta di: Andrea Buonomo, 45 anni; Alessandro Corvesi, 33 anni; Daniele Carlomosti, 43 anni; Simone Ciotoli, 40 anni; Riccardo Curti, 42 anni; Roberta Fittirillo, 53 anni; Massimiliano Rasori, 42 anni. Gli altri quattro sono stati arrestati in regime di domiciliari. Si tratta di: Emiliano Alesi, 48 anni ; Roberto Giampà, 48 anni; Alessandro Morelli, 42 anni; Tomas Notari, 43 anni. Nei confronti di un 14esimo indagato, sempre di Roma, il gip ha respinto la rigettato la richiesta di misura cautelare avanzata dal pm. 

La droga nel box di un ex carabiniere

Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di “Via in Selci”, mediante attività tecniche e dinamiche, fra il 2016 e 2017. Tutto ha inizio il 30 aprile 2016, quando vengono sequestrati 35 chilogrammi di hascisc all’interno di un box, ubicato in zona “Infernetto”, risultato essere nella disponibilità di un ex appartenente all’Arma dei carabinieri, già arrestato in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare lo scorso 24 marzo. Nei confronti dello stesso, accusato di reati in materia di stupefacenti, l’amministrazione, già nel 2016, adottò tempestivamente provvedimenti amministrativi di cessazione di ogni rapporto di impiego in quanto la scala gerarchica accertò, fin da subito, i gravi comportamenti illeciti posti in essere dal militare durante l’espletamento del servizio, senza necessità di attendere la definizione della vicenda in sede penale.

Il video dell'operazione 

I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di identificare i principali componenti del sodalizio, questi ultimi in contatto con trafficanti di origine pugliese e con soggetti domiciliati in Spagna e attivi nel settore del narcotraffico. A Roma, dunque, avrebbero agito un gruppo di soggetti italiani stabilmente dediti all’attività di smercio di consistenti quantitativi di sostanza dei tipi cocaina, hashish e marijuana, a favore delle piazze di spaccio dei quartieri “La Rustica”, “Ponte di Nona”, “Acilia” e litorale romano.

Il presunto fornitore brindisino

Gli indagati, per l’approvvigionamento del narcotico, si sarebbero rivolti in più circostanze a esponenti appartenenti alla criminalità organizzata brindisina, effettuando trasferte in quella provincia per definire di persona le delicate trattative. In questo ambito, dunque, spunta il nome di Renato De Giorgi, già condannato dalla Corte Penale di Ioannina (Grecia) alla pena di anni 15 di reclusione, a seguito del suo arresto in flagranza di reato avvenuto il 19 marzo 2018, per traffico di stupefacenti, quando fu trovato in possesso di 27 chilogrammi di cocaina destinati, presumibilmente, all’Italia. Presunti rapporti fra il 53enne brindisino e la malavita romana erano già emersi nel maggio 2019, quando De Giorgi fu raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta, battezzata Re Mida, che sgominò un sodalizio dedito allo spaccio con base nel quartiere di Montescappato. De Giorgi è stato inoltre arrestato il 13 febbraio 2020 nell’ambito dell’inchiesta Fidelis, mentre lo scorso dicembre la guardia di finanza del comando provinciale di Brindisi ha eseguito a suo carico un provvedimento di sequestro di beni per un valore complessivo pari a circa 2 milioni di euro, seguito di un precedente sequestro di beni intestati fittiziamente per un valore totale di 400mila euro avvenuto un mese prima.

Il coinvolgimento dei due brindisini

Lo stesso De Giorgi e De Santis devono rispondere di un presunto episodio di spaccio avvenuto a Roma il 22 marzo 2017, quando De Giorgi, quale fornitore, e Buonomo avrebbero ceduto “un quantitativo imprecisato ma sicuramente superiore un chilo di cocaina - si legge nell’ordinanza – a Rasori”. La cessione sarebbe avvenuta “tramite due soggetti non identificati, sotto la supervisione di Christian De Santis e di Corvesi”.  De Giorgi, inoltre, in tre distinte occasioni, da quanto appurato dagli investigatori, avrebbe ceduto un imprecisato quantitativo di cocaina a Corvesi e Buonomo, in cambio di somme di denaro quantificate rispettivamente in due tranche da 48mila euro l’una e una terza da 20mila euro. L’episodio si sarebbe verificato, sempre a Roma, nell’aprile 2017. 

I sequestri

I carabinieri hanno ricostruito due importazioni di ingenti quantitativi di narcotico, provenienti dalla Spagna in particolare dalla città di Malaga, spedite mediante servizi di corriere utilizzando nomi di aziende inesistenti. E’ stata inoltre attestata la disponibilità, di alcuni indagati, di armi da sparo clandestine. Durante le indagini sono state arrestate in flagranza di reato 17 persone, per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, con il conseguente sequestro di 2 chilogrammi di cocaina, 123 chili di hashish e 54 chili di marijuana. Uno dei sequestri più ingenti è stato effettuato il 16 marzo 2016, a seguito del controllo di un soggetto sorpreso nella Capitale alla guida di un furgone Mercedes mentre trasportava 53 chili lordi di marijuana, nascosta in tre congelatori a “pozzetto”.

Articolo aggiornato alle ore 12.58 (il coinvolgimento dei due brindisini)

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