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"La Bottega di Ludovico", i giochi tradizionali da fare a casa

La tiratura è limitata con 24 pezzi. Per chi volesse prenotare la propria scatola deve telefonare al numero 3396539446

CEGLIE MESSAPICA - Ha oltre 15 anni e ha accolto migliaia di persone fra giocatori, spettatori e ospiti musicali: è il Festival dei Giochi di Ceglie Messapica che oggi, anche, causa pandemia, è diventato un progetto editoriale con “La bottega di Ludovico". Una linea di giochi di strada pensata con lo scopo di alimentare la trasmissione orale che da sempre ha fatto sì che il gioco sopravvivesse di generazione in generazione.

Lo staff del "Festival dei Giochi", guidato dal capitano Mirko Lodedo, ha immaginato un coinvolgimento familiare intorno allo svolgimento dei giochi contenuti nella scatola. Si è cercato di fornire delle istruzioni creando dei link con dei video che illustrano le regole e lo svolgimento dei giochi, ma accettando il fatto che questa modalità non è la più idonea e che il bambino dovrebbe ricorrere invece ad una spiegazione fatta da un genitore o da un nonno o addirittura un bisnonno.

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"La scatola de 'La Bottega di Ludovico' - spiega Lodedo, ideatore ed organizzatore del festival conosciuto in tutta Italia -  è semplicemente una prima uscita di edizioni Casarmonica. Seguiranno produzioni di altri giochi della tradizione e poi sicuramente ne inventeremo di nuovi. Un modo per portarsi il Festival dei Giochi a casa, vista la pausa che il Covid ha imposto a quello che è definito uno dei più importanti eventi di Puglia. La tiratura è limitata con 24 pezzi. Per chi volesse prenotare la propria scatola deve telefonare al numero 3396539446".

All'interno della scatola de “La Bottega di Ludovico” ci sono: u curre, le biglie, li pitrudde, la dama, jamme salame, percorsi con i gessetti, u turniedde, mikadovico il Mikado di Ludovico, ripiglino e il gioco dell’ elastico. I giochi di una volta, quelli che facevano i nostri nonni, non sono affatto dimenticati, espressione della cultura popolare e patrimonio immateriale da salvaguardare, come riconosciuto dall’Unesco nella Carta internazionale del gioco tradizionale, stesa nel 2003.

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