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Martedì, 19 Marzo 2024
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Boschi, lidi abbandonati e due “giganti”: pedalata sulla litoranea sud

Il racconto di una nuova escursione in mountain bike di Alessandro Papa, fra Cerano e la periferia di Brindisi

Siamo ormai al termine della quarantena ed ho la fortuna di poter approfittare della possibilità di lavorare da casa, così lo scorso luglio decido di approfittarne e provare il “South working”, pratica ormai diffusa tra molti dei miei amici e colleghi trapiantati al Nord. La domanda che ancora mi tormenta è: “Perché a Brindisi vanno in mountain bike?” (vedi articolo precedente). Questa volta, mi dico: “Scendo in furgone, mi fermo sui Monti Sibillini per percorrere il percorso permanente Sibillini Bikepacking e dopo vado a Brindisi con la mia bici”.

Litoranea sud-2

Questa volta non voglio fallire, devo trovare una risposta, così contatto Luigi, un amico, compagno delle superiori, al quale chiedo qualche dritta. Mi racconta che la zona a Sud di Brindisi è bellissima ed adatta ad un giro in mountain bike, ci sono dei posti che devo assolutamente vedere. Purtroppo per colpa di un infortunio non riesce ad accompagnarmi.  Quindi, progetto una percorso da seguire ed il 14 luglio alle 17.50 sono sui pedali con la macchina fotografica nello zaino, pronto per scoprire una parte di Brindisi che non conoscevo.

Strade bianche e ulivi-2

Pedalo su strade asfaltate fino al quartiere San Paolo e di lì in poi l’asfalto lascia il posto a strade bianche che tagliano le campagne brindisine. Attraverso campi di ulivi, campi dove si coltivano meloni, pomodori e “cucumbrazzi”. Alcuni di questi invece sono in fiamme, un antica pratica, evidentemente ancora attuale, usata per aiutare la fertilizzazione del terreno. 

Lido fantasma 2-2

Dopo circa 17 chilometri raggiungo il bosco di Cerano, sono curioso di esplorare e quindi mi perdo tra i suoi sentieri, un intreccio di sali e scendi molto divertenti. Ritrovata la strada mi dirigo verso il lido di Cerano, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato agli anni ‘50. La luce del tramonto, i ruderi del lido e la centrale Federico II alle spalle lo rendono un posto spettrale, quasi irreale.  

Lido fantasma a Cerano-2

Mi lascio alle spalle il lido e proseguo lungo la litoranea, il percorso gira a destra e mi porta sul mare nella zona di Torre Mattarelle, un luogo fantastico, una falesia a picco su un mare cristallino. Sono felice ed al contempo dispiaciuto, un territorio così affascinante e allo stesso tempo accessibile a pochi perché costantemente braccato dai due giganti. Procedo la mia lenta corsa fino a raggiungere il parco naturale delle Saline di Punta della Contessa, mi fermo ad ascoltare il cinguettio degli uccelli che la popolano e rubo un ultimo scatto.

Petrolchimico al tramonto visto dalle Saline-2

Rientro a casa, con la consapevolezza di aver pedalato 50 fantastici chilometri in un territorio sconosciuto a molti, anche ai brindisini stessi. Non ho trovato la risposta alla mia domanda, semplicemente ho smesso di pensarci perché ne ho trovate altre sulle quali è giusto riflettere. Come mai ci sono così tanti rifiuti abbandonati ai lati delle strade e delle campagne? Perché non si riesce a dare valore a questo territorio? 

Chi è Alessandro Papa

Di solito riesco a mettere in fila i pensieri facilmente, ma quando devo raccontare di me stesso mi mancano sempre le parole. 
Sono un Papa, di nome ma non di fatto. Mi chiamo Alessandro, sono Brindisino e da ormai diversi anni vivo a Padova. Pur nascendo in una città di mare, all’età di 7 anni mi sono perso in montagna con gli sci ai piedi ed oggi, che ne ho 36, mi stanno ancora cercando.
Posso dirvi quello che non sono: non sono un fotografo, non sono un blogger, non sono un influencer, non sono un esploratore e non sono un cuoco. Ciò che faccio e mi appassiona è dilettarmi nell’arte di scattare foto, raccontare storie, perdermi nella natura, cucinare ed assaggiare.  Siate curiosi come me e avventuratevi sul mio canale Instagram @aroundwithale: le mie storie vi faranno compagnia!

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