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"Con gli innesti combattiamo la Xylella, ma la politica ci dovrebbe aiutare"

L'appello dell'agricoltore Umberto Calò. Il Leccino è una specie resistente, ma la pratica richiede tempo ed è costosa

TORRE SANTA SUSANNA - "Sembra che piangano, la Xylella li rovina. E rovina chi ama gli olivi, rovina noi agricoltori". Umberto Calò sistema la visiera del cappello e guarda l'albero accanto. Lì è stato operato un innesto, di Leccino, una specie resistente alla Xylella (l'altra è FS-17 o "favolosa"). L'agricoltore torrese, 57 anni, rimira il risultato e sospira: "Per ora, sembra funzionare. Il futuro ci dirà se è davvero resistente, se quest'albero darà i frutti, i frutti di cui viviamo noi". Umberto Calò ha una piccola azienda e poi è il presidente di una cooperativa, "Dal produttore al consumatore", che conta 60 soci e 100 ettari di uliveto.

olivo colpito da xylella-3

Calò conosce da anni l'importanza della "monna", della potatura. Negli anni ha imparato anche cosa sia la Xylella e cosa sia la sputacchina, il suo vettore. Ha imparato, sulla propria pelle, quanto sia devastante il batterio, come distrugge gli olivi. E ha imparato che al momento l'unico modo per combattere la Xylella, oltre alla dolorosa eradicazione, è l'innesto di specie resistenti al batterio. Lui sui suoi Cellina e Ogliarola di Nardò ha innestato il Leccino. Certo, si perdono le qualità originarie, ma almeno si prova a salvare la pianta. "Io sto imparando da un agricoltore di Monopoli - spiega Umberto Calò - ma ci vuole tempo. E per ora i costi degli innesti sono alti, almeno venti euro all'ora. Per questo chiedo che la politica ci dia una mano".

innesto leccino xylella-2

Sono stati pensati dei fondi per gli innesti, ma i contributi vanno solo per gli olivi millenari. Non è il caso di Calò, quindi, e dei soci della cooperativa. Non ci sono olivi monumentali. Dunque, niente contributi. "Purtroppo si perdono le varietà e la qualità - prosegue Calò - Io ho puntato sul Leccino perché si trova più facilmente in commercio". I suoi uliveti insistono tra Torre Santa Susanna e Mesagne. Per Umberto Calò sarebbe importante avere un aiuto concreto dalla politica locale, per questo lancia il suo appello: "Gli innesti per ora sembra che funzionino, che ci aiutino. Ma noi a nostra volta abbiamo bisogno di un altro aiuto, di natura economica, l'aiuto della politica, affinché ci dia una mano. Gli innesti sono utili, ma sono anche costosi".

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