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Sabato, 3 Giugno 2023
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Il filosofo Umberto Galimberti: "Non riempite le scuole di computer, ma di letteratura"

"Se non impari a scuola i sentimenti, non li impari da nessuna parte. Un uomo senza sentimenti è un uomo pericoloso" afferma lo studioso, ospite del festival Culturare a Mesagne

MESAGNE - Sono state molte le persone accorse oggi, 24 aprile, in Piazza Commestibili per ascoltare il filosofo Umberto Galimberti. Ospite del festival biennale Culturare - che si concluderà domani - lo studioso ha toccato diversi argomenti importanti, incentrati sull'educazione dei giovani e sulle difficoltà dei tempi moderni. 

"Gli uomini parlano poco con i figli perchè si annoiano. Le madri, invece, lo fanno ma su un piano fisico, dicendo frasi del tipo non sudare o non correre. Ma nessuno chiede ai giovani se siano felici" afferma Galimberti. 

"Poi molti genitori si stupiscono del fatto che la prole non sia interessata a niente. C'è da domandarsi chi abbia rotto il desiderio. - Prosegue - In sostanza, dopo i 12 anni i ragazzi non parlano più con mamma e papà". 

"Le mie nonne raccontavano delle storie - dice lo studioso - non si facevano il lifting. Narravano anche vicende poco piacevoli, il ché serve. Bisognerebbe portare i più piccoli anche ai funerali, in questo modo capirebbero - limitatamente per la loro età - che nella vità non è sempre Natale". 

"Invece di riempire le scuole di computer, bisognerebbe farlo di letteratura. Se non impari lì i sentimenti non li impari da nessuna parte. Un uomo senza sentimenti è un uomo pericoloso".

"Viviamo in un mondo binario: si o no. Bianco o nero. Ma poi i ragazzi sono in grado di muoversi in una società complessa? Non credo".

L'incontro pubblico di Galimberti si è concluso con un riferimento sulla regressione del modo di comunicare: "Le emoticon presenti sugli smartphone - per esempio -  non differenziano l'utilizzo degli strumenti di comunicazione tra chi è più piccolo e chi è più maturo".

"I giovani non si conoscono più di persona ma solo dietro ad uno schermo - conclude scherzosamente il filosofo - almeno noi adulti non vedremo come andrà a finire questo processo". 

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