Blitz antiterrorismo, 14 arresti in Italia e all'estero: uno in provincia di Brindisi
L'accusa nei loro confronti è di associazione con finalità di terrorismo internazionale. Nell'operazione, condotta dalla Digos di Genova, sono coinvolte inoltre le divisioni di Reggio Emilia, Firenze e Treviso
BRINDISI - E' stata coinvolta, anche, la Digos di Brindisi nell'operazione antiterrorismo della polizia di Stato che oggi (martedì 7 giugno 2022) ha portato all'arresto di 14 persone in Italia e all'estero, su disposizione del gip di Genova. Gli agenti brindisini hanno arrestato un cittadino pachistano in un paese del Brindisino. L'uomo gravitava da tempo nella provincia. Si tratterebbe, come riferisce l'agenzia Ansa, di una cellula composta da cittadini pachistani che operava sia in Italia che in altri paesi europei e collegata a un network più ampio chiamato 'Gruppo Gabar', a sua volta legato a Zaheer Hassan Mahmoud, il 27enne che a settembre del 2020 attaccò la ex sede del giornale satirico Charlie Hebdo a Parigi, ferendo a colpi di mannaia due persone. L'accusa nei loro confronti è di associazione con finalità di terrorismo internazionale.
Nell’operazione, condotta dalla Digos di Genova, sono coinvolte anche le Digos di Reggio Emilia, Firenze e Treviso all’esecuzione delle misure all’estero, per le quali sono state diramate le ricerche in ambito europeo, stanno concorrendo la Comisarìa General de Informacìon spagnola e l’antiterrorismo francese con il coordinamento dell’Ectc - European Counter Terrorism Center di Europol. Oltre i capoluoghi già interessati dall’esecuzione di misure, le Digos di Genova, Ferrara, Mantova, Savona e Macerata sono coinvolte in attività di perquisizione.
L’attività d’indagine, intrapresa dalla Sezione Antiterrorismo della Digos di Genova su input e con il costante supporto della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione - Servizio per il Contrasto al Terrorismo Internazionale, ha avuto il punto di svolta con il rientro in Italia, nell’aprile dello scorso anno, del principale indagato, il 25enne pachistano T.Y., già in precedenza domiciliato a Chiavari in provincia di Genova, dove aveva fatto rientro subito dopo la riammissione dalla Francia, prima di trasferirsi in provincia di Reggio Emilia. Nel Paese transalpino era stato arrestato due mesi prima per porto in luogo pubblico di un grosso coltello.
Sugli account Facebook, Tik Tok e su un canale You Tube, infatti, T.Y. postava, con cadenza giornaliera, numerosi video nei quali era spesso ripreso avvolto da tunica e copricapo neri mentre recitava testi inneggianti alla violenza oppure mentre, in compagnia di connazionali, in strada o all’interno di abitazioni, brandiva machete o coltelli di grandi dimensioni mimando insieme agli altri il “taglio della gola”.